Adesso è ufficiale: la Solbiatese ce l’ha fatta, la Solbiatese è in promozione. (qui il comunicato crl)
Un’annata così travagliata non sarebbe mai stata pronosticabile, più pronosticabile, invece, il successo di una squadra costruita fin dal primo giorno proprio per il salto di categoria. Di facile, scontato, certo, però, non c’è mai stato nulla.
Giorno dopo giorno, mattone dopo mattone, partita dopo partita, il trionfo della Solbiatese è stato costruito così, grazie ad una squadra che ha dovuto faticare tanto per trovare la giusta combinazione a quei valori che da soli non sarebbero bastati.
Ed oggi la festa è reale, non come quella sognata a lungo, non come quella che Solbiate Arno ed il Chinetti meriterebbero, ma è comunque una festa autentica, sentita, emozionante.
Perché potrebbe sembrare cinico vincere un campionato (dominato) tramite un comunicato scritto ed una sentenza, ma non sarà mai troppo lontano dal sapore della vittoria che equivale ad un semplice e risolutivo “Ce l’abbiamo fatta”.
Quali sono le tue e le vostre emozioni adesso che il verdetto è arrivato?
“È un po’ strano da raccontare e da vivere, la situazione è surreale, siamo anche in un momento della stagione in cui è difficile vedersi, con delle scelte sul futuro anche già compiute, ma resta il fatto che siamo felicissimi, era il nostro obiettivo e l’abbiamo raggiunto”.
Vi ritroverete per festeggiare?
“Come dicevo prima è difficile trovarsi ora, non so esattamente cosa faremo ma so per certo che farò i complimenti a tutti i miei ragazzi per quello che insieme siamo stati in grado di costruire, nessuno può toglierci ciò che abbiamo fatto”.
Siete partiti con i favori del pronostico e l’avete rispettato, eppure nonostante un bel distacco dalla seconda (il Ferno), non è stato facile…
“Confermo, mai stato un campionato facile o scontato. È stata tosta, ci abbiamo lavorato giorno dopo giorno, ci abbiamo creduto a partire da ogni singolo allenamento e domenica dopo domenica abbiamo costruito questo successo, i dieci punti in più dalla seconda nascondono forse un po’ della fatica fatta, ma ripeto ci danno il grande merito per una grande vittoria”.
Che cosa ha fatto la differenza?
“Tutto sarebbe scontato, la nostra voglia in primis, sicuramente l’avere il giusto mix di giovani e senatori perché i giovani sono stati in gamba, non hanno vacillato, anzi ci hanno dato una grossa mano quando magari i giocatori più esperti erano alle prese con qualche acciacco e quindi non al 100%, d’altro canto però se non ci fossero stati i “vecchietti” non saremmo andati da nessuna parte, penso che gli acquisti di Chiaia e Rota siano stati un valore aggiunto anche fuori dal campo; mi dicono tutti che sono maniacale, che curo ogni dettaglio, che ragiono da professionista, ecco la fortuna è stata proprio quella di poter lavorare, a mia volta, con dei professionisti”.
Parliamo di te: questo è il tuo primo successo da allenatore. Come ti senti?
“Alleno prime squadre da due anni, direi che fare di più sarebbe stato difficile, raggiungere l’obiettivo in questo modo mi fa un po’ strano ma ne sono felice, davvero”.
Che cosa ti aspetti dalla promozione? Che campionato sarà?
“Mi aspetto un altro bel campionato tosto e avvincente, un campionato in cui vogliamo essere protagonisti, non ci nascondiamo, il nostro obiettivo sarà ripeterci, la festa che non faremo adesso sarà un cumulo sulla prossima, noi vogliamo riprovarci”.
La tua conferma in panchina non è mai stata in dubbio. Che squadra state costruendo?
“Una squadra che possa essere all’altezza del campionato che andremo a fare, una squadra ambiziosa, affamata, alcuni giocatori saranno confermati, altri no, bisognerà lavorare soprattutto sul discorso giovani perché a quanto pare i fuoriquota non verranno bloccati, proveremo insomma a costruire un’altra corazzata”
Mariella Lamonica