Proseguiamo il nostro viaggio all’interno dei settori giovanili del nostro territorio per conoscere come stanno vivendo e affrontando questo difficile momento. Le parole di Alberto Sottocasa, responsabile del settore agonistico della Solbiatese, ci fanno capire come stanno vivendo la situazione in casa nerazzurra.
Come state gestendo la vostra attività in questo periodo di incertezza?
“Abbiamo fermato sin da subito sia l’attività di base che il settore agonistico. Ha continuato ad allenarsi solo la prima squadra, ma senza l’uso degli spogliatoi. La situazione non era chiara e abbiamo preferito anteporre la salute dei nostri tesserati”.
In quei giorni avete avuto contatti con altre società per valutare una linea comune?
“No, abbiamo pensato a casa nostra. Ci sono arrivate notizie delle scelte che stavano adottando altre società, ma sinceramente ci siamo concentrati unicamente sulla nostra situazione”.
State mantenendo il contatto con i vostri bambini e ragazzi più grandi?
“Sì, i nostri istruttori, grazie ai social, stanno mantenendo il contatto con i loro rispettivi gruppi squadra. Ai ragazzi del settore agonistico è stato dato anche un programma di allenamenti individuali da svolgere in questo periodo, compatibilmente con quello che è possibile fare”.
Quale riscontro avete avuto e state avendo dalle famiglie?
“Le famiglie sono uno spaccato della società, con tutte le sue sfumature. Alcuni genitori inizialmente non hanno condiviso la nostra scelta di fermare gli allenamenti, ma, con l’evolversi della situazione, non c’è stata più nessuna contestazione in merito, anzi in molti hanno apprezzato la nostra linea”.
È ottimista sulla ripresa della stagione?
“La speranza è che almeno a maggio si possa riprendere l’attività per completare i campionati del settore agonistico. Per quanto riguarda l’attività di base, non vedo possibilità di disputare i campionati, ma spero che almeno si possa riprendere con gli allenamenti. Vedremo, la mia attualmente è solo una speranza”.
Nel caso dovesse riprendere la stagione quale formula si potrebbe adottare per completare i campionati del settore agonistico?
“Tutto dipenderà dal tempo che eventualmente ci sarà a disposizione. Se dovessimo riprendere a giocare i campionati dai primi di maggio e andando avanti fino a fine giugno si potrebbe avere un regolare svolgimento, magari con qualche turno infrasettimanale. A ogni modo, qualsiasi scelta sarà presa dalla Federazione creerà alcuni scontenti”.
Cosa potrebbe fare la Federazione per aiutare le società sportive ad affrontare questa difficile prova?
“Un conto sarà quello che potrà fare la Federazione, un altro quello che potrà fare il governo. Bisogna tenere in considerazione che molto probabilmente, spero di sbagliarmi, sarà difficile riuscire a svolgere i tornei di fine stagione che rappresentano un’occasione importante di introiti per tutte le società calcistiche; a questo si deve aggiungere il mancato versamento di parte delle quote di iscrizione dei tesserati del settore giovanile. Insomma, la situazione economica non è facile. Mi auguro che la Federazione possa venire incontro alle società su quelli che saranno i costi della prossima stagione perché in caso contrario temo che dovremo fare i conti con un assottigliamento del numero di società attive”.
Com’è cambiata la sua giornata?
“Fortunatamente sto ancora lavorando, ma poi manca tutta quella parte di attività svolta sul campo. C’è un vuoto importante che è quello del campo in tutte le sue sfaccettature. Stare in casa è dura, ma io e la mia famiglia ci stiamo attenendo rigorosamente alle regole”.
Chiudiamo con un augurio per il futuro.
“L’augurio che questo blocco delle attività possa permettere al movimento calcistico di ritrovare il giusto equilibrio nel quale il gioco e la passione, l’aspetto educativo e la socialità siamo sempre considerati gli aspetti primari”.
Marco Gasparotto