Una decina di persone in quarantena domiciliare, che registrano sintomi ma che non sono state sottoposte al tampone, un positivo e, purtroppo, anche un decesso da Covid-19 che ha scosso l’intera comunità cittadina: questa la situazione di Lozza. A dare l’annuncio della prematura scomparsa del dottor Eugenio Brianza, stimato medico lozzese, è stato il sindaco Giuseppe Licata in prima persona.

Il Coronavirus sta mettendo alla prova il territorio di Lozza…
“Purtroppo la cittadina è stata toccata dal virus e abbiamo subito un lutto che ha scosso non solo la famiglia del dottor Brianza, ma l’intera comunità. Ai famigliari ho comunicato la vicinanza dell’amministrazione e ho rappresentato il cordoglio di tutti. Attualmente abbiamo circa 10 persone che sono in isolamento domiciliare precauzionalmente”.

Il Comune come si è attivato?
“Abbiamo messo in moto diversi servizi a partire dalla spesa a domicilio per gli anziani e le persone in quarantena. Ci arrivano ancora segnalazioni di persone e famiglie che hanno bisogno e per fortuna a Lozza abbiamo quasi 20 associazioni, che in rapporto agli abitanti sono tantissime, che sono attive. Il numero è segno del grande rapporto che i cittadini hanno con la comunità. Diciamo che il Comune coordina, le associazioni sono braccio, testa e cuore”.

Capitolo buoni spesa…
“Chi li riceve può spenderne l’80 per cento presso i supermercati della grande distribuzione, mentre il 20 per cento, come obbligo, sul territorio del nostro comune. A Lozza l’unico esercente è il bar minimarket Le Meraviglie di Alice: accetterà i buoni spesa; è un piccolo segno da parte nostra che, al momento, non possiamo aiutare altre attività”.

Ci sono altri servizi utili attivi?
“Abbiamo distribuito a tutte le case le mascherine che la protezione civile ha ottenuto tramite le aziende del territorio che hanno convertito la loro produzione. Quelle date da noi hanno una particolarità: sono personalizzate con la scritta ‘Andrà tutto bene’ per portare un messaggio positivo a tutti che è stato apprezzato. AVL (Associazione Volontariato Lozza) e Protezione Cibile hanno distribuito al territorio le mascherine fabbricate dalle donne, ne sono state prodotte a centinaia. Riguardo ai farmaci sono i soggetti farmaceutici stessi che si occupano di distribuzione e consegna. Oltre a questo, stiamo attivando un servizio psicologico; abbiamo dei professionisti che si stanno prestando, noi stiamo patrocinando, al servizio telefonico per chi è più predisposto a patologie o un soggetto più fragile o semplicemente vive da solo”.

Cosa manca di più ai cittadini?
“Tra gli aspetti che meritano particolare riguardo c’è il cimitero. Quello di Lozza è chiuso da alcune settimane e da qualche giorno gli alpini si stanno occupando della manutenzione, di tenere pulito, di mantenere il decoro, di curare il più possibile letombe; non poterlo più fare strazia e aumenta la tristezza di molti, soprattutto in questo periodo pasquale. La cosa più drammatica sono i funerali ai quali solo pochissimi parenti possono andare. Io personalmente sto andando alle tumulazioni, che si riducono a una benedizione di pochi minuti, indossando la fascia tricolore per rappresentare comunità e famiglia.  Momenti surreali; i parenti non possono contare nemmeno su un abbraccio”.

Come hanno risposto i cittadini ai divieti?
“Direi bene, vedo molta attenzione e sensibilità. Ammetto che ricevo anche segnalazioni di persone che vanno comunque in giro, ma nel complesso ho notato una grande responsabilità”.

Qual è il suo appello ai cittadini?
“Di continuare a comportarsi secondo le norme. Avere fiducia nell’operato delle istituzioni che ce la stanno mettendo tutta, pur con qualche pecca ma era una cosa troppo inaspettata. Li invito a continuare a stare a casa e avere senso di responsabilità”.

 

Elisa Cascioli