Domenica 27 settembre (ore 17) finalmente riparte il campionato è i biancorossi iniziano con una gara che ormai pare una consuetudine del nostro torneo: Openjobmetis Varese-Germani Brescia. Le due squadre, che si sono affrontate due volte in Supercoppa Italiana, si ritroveranno faccia a faccia per una sfida che sa molto di derby lombardo. Una gara che si preannuncia molto tirata, con i dettagli che saranno a fare la differenza come le ultime due sfide tra le compagini dimostrano, terminate entrambe punto a punto, una in favore di Brescia ed una in favore di Varese.

Brescia e Varese si approcciano a questo campionato con obiettivi apparentemente diversi, ma in realtà molto simili: Brescia con l’obiettivo minimo playoff e Varese che punta questo traguardo come massimo step da raggiungere in questa annata. Si tratta di due squadre diverse per costruzione a livello di roster, con la Germani molto esperta e Varese che lancia il nuovo corso fatto di gioventù ed entusiasmo, a partire dalla panchina con coach Bulleri.
Due filosofie diverse che trovano l’esatta sublimazione nella scelta del play, italianissimo e vecchio stampo, in entrambe le compagini, Ruzzier a Varese e Vitali a Brescia. I due azzurri sono esattamente quello che si può definire l’interpretazione del ruolo, giocatori nati per dare ordine, geometrie e far segnare gli altri più che prendersi la scena dal punto di vista realizzativo.

Vitali lo conoscono tutti, ha raggiunto ormai il suo status acclarato, con un posto fisso nella nazionale di Meo Sacchetti. Cresciuto e formatosi alla Vanoli Cremona, sublima la sua crescita a Brescia, dove diventa un vero e proprio assist man, detentore del record di assist in una partita del nostro campionato: 18 proprio contro Cremona nel 2017 e capace di ripetersi nello stesso anno contro Pesaro. Play dagli 855 assist in carriera in 350 partite, rappresenta sicuramente il faro di Brescia.

Se Brescia con Vitali ha un campione già formato in squadra, Varese ha scelto Ruzzier per inaugurare una nuova via di playmaker tutta italiana, sulle orme di quel Gianmarco Pozzecco che ha scritto la storia della squadra biancorossa. Ruzzier, cresciuto anche lui a Cremona guardando in campo Travis Diener ed avendo come coach Meo Sacchetti, è solo all’inizio della sua crescita come giocatore.
A 27 anni può vantare un’esperienza importante alle sue spalle, a partire dall’annata 2015-2016 con la Reyer Venezia, per arrivare allo scorso anno con la Vanoli Cremona, in un percorso di crescita costante sia a livello di punti che di assist nelle mani. Se infatti nella sua annata in terra veneta ha concluso la stagione con 2.8 punti e 1.8 assist di media a partita, nelle tre annate a Cremona Ruzzier cresce costantemente, passando dai 5.8 punti e 2.4 assist di media del 2017-2018, ai 7.7 pt e 2.7 assist del 2018-2019 ai 9.5 pt e 3.1 assist di media della stagione 2019-2020.

Un incremento costante di numeri e di minuti che hanno portato Varese ha dargli le chiavi della squadra in mano, con la possibilità di servire ed usufruire di giocate e blocchi di un mostro sacro come Luis Scola e di consacrarsi nella storia dei play di Varese, tra mostri sacri come Ossola, Ferraiuolo e Pozzecco.
Dal punto di vista dei punti segnati Ruzzier ha già superato Vitali come media in carreira ad oggi, visto che il play di Brescia non è mai andato sopra gli 8.8 pt di media della stagione 2018-2019, ma dal punto di vista di assist medi a gara Vitali è ben sopra Ruzzier, raggiungendo i 6.6 nell’ultima sua annata con la Leonessa.

Un’impostazione tattica diversa alla base di questi numeri, con Ruzzier più incline alla giocata offensiva, capace di prendersi anche tiri pesanti in momenti topici della gara, Vitali più uomo difensivo e pronto a lanciare a canestro i compagni. Una qualità quest’ultima, frutto di esperienza e crescita nel ruolo che Ruzzier può sicuramente implementare e migliorare per la consacrazione definitiva.

Alessandro Burin

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