In una redazione di quote rosa, in una redazione che segue con passione e profonda ammirazione anche e soprattutto lo sport femminile, dal mondo del volley al calcio, dal nuoto al basket, l’occhio non poteva che cadere su una giornata così importante a cui è doveroso dare il giusto risalto.
Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è la giornata del segno rosso in faccia, è il momento di solidarietà verso chi, ogni giorno, subisce violenza. Fisica, morale, psicologica. Dare voce a tutte le donne dello sport che colorano queste pagine è stato il naturale gesto di profonda riconoscenza verso chi, oggi, ha deciso di alzarla quella voce per uno scopo comune: farsi sentire.
Varese Sport “urla” insieme a Sara Bertolasi, Alessia Gennari, Michela Cobianchi, Elisa De Bernardi, Patrizia Testa, Arianna Castiglioni, Lilli Ferri, Serena Zingaro e Alessandra Visconti e dice grazie anche a Loris Marini di Scattografia per il suo emozionante progetto video.

Alessia Gennari, capitana di UYBA Volley: “La società ci ha chiesto di prestarci per posare per delle foto in merito al tema della violenza contro le donne e io ho accettato subito perchè è un argomento sempre molto caldo e che mi sta a cuore. Con questa iniziativa ho voluto esprimere la mia solidarietà. Una giornata sola non basta, ma il messaggio deve essere impresso sempre nella mente delle persone. E’ importante far sentire la nostra voce tramite un’immagine o un video che sono qualcosa di forte e sono stata contenta di aver partecipato”.

Michela Cobianchi, capitana A1 Pallamano Cassano Magnago: “VIOLENZA è qualcosa che svuota! Ma noi DONNE siamo PIENE. Piene di amore, piene di carattere, di comprensione, di allegria, di fiducia, di volontà e dobbiamo ricordarcelo, non ieri, non oggi e né domani ma sempre. Solo comprendendo la meraviglia che c’è in ognuna di noi possiamo lottare e vincere!”.

Sara Bertolasi, campionessa bustocca di canottaggio che vanta due partecipazioni olimpiche (Londra 2012 e Rio 2016), otto partecipazioni ai Mondiali, cinque agli Europei (con un argento e due bronzi) e diverse regate di Coppa del Mondo oltre a 16 titoli di Campione d’Italia nelle varie categorie e specialità: “La velocità che accompagna la nostra quotidianità porta spesso a distogliere l’attenzione da tematiche che stanno alla base della società. Solo dalle prossime Olimpiadi di Tokyo le donne saranno il 50% dei partecipanti. Alla mia prima Olimpiade, Londra 2012, eravamo una piccola cerchia ristretta. Dico questo per sottolineare quanto sia importante dare possibilità alle donne. In questa giornata si combatte la violenza, il parlarne è il primo passo per combatterla poiché così le donne coinvolte non si sentano più sole ed abbiamo il coraggio di denunciare. I media giocano un ruolo speciale in questa battaglia che, come nello sport, si può vincere insieme”.

Elisa De Bernardi, ufficio stampa Castanese ed avvocato: “Il triangolo sì, per una volta l’ho considerato. DONNA, LEGGE e SPORT. Tre ingredienti che oggi 25 novembre 2020 voglio mischiare per dire #stopallaviolenzacontroledonne. A 360 gradi.Sono una Donna, un Avvocato e una Sportiva, da sempre impegnata per la tutela dei diritti. Quel segno sul viso rappresenta il colore dell’amore, della passione; il ROSSO non può mai essere l’espressione del dolore. Non è più il tempo di curare, a un anno dall’entrata in vigore del “Codice Rosso” i dati sono allarmanti e il lockdown non ha fatto altro che inasprire situazioni già al limite facendole degenerare nell’abuso, che sia esso fisico o psicologico. Ed è subito #revengeporn. In tutti i luoghi, ahimè. Anche laddove si pensava di essere al sicuro. E allora se ieri era il tempo della “denuncia”, oggi è già quello della “prevenzione”.
A tal proposito: si chiama “SAVE – Sport Abuse and Violence Elimination” ed è il nuovo Servizio Nazionale Anti Violenza (realizzato da Assist) nato all’interno del mondo dello Sport, con l’obiettivo di fornire assistenza alle atlete vittime di quello stesso mondo che avrebbe dovuto proteggerle, e che invece le ha date in pasto a coloro che abusano del proprio potere, nonché del ruolo che ricoprono in quanto “uomini”. E’ arrivato il momento di dire basta. Lo sport deve tornare ad essere sinonimo di fiducia, di protezione. Basta pregiudizi, serve il coraggio di mettersi in gioco senza paura di essere giudicate donne in un mondo di “uomini”. Io ho il coraggio di esistere perché so di non essere sola e credo negli strumenti che la Legge ha messo a disposizione per Noi. E allora vivo senza avere paura”.

Patrizia Testa, presidente della Pro Patria: “Il mio percorso di vita è quello di una persona che rispetta le regole. Sono contraria a tutto ciò che è violenza. Da donna a maggior ragione. Ma con senso del dovere devo dire che da parte delle donne dovrebbe esserci più decisione. Per evitare di scendere a compromessi socioaffettivi con uomini che ne approfittano. Questo porterebbe più rispetto ed è il miglior modo di difendersi dalla violenza”.

Lilli Ferri, coach Basket Femminile Gallarate e responsabile tecnico settori giovanili, Direttrice MAPS Master in Psicologia dello Sport del Centro Studi e Formazione in Psicologia dello Sport: “Ho la fortuna di vivere in un contesto famigliare, sportivo, sociale in cui le donne ricevono sempre massimo rispetto. Purtroppo il femminicidio è tristemente e prepotentemente entrato nella quotidianità anche nella nostra civiltà che spesso si considera migliore di altre. I dati sono spaventosi, la cronaca e la realtà ci mette di fronte ad una sempre maggiore assenza di rispetto nei confronti delle donne. Poche righe non possono di certo trattare un tema cosi spinosamente crudele. Ci sono tante cose che andrebbero cambiate o riviste per non arrivare ad avere una giornata mondiale della VIOLENZA SULLE DONNE, e tante potrebbero essere le parole che aprirebbero dibattiti complessi, mi soffermo su due cose mi colpiscono personalmente più di altre: che questa violenza non trova solidarietà in tutte le donne e che la società oggi in qualsiasi ambito, favorisce e premia sempre i toni forti e aggressivi rispetto ad un atteggiamento di dialogo riflessivo e pacato. Penso inoltre che sia molto difficile cambiare chi ci sta intorno, ma sicuramente possiamo iniziare a cambiare noi stesse. Per questo dobbiamo denunciare ogni tipo di violenza (fisica, psicologica, verbale, economica, sessuale) offrire sempre solidarietà e ascolto, restando nel contempo fedeli alla nostra natura che è meravigliosa!”.

Arianna Castiglioni, ranista bustocca della nazionale italiana: “Sono sorpresa che ancora nel 2020 sentiamo parlare di donne violentate, usate come “oggetti” e non come persone, che ci sia ancora la visione della donna inferiore all’uomo. Invito tutte le donne che hanno subito violenze a denunciare, a non avere paura”.

Serena Zingaro, capitana della Futura Volley: “Credo sia importante fare sentire la nostra voce, la voce delle donne e stringerci ancora di più per dire no alla prepotenza, alla violenza fisica o psicologica e alle minacce che purtroppo oggi sono ancora troppo diffuse. In un momento storico così difficile non dimentichiamoci mai che ognuna di noi ha il diritto di parlare, di scegliere e soprattutto di vivere!”.

Alessandra Visconti, giocatrice della Pallacanestro Femminile Varese e psicologa: “Finalmente da qualche anno si parla con continuità di questo tema che è tanto importante e sul quale la comunità si sta sensibilizzando. Il mio pensiero va soprattutto a quelle donne che in questo periodo sono obbligate a stare in casa in contesti violenti, che non hanno possibilità di uscire o hanno restrizioni alla loro libertà e non riescono a scappare da situazioni di violenza. A maggior ragione in un momento come l’attuale in cui c’è il Covid, questa è una problematica molto importante e speriamo che, ponendo l’attenzione su questo tema, si possa arrivare sempre di più ad una risoluzione o almeno ad un miglioramento della condizione di queste donne. Sono una psicologa e mi sento di dire che chiunque sente di aver bisogno di sostegno deve trovare la forza di chiedere aiuto per provare a cambiare la propria condizione. Ci sono tante squadre di pallacanestro anche maschili che nello scorso weekend hanno giocato con il simbolo rosso sulla guancia e questo non può che farmi piacere”.

Laura Paganini
Mariella Lamonica

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui