Il 10 novembre del 1997 Cassano Magnago smette i panni di Paese e diviene Città, elevata a questo rango dall’allora Presidente della Repubblica Scalfaro, che così ne riconosce l’importanza in termini di dimensione, densità abitativa, importanza sociale ed economica. Oggi la Città di Cassano Magnago sta pagando un dolorosissimo tributo al “maledetto”, ponendosi tra le prime dieci nella triste graduatoria provinciale che conta i contagiati (circa una quarantina) e i deceduti (ben sette). Ne parliamo con Nicola Poliseno, il Sindaco che sta gestendo questa terribile emergenza.
“Di fatto negli ultimi venti giorni abbiamo visto crescere velocemente il numero dei positivi che sta interessando anche un certo numero di operatori sanitari. Stiamo anche registrando, la notizia mi è stata data da poco, il caso di un ragazzo ventenne”.

Quali sono le forze in campo, quali le attività?
“Al manifestarsi dei primi casi di infezione (purtroppo siamo stati tra i primi in provincia) abbiamo attivato il C.O.C. (Centro Operativo Comunale). E’ operativo tutti i giorni dalle 8 alle 20 e vede la presenza, oltre al sottoscritto ed altre figure dell’Amministrazione, dei Carabinieri, della Polizia Locale, della Protezione Civile e dell’Associazione dei Carabinieri in congedo. Queste ultime stanno veramente facendo un lavoro encomiabile per tutta la popolazione, agendo anche in supporto alle Forze dell’ordine, girando ogni giorno tutti gli angoli del territorio. Non posso poi non citare la Caritas ed il Centro aiuto alla vita che non hanno mai smesso il loro impegno quotidiano a favore dei bisognosi. Operiamo ovviamente anche a sostegno delle persone che hanno difficoltà nel muoversi per andare a fare la spesa o in farmacia. Forniamo a domicilio il pasto e la cena, sette giorni su sette. Con grande fatica siamo anche riusciti ad acquistare 5000 mascherine chirurgiche che vanno a raddoppiare il numero di quelle fornite dalla Regione. Ad ogni famiglia ne viene recapitata una, con preghiera, per chi ne è già in possesso, di metterla a disposizione di coloro che ne hanno bisogno”.

In città è presente anche una RSA, come vanno lì le cose?
“A Cassano Magagno sorge la Casa di riposo Sant’Andrea con circa 60 ospiti. Ho contatti giornalieri con la Direzione che mi conferma che lì fortunatamente non si registrano casi. Hanno avuto la prontezza di capire subito la gravità della situazione, attivando tutte le precauzioni necessarie atte a non esporre gli anziani al rischio di contagio. Questo per tutti noi è motivo di grande conforto”.

Avete già iniziato ad impiegare il contributo ricevuto dal Governo?
“Sì certo, nelle nostre casse sono arrivati 115 mila euro. Abbiamo immediatamente deliberato i requisiti e le modalità necessarie per potere ricevere gli aiuti, il tutto ovviamente comunicato alla cittadinanza. Sarà necessario compilare una autocertificazione da inviare in Comune; cerchiamo nei limiti del possibile di gestire tutte le pratiche in modo telematico, nella logica di limitare al massimo gli spostamenti. Stiamo ora mettendo a punto (ma sarà cosa velocissima) l’utilizzo di buoni spesa in forma cartacea, stiamo studiando in alternativa anche il possibile utilizzo di card elettroniche, sia gli uni che le altre da utilizzare per l’acquisto di generi alimentari. Tutta la compagine amministrativa, maggioranza e minoranza, è impegnata con spirito collaborativo per combattere il virus, nell’interesse primario della salute dei nostri cittadini”.

Il compito e l’impegno di chi amministra è anche quello di “guardare avanti”, che pensiero si è fatto su questa fase 2 legata alla situazione economica?
“Penso che le iniziative prese nei confronti dei lavori dipendenti siano state opportune. Altro discorso per i contributi previsti per gli autonomi. In Gran Bretagna il sistema della cassa integrazione per i lavoratori dipendenti è paragonabile al nostro ma per gli autonomi sono state stanziate 25.000 sterline, da noi 600 euro. Per non dire dell’accesso al credito che nella gran parte dei Paesi europei è molto più rapido rispetto a quanto accade da noi. Va tuttavia detto, per contro, che la nostra Sanità pubblica è certamente tra le prime al mondo (e lo sta dimostrando), nonostante le ripetute sforbiciate che ha dovuto subire in passato, senza distinzione di colore politico. Comunque oggi ma anche domani, la vera emergenza riguarda i tempi necessari per aiutare concretamente le persone in difficoltà; bisogna assolutamente velocizzare le procedure legate alla eccessiva burocrazia presente nel nostro Paese. Chissà che questa terribile esperienza serva per capire che uno Stato moderno deve muoversi in modo agile e tempestivo, soprattutto in presenza di catastrofi come quella che stiamo vivendo. Per tornare alla nostra realtà locale, voglio sottolineare che molte realtà legate alla piccola distribuzione alimentare si sono attivate per consegne a domicilio, con servizi rapidi e puntuali. Abbiamo anche noi favorito questo commercio di vicinato e mi piace pensare che potrà anche essere in futuro un motivo di vera concorrenza ai pachidermi del commercio”.

Le realtà sportive della sua Città come stanno vivendo questo momento?
“Vi è da dire anzitutto che all’inizio dell’emergenza le direttive legate ai comportamenti da tenere in merito all’utilizzo di palestre, campi da gioco, ecc. non sono state molto precise. Quando ciò è avvenuto, tutte le Società Sportive presenti sul territorio hanno dimostrato un grande senso di maturità e responsabilità, dando totale adesione a ciò che era nell’interesse della salute di atleti, dirigenti e tifosi. In merito all’assegnazione dei vari trofei, io personalmente sono dell’opinione che andrebbe annullato tutto, ripartendo da zero. Quando si potrà ripartire, nella totale sicurezza, bisognerà poi ripensare ai calendari delle competizioni, stravolti da questa forzata inattività. Lo stesso discorso dovrà del resto essere esteso ai calendari scolastici, messi in relazione alle necessità lavorative dei genitori, a loro volta di fronte a scadenze che ora risulta difficile prevedere (vedi periodi di ferie non più disponibili nei “canonici” mesi di luglio e agosto). Bisognerà veramente rivedere tutto”.

Anche l’aspetto di sostegno umano ha un grande valore in questo momento.
“Certamente, a tal proposito un ultimo pensiero ma non certo in ordine di importanza, lo voglio dedicare al nostro Don Andrea Ferrarotti, dallo scorso mese di settembre a Cassano Magnago. In questo frangente così delicato la sua figura è davvero molto importante, sta dimostrando una grande vicinanza e umanità, in special modo a chi si trova a vivere momenti di profondo dolore in una realtà che ha del surreale. Penso in particolare ai famigliari delle persone scomparse che non hanno avuto neppure la possibilità di accompagnare i propri cari nel momento del distacco. A lui va davvero il mio ringraziamento!”.

Ambrogio Baj