Bomber classe ’93 che ha lasciato il segno in tante piazze d’Italia, Lorenzo Franzese torna a calcare i campi della provincia di Varese, indossando la maglia della Vergiatese. I numeri della sua carriera parlano da sé: un totale di 183 presenze e 76 reti, di cui 51 in serie D, categoria in cui ha disputato ben 145 partite in 9 stagioni. Vincitore del pallone d’Oro di Eccellenza Varese Sport 2019, premio che ha coronato un’ottima annata alla Varesina, nello scorso campionato si è diviso tra Milano City, militante nella massima serie del calcio dilettantistico, e Sant’Angelo, squadra del girone B di Eccellenza. Questo il profilo di uno dei colpi di mercato della Vergiatese, che sin dalle prime settimane di trattative è riuscita a integrare la rosa con pedine di un certo spessore.

Come valuti la tua scorsa, purtroppo breve, stagione?
“Con il Milano City eravamo partiti con delle aspettative un po’ alte, che poi purtroppo sono venute a mancare perché non sono arrivati i risultati e abbiamo cambiato diversi allenatori in soli tre mesi. È stato un inizio di stagione difficilee a dicembre sono passato al Sant’Angelo dove mi sono trovato molto bene: è una bella piazza e i compagni di squadra erano non solo giocatori con un percorso importante nel mondo del calcio, ma anche bravissimi ragazzi. C’è sicuramente un po’ di rammarico per l’interruzione del campionato perché avevo segnato due goal nell’ultima partita prima dello stop e stavamo per raggiungere i playoff”.

Ora invece inizierai una nuova avventura a Vergiate. Cosa ti ha spinto qui e qual è stata la tua prima impressione?
“È da due anni che il ds Cuscunà mi cerca: mi ha proposto un progetto valido e ho accettato. Oltretutto sapevo che stavano trattando anche per Lorusso, che è stato mio compagno di squadra sia al Sant’Angelo che al Gallipoli. Così siamo venuti qui e sono molto contento di questa mia decisione perché è una società di ottime persone, compagni di squadra compresi. Siamo un giusto mix di giovani e meno giovani e ci siamo trovati bene insieme già dai primi giorni di preparazione. Fabio Rovrena, in particolare, è un ragazzo molto disponibile e da veterano è molto bravo a fare gruppo. Questo è un aspetto molto importante perché in uno sport come il calcio la squadra viene sempre prima dei singoli”.

Con il tuo arrivo la rosa ha fatto un ulteriore salto di qualità. Qual è l’obiettivo del campionato?
“Qui a Vergiate si respira un’aria molto tranquilla: non vogliamo promettere nulla né strafare, ma concentrarci sul nostro percorso per disputare un buon campionato. Quello che ci ha chiesto la società è di entrare nella parte sinistra della classifica, poi vedremo cosa succederà”.

Tu hai un obiettivo personale? 
“Sono arrivato a Vergiate per segnare. Non sono una persona che si accontenta e non voglio di certo fare un campionato anonimo. Nella mia carriera sono sempre riuscito a togliermi belle soddisfazioni. Non mi piace parlare di numeri, però penso spesso ai 19 gol con la Varesina due anni fa…”.

È stata, difatti, la tua stagione più prolifica. Che ricordi hai della società e come sarà ritrovarla da avversario?
“Ho dei ricordi fantastici perché mi sono trovato veramente bene e per me la Varesina è come una seconda famiglia. Ci eravamo lasciati in modo pacifico perché avevo voluto riprovare la serie D, ma sono tuttora in contatto con il direttore, il mister e il presidente Di Caro, con cui ho un ottimo rapporto. Sarà duro incontrarli da avversari perché sono molto affezionato a tutti loro e li porto sempre nel cuore. Quell’anno non eravamo riusciti a centrare l’obiettivo della D, ma era stata comunque una stagione molto bella, anche per la grande gioia di aver vinto quell’edizione del Pallone d’Oro”.

Quanto ti è mancato il pallone e come hai vissuto questo periodo lontano dal campo?
“È stato un periodo molto difficile perché stare sempre chiusi in casa e avere una vita così limitata non è stato piacevole per nessuno. La cosa che mi è mancata di più, ovviamente, è stata il calcio, vivere lo spogliatoio, stare con i compagni, giocare le partite. È da quando ho 15 anni che giro tra vari campionati di prima squadra e per chi vive lo sport in questo modo è stata davvero dura fermarsi per mesi. Spero che la situazione continui a migliorare e che possiamo andare avanti con calma come stiamo facendo adesso. A Vergiate ci stiamo già allenando a ritmi blandi e da settimana prossima aumenteremo l’intensità degli allenamenti. La fatica si sentirà di più, ma recupereremo presto la condizione. Sinceramente non vedo l’ora della prima partita ufficiale di Coppa Italia, che sarà il primo obiettivo a partire dal quale ritrovare la normalità”.

Silvia Alabardi

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