Domenica 19 dicembre, la frase del giorno
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Oscar Wilde

Oscar Wilde è nato a Dublino (Irlanda) il 16 ottobre 1854 ed è morto il 30 novembre 1900. E’ stato uno scrittore, aforista, poeta, drammaturgo, giornalista e saggista irlandese dell’età vittoriana, esponente del decadentismo e dell’estetismo britannico.
Autore dalla scrittura apparentemente semplice e spontanea, ma sostanzialmente molto raffinata e incline alla ricerca del bon mot (della “battuta” di spirito), con uno stile talora sferzante e impertinente egli voleva risvegliare l’attenzione dei suoi lettori e invitarli alla riflessione. È noto soprattutto per l’uso frequente di aforismi e paradossi, per i quali è tuttora spesso citato.

Nato da famiglia irlandese, trasferitosi poi in Inghilterra, l’episodio più notevole della sua vita, di cui si trova ampia traccia nelle cronache del tempo, fu il processo e la condanna a due anni di lavori forzati per «gross public indecency», come era definita l’omosessualità dalla legge penale che codificava le regole, anche morali, riguardanti la sessualità. Wilde, già sposato, perse inoltre la possibilità di vedere i due figli. Dovette abbandonare la Gran Bretagna per l’Europa continentale; morì in Francia per meningoencefalite, dopo essersi convertito in punto di morte alla religione cattolica, a cui da tempo si sentiva più vicino. Le sue opere, tra le quali – in particolare – i suoi testi teatrali, sono considerate dai critici dei capolavori del teatro dell’Ottocento.

Mattia Marocco

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