L’ultimo step dell’analisi della sfida tra Openjobmetis Varese e Germani Brescia (dopo playmaker ed esterni) non può che essere inevitabilmente il focus sul reparto lunghi delle due squadre e parliamo di veri e propri calibri da 90.
Se da un lato Brescia può fare conto sul duo Burns-Ristic, che fornisce peso, quantità, qualità e centimentri, dal canto suo Varese risponde con una coppia, quella formata da Scola e Morse, che nulla ha da invidiare ai bresciani. Se è vero che Burns e Ristic sicuramente contano insieme minuti di grande esperienza che il buon Morse deve ancora accumulare, la presenza del solo Scola può ribaltare la situazione in favore del duo biancorosso in termini di spessore tecnico e bagaglio di esperienza sui parquet di tutto il mondo.
Partendo da alcune note sulle qualità tecniche del duo bresciano, Burns si configura come un lungo atipico, molto agile, capace di aprire il proprio raggio di azione ben oltre quella che è l’area del pitturato, una qualità che gli permette di essere sempre imprevedibile per le difese avversarie, potendo contare anche su un discreto tiro dalla media e dalla lunga distanza.
Ristic, giocatore di formazione Stella Rossa Belgrado, fa della fisicità la sua arma principale, vista la sua statura elevatissima di 213 cm. E’ un atleta capace di giocare molto bene in pick and roll, ma anche in grado di tirare dalla media e portare più soluzioni all’attacco bresciano. Ha ampi margini di miglioramento ed pronto al definitivo salto e a quella crescita che potrebbe lanciarlo anche nel mondo Nba, che già ha provato a solcare nel 2018 quando ha disputato la Summer League con i Phoenix Suns. Ha concluso il primo trofeo giocato con Brescia, il Trofeo Ferrari, con 14 punti e 6 rimbalzi. 

Varese si presenta alla sfida con il giocatore che sta facendo la differenza già da questo precampionato e che è la vera stella della squadra: Luis Scola. El General, approdato a Varese con l’intento di guadagnarsi l’ultima Olimpiade della sua carriera, nonostante i suoi 40 anni ha retto benissimo le gare ravvicinate di Supercoppa, per di più in piena fase di preparazione, dimostrando come la sua qualità tecnica e l’integrità fisica siano qualcosa di fuori dal comune. Basti pensare che ha concluso con 21.3 punti di media a partita.
L’inizio fa ben sperare in vista di una stagione in cui Varese disputerà solo il campionato, almeno fino alla possibile Coppa Italia, e Scola potrà ben dosare le forze tra una gara e l’altra in modo da arrivare sempre al top della forma. 
Descrivere le sue qualità è riduttivo: è un giocatore completo, capace di giocare da centro, di tirare da 3 con ottime percentuali e di correre in campo aperto. Tutte qualità offensive a cui abbina un’intelligenza difensiva che gli permette di colmare il gap fisico con avversari più atletici o alti, rendendolo una vera spina nel fianco per chiunque.

Al suo fianco, il fido scudiero Morse. Il pivot americano, arrivato dopo un’ottima stagione a Imola in A2, conclusa con 18 punti di media a partita, sta dimostrando molte delle qualità intraviste in lui dagli uomini mercato biancorossi. Giocatore dotato di un atletismo enorme, Morse fa di questa caratteristica il suo forte, avendo al suo arco come frecce principali la schiacciata e la stoppata in difesa.
Sicuramente ancora acerbo nella metà campo difensiva, il pivot americano ha enormi margini di crescita che possono permettergli di sviluppare una crescita molto simile a quella intercorsa ad un altro centro passato da Varese per affacciarsi poi sul palcoscenico del grande basket: Bryant Dunston. 

Alessandro Burin

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