Il Sindaco di Uboldo, Luigi Clerici, racconta come grazie ad un intervento preventivo il paese sia già in grado di rispondere al meglio all’obbligo di uscire solo con la mascherina, imposto da Regione Lombardia, e di come la collaborazione con la Protezione Civile stia dando risultati fruttuosi.
Come Uboldo sta combattendo l’emergenza da Covid-19?
“Rispettando le ordinanze. Siamo ancora un’isola felice perché abbiamo pochi casi però la situazione in provincia di Varese è un’escalation bestiale stando ai dati che mi sono arrivati dalla prefettura stamane. Non si vede la fine, la luce infondo al tunnel”.
Come il Comune farà sì che tutta la cittadinanza possa rispettare l’obbligo di utilizzo delle mascherine imposto dalla regione Lombardia?
“Grazie alla collaborazione di una persona squisita, quale il Presidente della farmacia, siamo riusciti a recuperare 20.000 mascherine che abbiamo deciso di distribuire in pacchetti asettici consegnati e distribuiti solo dalla Protezione Civile, nel rispetto delle regole ad hoc come dice l’ATS. Metà paese è già stato munito, entro la fine della settimana riusciremo a fornirle a tutta la cittadinanza, riuscendo così a far avere 4 mascherine per ognuna delle 5000 famiglie di Uboldo. Dobbiamo ringraziare per questo due ragazze che imbustano e preparano tutto il materiale e quattro persone della Protezione Civile che vanno a distribuirle nelle caselle postali. Stamattina ho ricevuto diverse telefonate da tanti sindaci che mi chiedono come ho fatto ad avere queste mascherine e li ho messi in contatto con la persona con cui ho collaborato io. Inoltre siamo in attesa di altre 12.000 mascherine da Shanghai che però ora sono state bloccate e soggetti a controlli, sempre più stringenti, e un altro pacco è invece a Francoforte, aeroporto dove arrivano dalla Cina, non arrivando più a Malpensa ma la Germania ce le ha sequestrate e stiamo cercando di sbloccarle. Sono mascherine FFP2 che mi servono per i vigili, per la SOS, per il personale, per la Protezione Civile, visto che sono quelle con le valvole e servono urgentemente”.
Quali misure pensate di adottare da qui in avanti?
“Per quanto riguarda gli uffici pubblici ho messo i lavoratori in smart working, alcuni hanno preso ferie e sono aperti solo gli uffici indispensabili, ovvero l’ufficio anagrafiche e Sociale, in base all’ordinanza di venerdì per la distribuzione del pacco solidale, che partirà da domani. Un’iniziativa nata in collaborazione con due supermercati della zona, stiamo raccoglendo le richieste e domani saremo già operativi nella distribuzione. Siamo in procinto di creare un fondo per questa emergenza, abbiamo bloccato la TARI, aspettiamo le nuove direttive sull’IMU, perché pare che i Comuni possano rateizzare o spostare i pagamenti. In questo momento con il Banco Alimentare e con la consegna a domicilio dei farmaci stiamo rispondendo a tutte le richieste che sono arrivate qui all’ufficio dei Servizi Sociali. Il vero problema sarà il dopo, capire come artigiani e imprenditori riusciranno a ripartire e cercheremo di aiutarli, anche se non possiamo sostituirci allo Stato. Per adesso le domande che sono arrivate per la cassa integrazione, con i fondi che abbiamo dovremmo riuscire a soddisfarle. Inoltre abbiamo stanziato 15.000 euro in più per la Protezione Civile che sta facendo un servizio enorme alla comunità, 20 volontari che fanno di tutto, dalla distribuzione dei farmaci e del cibo, all’accompagnare i disabili che devono fare la dialisi. Per fortuna abbiamo una Protezione Civile che funziona benissimo”.
State riscontrando casi di mancato rispetto delle norme restrittive?
“Ogni giorno ci sono una decina di verbali di segnalazione di Polizia Locale e Protezione Civile ai Carabinieri in contatto con l’unità di crisi. Il vero problema sono i ragazzi che si ritrovano di soppiatto nei boschetti qua vicino e spacciano. Purtroppo nemmeno il dramma che stiamo passando è riuscito a fermare il problema e questi ragazzi fragili che cadono nel tunnel della droga ci sono sempre e non si fermano . Qui in città c’è stato anche il sequestro di 7 kg di marijuana in casa di una persona e ne sono state fermate già tre intente a spacciare. Il controllo c’è, stiamo cercando in ogni modo di arginare il problema, non è facile perché sia la Polizia Locale che i Carabinieri lavorano con turni di 10-12 ore al giorno in tutte le zone della città cercando di combattere il problema del coronavirus, a cui si aggiunge questo. E’ vero che in questo momento i miracoli li fanno forse solo gli angeli che ci sono negli ospedale che sono medici ed infermieri, ma non dimentichiamoci del lavoro che stanno facendo le forze dell’ordine, che è qualcosa di eccezionale”.
Che messaggio vuole mandare ai suoi cittadini?
“Ribadisco quello che ho detto nel messaggio di domenica ai miei cittadini, bisogna resistere, perché questo è un nemico che colpisce alle spalle, con la persona che abbiamo affianco e non sappiamo se contagiato o meno. Per adesso le problematiche ci arrivano stiamo cercando di risolverle tutte, ma non bisogna mollare”.
Alessandro Burin