Com’è che dice il detto “Fai quello che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita”? E’ proprio così che Stefano Pivato sta facendo. La sua passione per il tennis lo ha portato a diventare maestro nazionale e attualmente metto in campo questa sua dedizione al servizio del T.C Luino. Una bella realtà, quella luinese, che tra tornei vari organizza corsi per ogni fascia di età. Naturalmente, in questo periodo la loro attività è ferma ma con la testa già proiettata al rientro.

Cosa ne pensi di questa situazione?
“Senz’altro ci ha messo in crisi, noi come T.C Luino abbiamo sospeso tutto dal 24 febbraio ed essendo maestri di tennis non abbiamo un fisso al mese e quindi anche da questo punto di vista ci ha messo un po’ in difficoltà, senza contare il disagio per i nostri ragazzi e per gli adulti. Tutte queste misure che sono state prese, però, sono giustissime”.

Immagino che la società aveva in programma i consueti tornei per gli iscritti. Avete intenzione di recuperarli più avanti?
“Sì, avevamo in programma un torneo open ad aprile con un montepremi sostanzioso che abbiamo deciso di spostare a settembre dove c’era già in programma uno di 3^ categoria che diventerà anche questo un torneo open. Sperando che tutta questa situazione ce lo consenta”.

Qualche progetto per questa estate?
“C’è l’idea di un camp estivo che coinvolge i bambini dalla mattina alla sera, dove fanno i compiti e oltre che giocare a tennis si divertono anche in altri sport. Quest’anno avevamo pensato di farlo anche in lingua inglese”.

Stefano Pivato tennis club luino 1Parlando di te, che cosa ti ha spinto a diventare maestro di tennis?
“Ho iniziato a giocare relativamente tardi, intorno ai 14 anni, poi mi sono appassionato tanto e iniziavano a vedersi dei buoni risultati. Mi sono laureato in scienze motorie e ho seguito tutti i corsi della F.I.T per diventare maestro e dopo tanti sforzi da dicembre sono maestro nazionale. Mi trovo bene a contatto con i bambini. Seguo i più piccoli fino agli adulti. È un lavoro che mi piace anche se è faticoso stare in campo fino alla sera tardi.
Adesso mi ritrovo a casa a fare qualche esercizio di forza per tenermi in allenamento”.

Hai in mente qualcosa per il futuro?
“Avendo appena concluso il corso per maestri per adesso sto tranquillo. Spero di portare avanti un bambino che si allena da noi che ha delle buone qualità e che è coinvolto in vari raduni regionali e gioca per la provincia di Varese. In questo periodo dovevamo fare diversi tornei con lui in giro ma siamo bloccati”.

Roberta Sgarriglia