Ormai è una questione di ore. Il Consiglio Federale di oggi a mezzogiorno (orario che inevitabilmente evoca infuocate rese dei conti), dovrebbe (di questi tempi, sempre meglio andare a braccetto con il condizionale), dare forma compiuta all’epilogo del campionato di Serie C. Chiudendo una stagione di speculazioni, fughe in avanti, retromarce e ribaltoni. Tutti utili a ritornare sempre e comunque al punto di partenza. In pratica, 3 mesi di nulla. In cui tutte le determinazioni della Lega Pro, a partire dalla richiesta di sospensione definitiva avanzata dall’Assemblea del 7 maggio, sono state bellamente rigettate dalla FIGC.

Succederà anche con le proposte del Consiglio Direttivo del 29? No, questa volta no. La condivisione della piattaforma di intesa con il presidente Gravina lascia supporre che quelle linee guida verranno rispettate. Quindi, promozione in B di Monza, Vicenza e Reggina; playoff su base (più o meno) volontaria; retrocessione di Gozzano, Rimini, Rieti, Rende e Bisceglie; playout nei Gironi A e B

In realtà, qualche limatura potrebbe ancora trovare spazio. Con gli spareggi per la Serie D che andrebbero a coinvolgere anche le (virtuali) retrocesse dirette. Onde evitare la solita menata dei ricorsi. Peraltro già depotenziati dal taglio al solo Consiglio di Garanzia del CONI delle vertenze sportive. Ma c’è un ma. Quello non può mai mancare. E riguarda i Piani B e C della Serie A. E le modalità di amministrazione delle retrocessioni nella serie cadetta. Una motivo di conflitto per cui la Lega A non ha numeri in Consiglio ma che potrebbe stravolgere la geografia delle alleanze. Ginepraio che rischia di coinvolgere a cascata anche la Lega Pro secondo scenari in cui è preferibile non addentrarsi. Ma che è prudente non escludere.   

Infine una nota a margine sulla Pro Patria. Può nutrire il club tigrotto qualche speranza di partecipare ai playoff? A dispetto della chiamata alle armi del DS Turotti svelata ieri da Parker, riteniamo di no. L’algoritmo non dovrebbe entrare in gioco. Tagliando fuori i biancoblu dalla platea dei duellanti. Per di più, sulla base della robusta partecipazione che abbiamo ricostruito nel report pubblicato sabato. Ma il punto è un altro.

Quali vantaggi avrebbe la Pro a prendere parte alla post season? Al di là di orgoglio, statistica ed escludendo (siamo onesti) chance di promozione, l’allineamento nella griglia playoff avrebbe un unico (potenziale) motivo di interesse. Nel caso in cui la riforma della Lega Pro venisse anticipata alla prossima stagione, essere tra le 28 (o quelle che saranno), potrebbe infatti regalare un posto in prima fila nella C Elite (o quello che sarà) prefigurata da molti. Una buon ragione per mandar giù la pillola del salasso tamponi, test sierologici ed adeguamento contratti. Con tutta la buona volontà, non riusciamo a vederne un’altra.                                       

Giovanni Castiglioni 

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