Nell’andare a tastare gli stati d’animo e le speranze che percorrono il calcio nostrano in questo periodo di fermo dell’attività, conosciamo oggi, attraverso le parole di Mario Belluzzo, coordinatore dell’area agonistica della Varesina, come il settore giovanile della società rossoblu sta affrontando la particolare situazione.

Come avete maturato e gestito il fermo alle attività delle vostre squadre quando il quadro legislativo era meno chiaro dell’attuale?
“Abbiamo fatto allenare, solo le squadre del settore agonistico partendo dalla Under 16 a salire, nel rispetto dei criteri richiesti. Giovanissimi 2005 e 2006 sono rimasti fermi, come tutte le squadre dell’attività di base. Poi, anticipando il decreto di sabato di domenica 8 marzo, abbiamo fermato tutto perché abbiamo anteposto la salute dei nostri tesserati”.

Durante quei giorni di confusione, vi siete confrontati con altre società in merito a una linea da seguire?
“Abbiamo sentito, trovando una concordanza di vedute, alcune società della Delegazione di Milano, loro, per una situazione di maggior espansione del contagio, erano già fermi e convinti della necessita di fermare tutte l’attività”.

State mantenendo i contatti con i vostri tesserati?
“Con tutti i gruppi squadra del settore agonistico sono seguiti dai rispettivi allenatori e preparatori atletici con programmi di allenamento individuali settimanali, riguardanti unicamente l’aspetto fisico, tarati su spazi ristretti, che si possano svolgere anche tra le mura domestiche. Per le squadre dell’attività di base abbiamo dato alcuni esercizi e giochi riguardanti la tecnica individuale”.

Come hanno reagito le famiglie alla situazione?
“Nei giorni nei quali abbiamo fatto allenare le squadre abbiamo chiesto che ci fosse l’assenso della famiglia a mandare il ragazzo, in caso contrario abbiamo rispettato la scelta. A ogni modo, c’è stata una generale condivisione della linea adottata”.

Come vede il prosieguo della stagione?
“In questo momento fare previsioni è difficile, dando per scontato che ad aprile rimanga ancora tutto fermo ed eventualmente potendo ritornare in campo a maggio penso che non ci siano più i tempi necessari per portare a compimento i campionati del settore agonistico. In tal caso, la scelta da prendere non sarà facile, sicuramente in ogni caso creerà dello scontento”.

In questi giorni si sono conclusi i lavori del nuovo campo in sintetico a Castiglione Olona. A fronte di questo nuovo investimento quali sono gli obiettivi che si pone il vostro settore giovanile?
“La società, anche in questo momento difficile per tutti, dando un segnale positivo a tutto il movimento calcistico, conferma una volta di più di puntare sulle strutture e sulla qualità in un’ottica progettuale. In un contesto societario così dinamico e stimolante l’obiettivo per tutti noi è quello del miglioramento personale che ci permetta di mantenere il livello raggiunto, riuscendo a non far mancare il divertimento del gioco del calcio ai ragazzi”.

Una persona come lei che, prima in veste di allenatore e ora di dirigente, ha accompagno nel percorso di crescita diverse generazione di ragazzi cosa si sente di dire ai giovani e non solo in questo momento?
“Ai giovani, che in questo momento si sentiranno come dei leoni in gabbia, rivolgo l’invito a rimanere in casa, per poter ripartire con tanta voglia. Agli adulti che operano nei settori giovanili, dirigenti e allenatori, voglio augurare di avere sempre la barra dritta sulla crescita personale e calcistica dei ragazzi senza cadere nell’inganno della ricerca della vittoria immediata”.

Marco Gasparotto