Alla luce dello stop di tutti i campionati dilettantistici (si riprenderà con l’anno nuovo) e anche degli allenamenti, la Ds della Vergherese Annapaola Chetoni è chiara per quanto riguarda il comportamento del dipartimento ministeriale dello sport e della federazione: “Bisogna valorizzare le società che rispettano i protocolli e leggono i comunicati attenendosi alle disposizioni, se no perdi queste persone e queste società.“

Dopo l’innalzamento dei contagi avevate capito e vi stavate preparando a questa decisione o nulla faceva pensare ad uno stop così radicale?
“Me l’aspettavo, anche avendo molte difficoltà negli ultimi tempi dovuti alla paura e alle varie quarantene preventive che c’erano nelle scuole dei nostri comuni limitrofi. Sono favorevole alle procedure iniziali, distanziamento, protocolli etc. Se tutto viene fatto per evitare gli spostamenti, invece, è meglio chiudere del tutto. Ho delle spese fisse e se non ho, ad esempio, il bar o il ristoro non riesco ad andare avanti anche perché ho sospeso tutte le rette per andare incontro ai genitori. Mi sembrava il minimo non dando un servizio.”

Cosa hanno sbagliato, a tuo dire, le società dilettantistiche e la Federazione?
“Almeno il 60% non si è attenuto ai protocolli secondo me, società hanno fatto tornei a metà settembre mentre altri come noi hanno dimezzato le amichevoli per evitare assembramenti. Questo per noi è stata una perdita ma almeno abbiamo rispettato anche i protocolli. Pochi non riuscivano a livello economico o incomprensione, altri invece l’hanno fatto a mio parere per eledure queste regole e continuare con i loro interessi. Rischi di perdere le società serie che hanno voglia di fare bene perché lavorare e star dietro a comunicati e protocolli non serve a nulla se non veniamo valorizzati. Al contrario, il CSI ha dato comunicazioni immediate e infatti la squadra femminile è stata subito informata”.

Quanto alla Vergherese, prima dello stop arrivato dal Ministero degli Interni avevate intenzione di riprendere gli allenamenti con le dovute precauzioni?
“No, non volevamo ricominciare almeno prima di fine novembre. Aprire il centro ha un costo elevato. Spiace per questa decisione che penalizza i nostri bambini ma penso che i problemi dei loro genitori in questo momenti siano diversi. Sono vicina anche a tutte le famiglie che fanno fatica in questo momento“.

Vedi a lungo tempo una ripresa o ormai l’annata calcistica è compromessa?
“Sono ottimista, un anno intero senza calcio non ce la farei. Ora la situazione è brutta ma non può durare per sempre. Secondo me non ci possiamo permettere di non fare nulla. Ci avvicineremo vicino all’estate, si dovrà indebolire anche il virus. Il vaccino, a mio parere, non penso che sarà il via per riaprire“.

Quanto ai campionati, che formula pensi possa essere utilizzata per portare a conclusione la stagione?
“Penso che riprenderemo il campionato da come abbiamo lasciato, non vedo altre alternative“.

Ilario Maiolo

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