Una delle poche isole felici rimasta, a Brinzio, pochissimi chilometri da Varese, dove ci sono circa 800 abitanti, non si registrano casi Covid-19. Nonostante la notizia positiva, il sindaco Roberto Piccinelli non è rimasto con le mani in mano e l’amministrazione è impiegata nell’emergenza come qualsiasi altro comune.

Brinzio è uno dei pochi comuni in cui non si registrano casi…
 “Siamo semplicemente fortunati e non più belli, né tantomeno più bravi degli altri. Questo virus è molto democratico e può colpire chiunque, noi siamo preparati all’eventualità: abbiamo istituito un ufficio preposto alla gestione di casi qualora dovessero verificarsi. Sono già state individuate figure mediche, sociali e amministrative per gestire un’eventuale emergenza. Ovviamente si attiva solo qualora il numero dovesse essere copioso, se capita un contagio valgono le misure standard, ma dovesse ammalarsi un’intera famiglia possiamo mettere in piedi l’assistenza necessaria”.

La soglia d’attenzione resta comunque alta?
“Al momento abbiamo assecondato e condiviso le linee guida di Regione e Governo e anche quelle della comunità montana che, da quando è scoppiato il problema, ci ha assistito molto bene. C’è un coordinamento di tutti i sindaci; ci siamo scambiati pareri, notizie e proposte. La Comunità Montana ci ha aiutato in questo, amalgamando i paesi della zona. In questo modo non ci sentiamo soli e se dobbiamo farci sentire ci sentiamo più forti”.

Quali sono i servizi messi in piedi dal Comune?
“Grazie alle iniziative della biblioteca, degli alpini e ai volontari, abbiamo il servizio a domicilio di generi alimentari di prima necessità. Ci appoggiamo al nostro piccolo negozietto che c’è qua in paese tramite la prenotazione. Consegniamo una scheda al negozio entro le 10, ci preparano i sacchetti e i volontari pensano al recapito. La stessa cosa per la frutta e verdura, c’è un ambulante che viene una volta a settimana e si è reso disponibile alle prenotazioni. Ogni martedì arriva in piazza già con i sacchetti prenotati che poi i volontari consegnano a domicilio. Inoltre, abbiamo potenziato il servizio consegna medicinali: riceviamo le ricette, una sola persona va in farmacia per tutti e riporta a casa farmaci che sono distribuiti dai volontari della biblioteca. Le persone si sono dimostrate disponibili; i volontari andrebbero a prendere la luna se qualcuno ne avesse bisogno. Noi agiamo da tramite e da regia, ma il lavoro grosso lo fanno i volontari”.

Gli aiuti del Governo sono arrivati?
“Sì, sono arrivati i fondi per i buoni spesa; abbiamo ricevuto una quota in proporzione agli abitanti così come è stato in tutta Italia. Il nostro regolamento non è molto stretto: può far domanda chi già era in difficoltà, ma anche chi ci si trova adesso perché manca lo stipendio. Le quote sono stabilite in base ai componenti famigliari”.

brinzioCampo dei Fiori inibito, gite fuori porta vietate, manifestazioni sportive e culinarie annullate, l’economia di Brinzio risente dello stop forzato?
“Vedere il paese deserto a Pasqua e Pasquetta non mi era capitato. C’è chi lo preferisce, ma ovviamente tutto il movimento che si genera manca, ristoranti e pizzerie sono chiuse. Quello che ci dava un po’ di vita non c’è. Ne risentono le tante associazioni che usano il territorio come attrattiva: gare, sagre, festa degli alpini sono a rischio perché si organizzano mesi prima. Partire a luglio per le feste di fine agosto e settembre la vedo dura. Forse, spero, le prime manifestazioni potranno essere le castagnate autunnali. Ma anche questo dipenderà dalle distanze sociali che dovranno esserci tra persone. Sotto questo profilo, è un grosso guaio. Abbiamo anche sospeso due gare di corsa in montagna, una addirittura nazionale”.

Ha un messaggio da mandare ai cittadini?
“Ho visto grande correttezza e rispetto delle regole, andiamo avanti così e ne verremmo fuori. Se devo fare un appello, lo faccio a quei giovani che girano senza mascherina convinti di essere superman: tutelatevi anche se siete giovani. Questo è l’unico problema che ho riscontrato dal vivo; per il resto le direttive le vedo rispettare”.

Elisa Cascioli