Arriva una partita che definire delicata è poco in casa Openjobmetis. La gara interna con la Virtus Roma, con palla a due alle ore 18.15 di domenica, vale tantissimo a livello di classifica, di umore e di rilancio per una Varese che viene da 5 sconfitte consecutive.
La squadra di coach Massimo Bulleri è chiamata a dare risposte ad una tifoseria delusa dagli ultimi risultati e che aveva aspettative ben diverse dopo l’arrivo di giocatori come Scola e Douglas. Il gruppo deve ancora trovare l’amalgama giusta in campo ma tra le novità che meglio stanno figurando in questo inizio di stagione c’è senza dubbio Giovanni De Nicolao. Il giovane play veneto, alla prima esperienza in Serie A, è stato finora sempre capace di dare un imprinting personale forte in ogni partita, pur da subentrato; è riuscito a imporre ritmo, intensità ed aggressività soprattutto in fase difensiva, qualità che per il momento sono mancate a molti componenti del roster varesino. 

Cos’è cambiato dopo i primi due quarti del derby con Cantù?
“Sinceramente non so cosa sia cambiato. Noi siamo sempre gli stessi, lavoriamo al massimo per fare ciò che ci chiede il coach come abbiamo sempre fatto e in campo diamo sempre il massimo per fare bene. Penso sia stata una serie di eventi negativi che si sono susseguiti. Mi viene in mente, ad esempio, che non riusciamo a reagire quando gli avversari iniziano a carburare in attacco ed improvvisamente ci blocchiamo, come è successo con Pesaro. Nel momento cruciale della gara noi non siamo riusciti ad incidere mentre loro sì”.

Perché la squadra alla prima difficoltà che incontra si perde?
“Non penso che questo sia frutto di atteggiamenti sbagliati o altro. Credo che ci sia una serie di circostanze che, tutte insieme, ci portano a crollare così. Penso sempre che possiamo ribaltare la situazione, riuscire a riportare la gara dalla nostra parte ma per ora non ci riusciamo. Sono convinto però che con il lavoro che stiamo facendo riusciremo a migliorare questo aspetto. Non lo vedo come un problema, ma solo come qualcosa che dobbiamo far passare in fretta”.

Uno dei punti principali dai quali ripartire può essere quell’intensità e solidità difensiva che sta mancando ultimamente?
“Certamente, perché quando hai solidità difensiva viene tutto più facile, gli avversari fanno molta più fatica a segnare e questo ti dà molta carica. Se in attacco segni ma in difesa prendi sempre canestro, alla fine ti demoralizzi. Lo abbiamo visto anche nelle ultime gare: nel momento in cui siamo riusciti a difendere con intensità abbiamo acquisito fiducia e di conseguenza è migliorata anche la fase offensiva”.

Stai facendo una buonissima stagione, sei capace di dare sempre intensità e ritmo alla squadra quando entri in campo. Senti di crescere sempre di più?
“Quando ho iniziato sapevo ci sarebbe stato un normale periodo di adattamento, com’è successo al college negli USA e come l’anno scorso in A2. Sono felice perché il coach mi dà fiducia e minuti, crede in me e cerco di ripagarlo sempre in ogni cosa che faccio. Se mi chiede energia io ce la metto e sto migliorando di volta in volta. Sicuramente devo anche ringraziare i miei compagni perché credono in me, siamo un bel gruppo e ciò vuol dire molto. So che devo crescere ancora tanto ma penso di essere sulla strada giusta”.

Da playmaker, cresciuto in una famiglia di playmaker, cosa vuol dire essere allenato tutti i giorni da un grande ex del ruolo come Bulleri?
“Vuol dire tanto. Sono subito stato molto contento quando è diventato il nostro coach perché mi insegna molto ogni giorno e sono felice di questo. Riesce a passarmi tanti trucchetti che si imparano con l’esperienza e per me questo è certamente uno stimolo a fare sempre meglio”.

Ora c’è una partita fondamentale, sia per la classifica che per il morale. Che gara ti aspetti contro la Virtus Roma e quali pensi siano i loro punti di forza?
“C’è solo un obiettivo: vincere. Ci serve per la classifica e per il morale. Siamo stufi di perdere, ci impegniamo tutti i giorni e stiamo facendo il possibile per dare il meglio in campo, quindi vogliamo a tutti i costi il successo. Già da dopo la gara con Pesaro ho visto nello spogliatoio degli sguardi delusi ma decisi a ribaltare la situazione. Roma è una buonissima squadra, anche se sta attraversando un delicatissimo momento societario, sono temibili e dovremo stare molto attenti. Hanno tanti punti nelle mani, dovremo essere bravi a limitare la loro qualità e per questo il lavoro difensivo che sapremo mettere sul parquet sarà fondamentale”.

Alessandro Burin

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