Per il calcio dilettanti cambiano le carte in gioco dopo la sospensione del campionato fino all’anno nuovo e lo stop degli allenamenti confermato nella serata di ieri dal Ministero degli Interni.
È giusto? È sbagliato? Che cosa ne sarà delle nostre società che hanno investito denaro e risorse per potersi adeguare e che ora si trovano con gli scarpini al chiodo?
Tutti interrogativi a cui ha risposto, secondo il suo punto di vista, il presidente della Sommese, Davide Conti.

Che cosa ne pensi della decisione di sospendere i campionati?
“Per me è giusta data tutta la situazione che c’è al momento. Non è per i bambini o i ragazzi ma è inutile rischiare per portare avanti l’attività perché tutti hanno famiglie con genitori e nonni. Me l’aspettavo, anzi, non pensavo neanche di iniziare il campionato. La Federazione poteva organizzarsi meglio e agire nel periodo estivo quando sembrava che tutto stesse andando bene, bisognava avere il coraggio di ricominciare subito perché era logico che con l’autunno arrivano le influenze e con questo il timore della gente”.

Ieri in serata è arrivata la notizia anche del blocco degli allenamenti, vi eravate già organizzati?
“Settimana scorsa abbiamo fatto una riunione per parlare soprattutto della prima squadra e valutando avevamo deciso di non allenarci perché anche se fai gli allenamenti le luci le devi accendere così come l’acqua per le docce e ora non abbiamo entrate”.

Visto che si riprende a febbraio che soluzione opteresti per il campionato?
“Spero che la federazione prima o poi ci senta veramente e che un domani ci sia un incontro anche tra noi società per fare un comitato per parlare su come svolgere il campionato perché alla fine il problema ricade su di noi che dobbiamo organizzarci e questo richiede personale e tanto tempo.
E’ stato un inizio tremendo tra sospensioni, limitazioni, gente che ha paura e non è bello, va ad influire sulle prestazioni e la serenità della squadra. Ma non solo, anche per i bambini che li abbiamo condizionati nello stare attenti e si vive male così. Secondo me si dovrebbe fare all’inglese, riprendere tipo ad aprile e alla settimana fai un solo allenamento e giochi al giovedì e alla domenica perché non ha senso riprendere e giocare quelle 13 partite perché non vai a giovare squadre che hanno cambiato tanto a livello di rosa e che quindi hanno bisogno di tempo per formarsi e per creare affinità tra il gruppo”.

Parlando dell’aspetto economico invece che cosa mi dici?
“Oltre la sanificazione giornaliera ogni 15 giorni sanifichiamo con una ditta apposita e questo, naturalmente, è un costo. Nei mesi estivi siamo stati tra i primi ad aprire il campus estivo con 104 bambini e, oltre al divertimento, siamo riusciti a raccogliere qualche fondo. Quest’anno non ho avuto il coraggio di chiedere contributi ai commercianti di Somma che ci aiutano sempre perché dato il periodo non me la sono sentita. Anche per le rette dei ragazzi, visto che ero convinto che sarebbe successo questo abbiamo fatto pagare i mesi di settembre e ottobre, aspettando sempre a fine mese”.

Roberta Sgarriglia

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