Tutto il mondo dello sport è rimasto sbigottito di fronte alla decisione del Governatore della Lombardia Attilio Fontana di bloccare tutte le attività. Una decisione discutibile sia per i contenuti che, soprattutto, per i tempi assolutamente fuori luogo. Il nuovo DPCM emanato dal Governo ha fatto poi rincarare la dose del malcontento in considerazione del fatto che la Lombardia resta l’unica regione di tutta Italia ad essere bloccata.

Diverse realtà si stanno muovendo con petizioni, raccolte firme e lettere. Tra i più attivi, anche perchè i più numerosi, sono sicuramente i rappresentanti del mondo calcio che di sospendere proprio non ne vogliono sapere.
Divisi sul campo, uniti fuori. E’ questo lo spirito che sta animando tutte le formazioni del calcio dilettanti della nostra provincia che hanno sottoscritto una lettera da inviare ad Attilio Fontana: “Spesso si prova disappunto per una decisione che non si condivide e si dice che bisogna fare qualcosa; poi, al lato pratico, non succede nulla – ci racconta Carmine Gorrasi DG della Solbiatese e uno dei principali fautori dell’iniziativa -. Questa volta è diverso: ho sentito parecchie società e tutte hanno aderito immediatamente alla raccolta firme per poter chiedere a Fontana di rivedere la sua decisione”.

L’unione fa la forza, il presidente Baretti ha già inviato una lettera ufficiale del CRL proprio per esprimere gli stessi concetti: “Riteniamo che sia sbagliato bloccare la nostra attività – continua Gorrasi -. I ragazzi che vanno ad allenarsi, in qualsiasi squadra di qualsiasi categoria dei dilettanti, sono monitorati e controllati. Non penso solo alle formazioni maggiori ma anche a tutti i ragazzi dei settori giovanili a cui verranno a mancare dei veri e propri punti di riferimento. Inoltre non bisogno sottovalutare l’aspetto economico di un mondo che, dopo tanti sforzi per poter ripartire, rischia di essere messo definitivamente in ginocchio”.

Cosa vi aspettate dal numero 1 della Lombardia? “Abbiamo fatto tanti sforzi, tutte le società indistintamente, per adeguarci ai protocolli che ci permettevano far allenare i giocatori nella massima sicurezza. Siamo convinti di poter continuare in questa opera di controllo e prevenzione ed è per questo che chiederemo a Fontana di fare un passo indietro e di adeguarsi a quello che viene fatto nel resto della nazione consentendoci di continuare la nostra attività”.

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Michele Marocco

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