L’emergenza Coronavirus è globale, colpisce tutti in modo rapido e intelligente. Nelle ultime ora la situazione in Italia, dopo settimane difficili, sembra migliorare lievemente tralasciando uno spiraglio di luce in questo lungo tunnel buio. Diversa la situazione in Inghilterra: il numero dei contagi e dei positivi cresce sempre più e la popolazione inglese ha paura di fronte ad un problema,  forse sottovalutato troppo all’inizio. Lo spiega molto bene Shaji, studente italo-inglese da poco lavoratore, residente a Londra con la sua famiglia.

Come state combattendo questo virus a Londra?
“È successo tutto in modo veloce, le poche persone che sono in strada hanno tutti la mascherina, c’è sicuramente un po’ di paura tra noi ma ce la faremo. Io sto in casa anche se non è facile, soprattutto a livello mentale. Gioco alla PlayStation, chatto con amici e cerco di distrarmi il più possibile con ciò che ho a disposizione“.

Ci sono ancora tante persone per strada? Se sì perché secondo te?
“Inizialmente molto hanno sottovalutato il pericolo, uscivano tutti nei parchi fregandosene di quello che diceva il governo. Attualmente la situazione è cambiata, non c’è un giro quasi nessuno eccezion fatta per i lavoratori essenziali come la polizia, i medici, i supermercati e alcuni ristoranti che però agiscono solo d’asporto. Si può uscire una volta al giorno per una breve attività come andare a fare la spesa o in farmacia”.

Parlando di Premier League: come pensi debba procedere il calcio di fronte al virus?
“Secondo me sarebbe giusto finire il campionato giocando a porte chiuse, solo se la situazione migliora nei prossimi due mesi circa. In questo modo la Premie non perderà tanti soldi e si riuscirà a dare un lieto fine al campionato. Dico queste parole da amante del calcio ma soprattutto da persone che vuole al più presto tornare alla normalità, e sono sicuro che il popolo inglese capirà come fare”.

Niccolò Crespi