La conferenza stampa di ieri sera del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha confermato quanto ci si aspettava in materia di sport e ripresa degli allenamenti.
Una ripartenza che avverrà in maniera molto graduale e secondo determinate e stringenti specifiche e modalità organizzative, al fine di non correre il minimo rischio per la salute di atleti ed addetti ai lavori del settore che verrebbero mobilitati anche per una ripresa degli allenamenti.
Se dal 4 maggio ci potrà essere una ripresa delle attività per coloro che praticano sport individuale a livello professionistico, per gli sport di squadra la data indicata ad oggi per poter riprendere gli allenamenti è indicata al 18 maggio.

La comunicazione arrivata ieri dal Presidente Conte lascia comunque molti punti di domanda, a partire dal fatto se gli allenamenti per gli sport di squadra potranno riprendere già in gruppo oppure singolarmente, ad arrivare a tutte le misure di sanificazione e prevenzione che le società dovrebbero adottare.
Com’è già noto il campionato di Basket è stato concluso anticipatamente proprio a causa dell’emergenza Covid-19, ma qualche società potrebbe sfruttare la ripresa per rimettere in ritmo i giocatori delle proprie squadre.

Una ripresa delle attività che molto difficilmente avverrà per la Pallacanestro Varese, a causa delle incertezze sopra elencate e la presenza di soli tre giocatori del roster rimasti a Varese. Nel caso in cui coach Attilio Caja volesse organizzare allenamenti individuali come negli altri anni a fine stagione, verrebbe valutata la situazione per permettere questa ripresa, come spiega il biancorosso GM Andrea Conti: “Ad oggi ipotizzare una ripresa è molto complicato. Innanzitutto non sono chiare le specifiche per gli sport di squadra riguardo la ripresa degli allenamenti, se avverranno subito in gruppo oppure singolarmente. Dobbiamo capire quali dovrebbero essere le misure sanitarie e di prevenzione da applicare al palazzetto per poter riprendere gli allenamenti e soprattutto una riorganizzazione delle attività adesso, a stagione conclusa e con soli tre giocatori rimasti in città sarebbe molto complicata. Resta il fatto che se il nostro allenatore volesse fare degli allenamenti individuali, come è già avvenuto in alcuni casi al termine delle altre stagioni, ci muoveremmo per riuscire ad organizzarli”.

Alessandro Burin