In un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, il presidente della Lega Basket Umberto Gandini ha toccato diversi temi che risultano scottanti in un momento di transizione e di crisi come quello che lo sport tutto e la pallacanestro stanno affrontando.

E’ molto significativo il passaggio nel quale Gandini a specifica domanda, spiega come una valutazione di abbandonare il professionismo per il basket in Italia sia quanto mai utile in questo momento di grave emergenza economica per i club, specificando cosi: ”Forse è il momento di parlarne. Spero che il Ministro Spadafora lo valuti. Il basket paga un prezzo elevato a fronte dei vantaggi che riceve dal professionismo”.

Un’ipotesi questa, che si era paventata già nelle prime settimane di sospensione temporanea dei campionati e che ora trova ancora più forza nelle parole del presidente della LBA che, su una ripresa a porte chiuse del campionato dice: ”La ripresa a porte chiuse sarebbe possibile solo per un periodo limitato; potremmo usarlo per una Supercoppa con cui celebrare i 50 anni della Lega. Il torneo così sarebbe un precampionato centralizzato”.

Per quanto riguarda il tema del ritorno alla messa in chiaro delle partite del campionato, Gandini sottolinea: ”Non inseguo la tv in chiaro, sganciamoci da vecchi concetti. Il basket crescerebbe in popolarità? Forse, ma questo è proselitismo: dubito che serva sul piano commerciale. Oggi chi paga è la pay tv e la vera tv in chiaro è Facebook, aggancia i giovani, il nostro bersaglio”.

Alessandro Burin