Mentre la squadra sudava sul sintetico del centro sportivo di Brenno Useria agli ordini di mister Sassarini, il presidente Stefeano Amirante ha illustrato la situazione a livello burocratico del Citta di Varese. E il primo annuncio, già ventilato nelle scorse settimane, è il passaggio da A.S.D. (Associazione Sportiva Dilettantistica) a S.S.D.R.L (Società Sportiva Dilettantistica a Responsabilità Limitata) che conferisce un’aura di professionismo al club. “Venerdì abbiamo firmato l’atto di trasformazione – spiega Amirante – e nei prossimi giorni sarà registrato. Era un passaggio necessario che ci ha portato a creare una società vera, come fanno praticamente tutti in Serie D: ciò significa avere delle quote, avere un CdA e tutto ciò che concerne l’essere una squadra vera. Attualmente le quote sono state divise, come da legge, fra i tre associati, per cui io detengo il 34% e Stefano Pertile il 33%; il restante 33% appartiene al tesoriere Paolo Girardi, nonché amministratore delegato di I&Mi che entro questa stagione prenderà tutte le quote. In pratica non è cambiato nulla nel concreto, ma cambia lo statuto della nostra società”.

Per quanto riguarda le strutture, ieri è scaduto il termine delle proposte alternative per il centro sportivo delle Bustecche e nessuno ha fatto domanda. “Il sindaco in persona mi ha chiamato per informarmi – continua il presidente – e ci tengo a ringraziare l’apparato comunale per l’impegno dimostrato. Ora si passa al concreto. Ho già incontrato l’ingegnere Giuseppe Longhi per delineare il programma pratico che deve passare da una delibera di giunta e, infine, dalla firma della convenzione. Il Comune ci riconosce un valore di 262mila euro, anche se probabilmente i costi saranno più alti, e la parte più consistente dei lavori riguarda proprio le Bustecche”.
L’impianto sarà rivoluzionato: nuovo terreno di gioco, probabilmente in erba, spogliatoi ristrutturati e una nuova tribuna coperta in metallo da 262 posti. Ad occuparsi dei lavori sarà la società Roger Group, già sponsor dei biancorossi, per una durata stimata fra i 65 e 90 giorni; ciò significa che per l’inizio del 2021 il Varese dovrebbe avere la sua nuova casa, adibita agli allenamenti di Prima Squadra e Juniores e alle partite di quest’ultima. Una seconda fidejussione, valida per dieci anni, copre il canone annuale di 80mila euro.

Nella convenzione firmata con il Comune è previsto anche un utilizzo a gettoni dell’Ossola e a proposito dello stadio Amirante specifica: “Al momento la disponibilità dell’Ossola riguarda solo la tribuna centrale, dato che gli altri settori non hanno l’agibilità, e per questo motivo penso che arriveremo ad una capienza di 1300/1400 posti. Poi ovviamente dobbiamo considerare le norme relative al Coronavirus, che attualmente prevedono di poter occupare il 25% dei posti. Nel momento in cui avremo la certezza di poter aprire al pubblico, seppur con tutte le limitazioni del caso, apriremo una campagna abbonamenti. Faremo di tutto per portare quanta più gente possibile allo stadio”.
L’ultima specificazione in merito al “Franco Ossola” riguarda la manutenzione ordinaria e straordinaria del campo che sarà effettuata dal Comune, mentre la società biancorossa si prenderà ovviamente in carico la gestione delle Bustecche.

Nel frattempo, però, il Città di Varese deve trovare una soluzione alternativa per allenarsi e un’intesa di massima è stata raggiunta con la Valceresio. “Finora abbiamo chiuso l’accordo per un mese – precisa Amirante – e in questo periodo ne approfitteremo per conoscerci. Purtroppo paghiamo la fama delle precedenti gestioni e superarla non è facile. Ho contattato praticamente tutte le società della provincia e sono stato trasparente con chiunque: in primis ho detto che avevamo bisogno di una struttura dove allenarci, ma che in ottica futura avremmo voluto avviare qualche collaborazione. Le risposte, in molti casi, non sono state entusiastiche, ma qui ad Arcisate abbiamo trovato persone di calcio, insieme a un’ottima struttura e a un bel campo in sintetico: ovviamente, com’è giusto che sia, abbiamo pagato questo mese anticipatamente e siamo fiduciosi di proseguire questo rapporto sia per quanto concerne l’affitto dell’impianto sia in virtù di una collaborazione negli anni a venire. Voglio che il Città di Varese diventi il vertice del calcio della provincia ed è ovvio che per farlo dovremo disporre di un settore giovanile; questi primi contatti possono rappresentare molto”.

Infine un regalo ai tifosi: sabato 12 settembre alle ore 11.00 il Città di Varese sfiderà a Paradiso (Lugano) il Paradiso, squadra che milita in Prima Lega svizzera, equivalente alla nostra Serie D, in un match a porte aperte. “Sappiamo che stiamo attraversando una situazione difficile – conclude Amirante –, ma volevamo a tutti i costi disputare un’amichevole davanti ai nostri tifosi e giocare in Svizzera ci permette di farlo. Ci saranno a disposizione 300 posti, di cui 200 riservati ‘agli italiani’, anche se purtroppo non c’è modo di prenotare: all’ingresso verrà fatta un’autocertificazione e sarà rilevata la temperatura corporea. Essere il Città di Varese significa essere la squadra di Varese e noi vogliamo regalare calcio al nostro pubblico”.

Matteo Carraro

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