Interrompiamo, colpevolmente ma solo per qualche minuto, l’instancabile ronda di distribuzione delle mascherine. Si è fatta ormai sera, ma la solidarietà non ha orari, specie di questi tempi. È una continua maratona che coinvolge tutti, senza distinzione di cariche. Meno di trecentosessantacinque giorni fa la gioia per il successo alle elezioni. Chi allora avrebbe anche solo immaginato tutto ciò? Irene Bellifemine, Sindaco di Malnate, intenta a porgere gli ultimi dispositivi di sicurezza ai cittadini della giornata, ci racconta la sua città in piena emergenza Coronavirus.

Sindaco, nemmeno un anno di mandato, già un impegno complesso da sostenere. Come l’amministrazione comunale di Malnate ha affrontato la situazione?
“Appena è scoppiata l’emergenza, abbiamo istituito il tavolo dell’unità di crisi, messo in atto tutte le procedure per tutelare i dipendenti pubblici: protezioni agli sportelli, disinfettante, mascherine e schermature con i vetri. Alla prima segnalazione del primo caso abbiamo istituito il Centro operativo comunale (Coc) e una rete con i medici di base, da quel momento sono in costante contatto diretto con loro perché mi sono resa conto che le segnalazioni arrivavano in ritardo. Inoltre, ci assicuriamo che le persone non escano di casa, consegnando la spesa e i farmaci a domicilio grazie ai volontari e alla Protezione Civile. Abbiamo pensato ad una raccolta differenziata ad hoc per la situazione e rafforzato l’azione della polizia locale grazie anche ai carabinieri in congedo che pattugliano il territorio. Sta partendo il progetto della “spesa sospesa”: le persone potranno donare tramite Caritas uno stoccaggio delle derrate alimentari per chi ne ha più bisogno”.

Facciamo il punto della situazione: quanti casi si sono verificati a Malnate?
“59 casi notificati da ATSX, di questi 31 i cittadini di Malnate, i restanti sono i ricoverati alla Don Gnocchi. La situazione sembra abbastanza sotto controllo, poiché hanno isolato sin da subito i positivi che non erano particolarmente grave. Ora il Don Gnocchi sta assumendo nuovo personale, 9 nuovi medici arriveranno entro il weekend, purtroppo il virus è misterioso. Nel computo totale ci sono stati 6 decessi, ma anche 2 persone guarite”.

Come ha risposto la popolazione all’emergenza?
“Si nota come Malnate si distingua per la messa a disposizione della volontarietà delle persone, molti commercianti si sono attivati con la consegna a domicilio, tutti i giorni aumenta la lista. Sono partite molte raccolte fondi che ci hanno permesso di recuperare tanto materiale utile. Addirittura il dirigente di un’azienda nel monzese che vive a Malnate ha fatto sì che arrivassero 4mila mascherine. Devo dire che la popolazione è abbastanza rispettosa delle regole, lo sforzo è notevole per tutti, penso soprattutto ai più piccoli che sono costretti a casa e soffrono probabilmente più di tutti questa forzatura. Chiaro che il controllo c’è e va mantenuto”.

L’istruzione è più di altri sotto i riflettori in questo momento. Molti già escludono il ritorno in aula. Come si sta organizzando il comparto scolastico nel vostro comune?
“Sinceramente mi auguro che non si riprenda l’attività scolastica, anche perché i bambini possono essere facilmente portatori sani stando molto a contatto tra loro. Penso anche a chi dovrà affrontare gli esami di terza media. Ma abbiamo un corpo docenti che si è attivato da subito per stare vicino ai ragazzi. Si stanno consegnando dei pc a chi non ha la possibilità di averne uno a casa, sono sicura che continueranno con questa azione di rinforzo della didattica a distanza”.

Questa emergenza ha inevitabilmente interrotto la vostra tabella di marcia. Quali opere avete dovuto rimandare?
“Sicuramente la macchina amministrativa ha rallentato, più del 90% dei dipendenti comunali sono in smart-working o ferie. Ci sono una serie di progetti come le rotonde che sono state forzatamente bloccati, abbiamo dovuto posticipare anche l’approvazione del bilancio alla prossima settimana. Dopo di che qualcosa in più si potrà fare”.

La storia che più toccante con cui ha avuto a che fare in questo ultimo mese?
“Sono in contatto con tutte le persone contagiate del nostro comune, voglio che sentano la vicinanza dell’amministrazione. Mi aiuta in questa attività l’Assessore ai servizi sociali Maria Croci insieme al vicesindaco Jacopo Bernard che ringrazio. Ci sono tante storie, anche di sanitari che vengono messi in osservazione o isolamento perché positivi. Quello che più mi ha colpito è il caso di una famiglia in cui i due genitori sono deceduti dopo aver contratto il COVID-19 e il figlio è risultato positivo. È una storia straziante, mi conforta il fatto che anche in questo caso non è mancata la solidarietà. I cittadini si sono adoperati con il controllo del vicinato per stargli vicino”.

È complicato pensarci ora, ma fermandosi un attimo, come vede il futuro del suo comune?
“Sono molto preoccupata per la situazione in genere, non lo nego, perché il virus c’è, è ancora tra di noi. Quando si riprenderà l’attività normale bisognerà mantenere alcune regole di precauzione e non sarà facile, ma sono fiduciosa dei miei cittadini come di tutti gli italiani. Spero che la solidarietà vista in questo periodo vada oltre e continui anche quando le cose andranno bene. È nostro dovere pensare positivo: dopo ogni grande crisi c’è una rinascita”.

Il suo messaggio ai cittadini.
“Vorrei continuare a dire ai cittadini di rispettare le regole anche in queste giornate di primavera dove il sole splende. So che non è facile perché la tentazione di uscire è comprensibilmente tanta, ma è importante restare a casa per sé e gli altri, solo così possiamo contenere il virus. E sono sicura che mantenendo i giusti comportamenti, presto tutto finirà. Ce la faremo. Malnate ha una storia di associazionismo, volontariato che sarà la forza di questa comunità”.

Alessio Colombo