Uno di troppo. Un singolo gol di scarto avrebbe espresso meglio la differenza di valori vista l’altra sera al “Brianteo”. Monza superiore (ma non troppo). Pro Patria acconcia a reggere l’urto. Anzi, a restare aggrappata alla partita sino quasi ai titoli di coda. Con i denti, ma pur sempre aggrappata. Mota Carvalho, Rigoni, D’Errico, Finotto e Galli. Questi i 5 backup usciti dalla panchina di Brocchi (con Bellusci, Chiricò e Negro, tra gli altri, rimasti a tenergli compagnia). Riccanza, complicato trovarle un altro nome. Tornando alle cose biancoblu, in classifica non resta nulla. Nel bagaglio a mano delle esperienze segnanti invece parecchio. Retorica? È chiaro. Ma con il solito sottotesto di verità. Domani è già un altro giorno con l‘anticipo con la Juventus U23 (ore 15, stadio “Speroni”). Terza gara in 7 giorni. Anomalia che rappresenta un ulteriore step di crescita nel romanzo di formazione tigrotto.

La ruota della fortuna. “Partita perfetta della Pro Patria, qualche concessione del Monza e fortuna”. Questi i 3 presupposti tracciati alla vigilia da Javorcic per poter uscire con dei punti dal “Brianteo”. Ok, quindi cosa è mancato mercoledì sera? “Fortuna”, secondo lo spalatino. Magari anche qualcosa del resto. Ma la traversa di Mastroianni sull’1-0 legittima la risposta secca. Il saldo ha prodotto la terza gara in campionato senza reti (prima in una sconfitta dopo gli 0-0 con Como e Alessandria), e la porta violata in trasferta dopo 246′. In mattinata allenamento e conferenza stampa prepartita (ore 12.20). Domani potrebbero rientrare dal primo minuto Boffelli e Fietta. Per il resto (visti i recenti chiari di luna), meglio restare debitamente schisci.

Da Zebra a cento. Tra le favorite (?) ad agosto, nel limbo a gennaio. Con lo scenario della Coppa Italia (mercoledì 29 l’andata delle semifinali con la FeralpiSalò) ad aprire (in caso di vittoria finale) le porte dei playoff nazionali. Orizzonte immediato che ha suggerito l’anticipo a sabato della sfida dello “Speroni”. Tutto questo per dire che la Juventus U23 rappresenta (con buona pace di Lucio Battisti) il “Io vorrei…non vorrei…ma se vuoi” del campionato. Nell’attesa della beata speranza, 2020 inaugurato ruggendo con 5 punti in 3 partite (pari in rimonta con Siena e Novara e successo con l’Arezzo), nonostante cessione di Mota Carvalho al Monza (già a referto con la Pro) e percorso inverso di Ettore Marchi. Nel 2-2 di mercoledì con il Novara, Fabio Pecchia ha schierato 4-2-3-1 con Nocchi in porta; Rosa, Mulè, Alcibiade e Frabotta in difesa; Nicolò Fagioli (sì, quel Nicolò Fagioli, il predestinato di Allegri) e Tourè in mediana; Zanimacchia, Clemenza e Portanova alle spalle di Olivieri in avanti. Indisponibile lo squalificato Rafia Hamza espulso contro i gaudenziani.

downloadIl novizio. Designazione ricaduta su un primo anno. Non esattamente una novità in stagione. Nello specifico, Andrea Bordin di Bassano del Grappa (Costin Del Santo Spataru di Siena e Marco Toce di Firenze gli assistenti). Il fischietto veneto non dispone di precedenti con Pro Patria e Juventus U23 ed è alla settima direzione in C (3 vittorie interne e 3 pari nelle altre 6). Robusta la dote di gialli: 34, cioè quasi 6 a partita.

Video killed the radio star. Nel post sfida con la Juve, il Pro Patria Museum ospiterà la trasmissione ai posteri di “Il pallone che cammina”, opera autobiograficotigrotta di Giovanni Toia, giornalista per circa 4 lustri voce radiofonica delle vicende biancoblu.

 

Giovanni Castiglioni