18 anni oggi e un futuro nel calcio, così come nella vita, tutto da scrivere. Thomas Lacalamita, giovane centrocampista classe 2002 della Pro Patria, si affaccia al mondo degli adulti con la speranza di raggiungere tutti gli obiettivi che ha in testa. Calcisticamente parlando, il traguardo che si è posto è quello di calcare stabilmente i campi della Serie D e, perchè no, balzare anche tra i professionisti e fare del calcio il suo lavoro.
Innanzitutto auguri! Quali sono i programmi per questa giornata speciale?
“Starò in famiglia, mentre con gli amici festeggerò a settembre non appena torneremo tutti dalle vacanze. Per chi nasce d’estate come me capita spesso di dover rinviare di qualche settimana i festeggiamenti. Poco male, mi rifarò”.

Il percorso nel settore giovanile è terminato. Quale sarà il tuo futuro?
“Per tutti noi 2002 si è concluso un cammino di tantissimi anni all’interno del settore giovanile. Nelle ultime cinque stagioni ho giocato nella Pro Patria: all’inizio ho trovato continuità, mentre nell’ultimo periodo un paio di fastidiosi infortuni mi hanno penalizzato e a gennaio ho scelto di lasciare la Berretti della Pro Patria e accettare il prestito nella Juniores Nazionale della Caronnese. Purtroppo sono riuscito a disputare solo una partita prima che scoppiasse l’epidemia di Covid-19 e tutto si bloccasse. Avevo voglia di rimettermi in gioco in una nuova realtà, di ritrovarmi e di riassaporare anche il gusto di divertirmi e mi sono trovato bene. Gli anni alla Pro Patria sono stati belli e mi hanno dato tanto. Ringrazio in particolare Matteo Battilana che mi è stato vicino in vari momenti”.

Nella tua carriera c’è anche un passaggio nel Varese Calcio.
“E’ stato l’anno più bello. Ho militato nei Giovanissimi di mister Felice Piccoli e lui è stato il mister che in assoluto mi ha insegnato di più dal punto di vista sportivo e umano. Non smetterò mai di ringraziarlo per quello che ha fatto per me. L’anno al Varese è stato strepitoso e formativo al massimo e ho potuto assaporare l’emozione di vedere i biancorossi in Serie B nonché di disputare un campionato in cui noi Giovanissimi lottavamo per le prime posizioni con squadre professioniste di alto rango”.

Ora che cosa ti aspetta?
“A breve avrò un colloquio con il direttore del settore giovanile della Pro Patria e stabiliremo il mio futuro. Il cartellino è di proprietà del club bustocco e probabilmente la volontà è quella di girarmi in prestito. Mi piacerebbe approdare in una realtà di Serie D e sarà la mia prima volta in una prima squadra. Avrò come compagni ragazzi più grandi di me, magari con famiglia e per i quali il calcio è un lavoro. Vorrei avere la possibilità di mettermi alla prova e di dimostrare quello che valgo, mi sento pronto”.

Nel frattempo, completerai le scuole superiori.
“Sì, frequento il Liceo Classico Beccaria di Milano e mi piacerebbe trovare una squadra di Serie D in zona così da poter terminare il mio percorso di studi. Il Liceo è impegnativo, ma sono sempre riuscito a conciliare bene lo studio con il calcio. Entrambi sono molto importanti per me”.

Che tipo di giocatore sei? Come ti descriveresti?
“Sono una mezzala ma anche un trequartista. Mi piace portare la palla, giocare vicino alla porta e servire assist per i miei compagni. Amo fare dribbling e provare qualche volta il tiro. Da interista doc quale sono, mi è sempre piaciuto molto Sneijder ma il top è sicuramente Iniesta, un campione”.

Qual è il tuo obiettivo?
“Sogno di diventare un calciatore professionista, ma nello stesso tempo di continuare a divertirmi come un bambino a giocare a calcio”.

Laura Paganini

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