In un periodo difficile per il calcio dilettantistico, un raggio di luce e speranza è dato dalla possibilità di riprendere quantomeno gli allenamenti. La Varesina ha accolto positivamente la notizia e ad approvarla è il responsabile del settore giovanile Paolo Masini: “Credo che una situazione del genere riprendere con gli allenamenti sia già un grande passo in avanti, importante soprattutto per i nostri ragazzi che possono così continuare il loro propedeutico percorso di crescita insieme a noi”.

Alla luce di questa riapertura, come gestirete gli allenamenti nelle prossime settimane?
“La Prima Squadra e la Juniores riprenderanno con gli allenamenti in struttura da dicembre, mentre per quanto riguarda il settore giovanile partiremo da lunedì 2 novembre adattandoci alle nuove misure. Ridurremo il numero di allenamenti settimanali e le tempistiche di ogni sessione, perché non ha senso mantenere i ritmi abituali se per tre mesi non si giocherà. In ogni caso queste settimane saranno per noi un bel banco di prova dato che dovremo comunque gestire una situazione di rischio, ma siamo pronti a garantire la totale sicurezza a tutti i nostri tesserati”.

Così come tutte le altre società avete investito molto per adeguarvi ai protocolli a tutela della salute, che si sono rivelati efficaci. Anche per questo motivo, nei giorni scorsi, l’idea di tanti era che lo sport dilettantistico fosse stato messo alla gogna e sacrificato a scapito di altri; sei d’accordo?
“I protocolli hanno funzionato bene, anche se, ad onor di cronaca, va detto che nell’ultima settimana qualche problematica di rimbalzo l’abbiamo avuta, nel senso che abbiamo registrato delle positività riconducibili però ad un contagio avvenuto in ambiente scolastico. Del resto, purtroppo, anche altre realtà hanno attraversato momenti del genere. Sicuramente il contagio non dipende dallo sport, ma è chiaro che viviamo in una situazione difficile a qualsiasi livello: basta prendere un mezzo di trasporto qualsiasi per prendere il virus e, di conseguenza, portarlo in campo. Sicuramente lo sport è stato penalizzato a dismisura, ma qualsiasi settore sta attraversando momenti pesanti e difficili”.

La scorsa settimana Max Di Caro aveva usato parole dure nei confronti della decisioni prese a livello governativo; condividi la sua posizione?
“Condivido perché abbiamo cominciato la stagione facendo tutto ciò che era necessario per rispettare i protocolli, investendo tempo e denaro come tutte le altre società. Questo stop forzato ci ha infastidito per il modo e per le tempistiche con cui è arrivata la decisione, ma capiamo la situazione e siamo ben consapevoli che la salute viene prima di tutto. Il fatto che il Crl abbia bloccato tutto fino a febbraio ci fa capire che la situazione non è per nulla semplice da gestire ma, come ho detto prima, allenarsi è già un buon compromesso”.

Qual è l’impressione che ti sei fatto in merito a queste decisioni?
“L’idea generale è che ci sia stata tanta confusione, perché non si capiva come interpretare le varie normative. Dopo lo stop imposto dalla Regione noi ci siamo fermati in toto, salvo impostare una ripartenza prevista per lo scorso lunedì a seguito di una semiriapertura. Poi è arrivato il nuovo dpcm che ci ha rimesso in difficoltà, ma ora abbiamo ben chiara la situazione e siamo impazienti di ritornare al lavoro da lunedì prossimo”.

Capitolo economico: quanto pesano gli investimenti fatti fin qui?
“Io mi occupo della gestione tecnica, ma è chiaro che di riflesso mi rendo conto di come tutti gli investimenti fatti siano stati un investimento consistente per la società. Ed è altrettanto ovvio che arrivare ad una situazione del genere lasci l’amaro in bocca, soprattutto se consideriamo il fatto che eravamo partiti alla grande in praticamente tutti i campionati”.

Posto che riprendere a febbraio sarebbe già un grande successo, in che condizioni si potrà ripartire e come dovrebbero essere organizzati i campionati?
“Credo che sia necessario rimodulare i campionati: l’ipotesi migliore sarebbe di disputare un girone d’andata secco, perché dubito ci siano le tempistiche per giocare un eventuale ritorno. Giocare mercoledì e domenica sarebbe infattibile, anche perché potremmo non essere ancora usciti dal tunnel e, logicamente, ci saranno comunque gare a rischio rinvio. L’intento di Giuseppe Baretti (Presidente del Crl, ndr) è quello di coinvolgere le varie società nel processo decisionale per trovare la soluzione migliore; per ora stiamo a vedere come evolve la situazione”.

A prescindere da tutto, qual è e quale sarà la situazione della Varesina?
“Dal punto di vista delle iscrizioni a inizio stagione, per quanto potessero esserci dei dubbi, non abbiamo riscontrato alcun calo e manteniamo con orgoglio i nostri circa 600 ragazzi; sul piano squisitamente sportivo eravamo partiti bene su tutti i fronti con il dichiarato obiettivo di vincere. Si dice che chi ben comincia è a metà dell’opera, per cui speriamo di riconfermarci a questi livelli nel momento in cui si ripartirà. Di sicuro non perderemo mai il nostro entusiasmo e lavoreremo sempre per mantenerci a questi livelli”.

Matteo Carraro

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