Tra le principali qualità turottiane, rientra certamente quella di essere un clamoroso interprete della Mossa Kansas City. Cioè, tu guardi a destra e lui ti passa a sinistra. Soft skill esibito a nastro in passato e più recentemente nell’acquisizione dell’ex Catania Saporetti. La premessa è doverosa per sottolineare quanto ci sia di aleatorio nella lettura del mercato. Soprattutto, quando ad occuparsene c’è un pokerista di vaglia come il biellese. Qualche indizio l’ha però seminato sabato sera Javorcic nell’immediato dopogara del test con il Renate. Ai microfoni societari, lo spalatino ha fornito tre chiavi (una principale, una coordinata e una subordinata) per interpretare le prossime mosse biancoblu. Nulla di sconvolgente, sia chiaro. Comunque, una buona manciata di spunti di riflessione.
Rileggiamo le parole di Ivan Drago: “Vogliamocapire il percorso migliore per noi e il pesodi qualche ragazzo che abbiamo con noi in questo momento. Ci mancano ancora 3/4 elementi. Lo sappiamo. E sappiamo anche che quest’anno ci vuole un po’ più di pazienza sul mercato per poter completare la squadra“.
La chiave principale riguarda i 3/4 elementi mancanti, la coordinata attiene la pazienza di cui armarsi mentre la subordinata sottintende che prima di guardare altrove, occorrerà dare un’occhiata in casa. Proviamo a fare qualche considerazione andando per gradi.
Principale
Fatto salvo il terzo portiere, i pezzi mancanti sono un esterno mancino (under), un centrocampista e due punte (forse una). A lume di naso, il 3/4 si giustifica proprio nei dubbi relativi all’attacco e magari (chissà), anche alla mediana. Reparti da completare cercando prima di capire quale potrà essere l’apporto di almeno 2 prodotti del settore giovanile tigrotto.
Coordinata
Il mercato si chiuderà lunedì 5 ottobre (ore 20). Quattro settimane esatte in cui la Pro Patria non dovrà mostrare nessuna fretta. E non lo farà. Le liste a 22 hanno inondato le agendine dei DS di free agent. La stragrande maggioranza dei quali con pretese direttamente proporzionali al diminuire dei giorni residui di contrattazione. Con la specifica che i protocolli Covid hanno di fatto reso impraticabile l’istituto della prova. Parecchio utilizzato negli anni scorsi aggregando al gruppo per qualche giorno giocatori onde poterli testare sul campo. Oggi tamponi e tempi tecnici non lo permettono più.
Subordinata
I principali cantieri aperti sono quelli del centrocampista Davide Ferri (classe 02, 4 presenze nel precampionato di cui 2 da titolare con Piacenza e Renate per 145’ complessivi) e dell’attaccante Stefano Banfi (2000, 4 presenze, titolare con il Renate per 176’ di utilizzo totale). Il primo ha esordito in prima squadra il 16 febbraio con l’Arezzo e (non si fosse messo di mezzo il lockdown) avrebbe avuto ulteriore spazio nel finale di stagione. Tenendo conto che l’attuale roster degli interni è composto anche da Bertoni, Brignoli, Colombo, Fietta e Ghioldi. Il secondo è più navigato (23 presenze e 4 reti in D con la Castellanzese nel 2019/2020) e si è messo maggiormente in luce in questi giorni anche in funzione della presenza nel reparto dei soli Le Noci e Parker (più Kolaj appena arrivato). Il loro peso nella Pro che verrà potrebbe correggere il tiro delle priorità di Turotti. Posto che i 3/4 di cui sopra servono. E arriveranno.
A margine, gli altri millennial tigrotti che hanno avuto parte alla preseason. Il difensore Giacomo Compagnoni (01, una presenza per 14’), più (a seguire) i 5 aggregati dalla Berretti:
Portiere – Alessandro Di Lernia (02) zero presenze
Difensore – Leonardo Ballarini (03) una presenza (2’)
Centrocampisti – Leonardo Piran (03) 3 presenze (32’) – Paolo Pisan (03) 3 presenze (41’)
Attaccante – Simone Dellavedova (02) 4 presenze (75’)
Tutti profili che resteranno a disposizione di Andrea Vecchio (neotecnico della categoria), ma che (sulla base di quanto abbiano convinto Javorcic in queste settimane), potrebbero avere qualche finestra di visibilità anche più avanti nella stagione.
Giovanni Castiglioni
