Che per il mondo varesino fosse una giornata storta lo si era capito già dalle primo ore del mattino di una domenica 11 aprile apertasi con la dolorosissima notizia della morte del Dodo Colombo e che è proseguita peggio, con la sconfitta della Openjobmetis per 95-77 sul parquet della Unipol Arena di Casalecchio di Reno, contro la UNAHOTELS Reggio Emilia. Una partita che Reggio fa sua grazie ad una superba prova nel tiro dalla distanza, con una percentuale in questa statistica che durante tutto il match non scende mai sotto il 50% ed anzi, a fine gara, tocca picchi quasi storici con un 59.5% che dice molto, se non tutto della vittoria reggiana.

Mattatore della serata è stato Koponen che chiude con 26 punti ed un 66,7% dalla lunga distanza che taglia le gambe a Varese in tutto e per tutto, in un match tutto sommato equilibrato e che i ragazzi di Bulleri hanno il merito di tenere in piedi fino quasi all’ultimo, rimontando allo svantaggio che sembrava ormai irrecuperabile di inizio quarto quarto fino al meno 3 sul 80-77 che sembrava poter riaprire la gara.
Una gara quasi perfetta da parte di Reggio Emilia che chiude con 22 triple segnate, record storico societario, ma che soprattutto trova linfa, probabilmente insperata ma quanto mai vitale, nelle prestazioni monstre di Candi, 20 punti e Baldi Rossi, 14.

Varese non riesce ad imprimere in campo la solita intensità difensiva e paga molto la serata no del suo pacchetto lunghi che, nelle ultime settimane, era stato fondamentale per i successi in fila dei biancorossi. Egbunu questa volta perde nettamente il confronto con un Frank Elegar sugli scudi, Morse non pervenuto e Scola che vive una serata nera contro un’ispiratissimo Baldi Rossi.
Ruzzier e De Nicolao cercano di dare ritmo ed intensità ad una squadra che ha fatto registrare troppi effettivi sotto tono nella serata di Casalecchio di Reno e rimane in partita soprattutto grazie all’enorme prestazione di un Douglas da 19 punti e ultimo baluardo capace di reggere l’urto emiliano prima di alzare bandiera bianca.
Strautins parte bene ma si perde nel corso della gara, come ormai da troppo spesso gli capita, e con un De Vico relegato all’ennesimo ne, Varese non riesce a trovare soluzioni alternative ad uno spartito scritto, nel quale mai, quasi a sorpresa, vista l’assenza di Sims nelle file reggiane, riesce a imporre la propria superiorità nel pitturato. La UNAHOTELS bombarda da tre punti in stile Caja, come tanto i tifosi varesini ricordano e che ieri hanno amaramente riassaporato, in una rivincita per il coach pavese dolcissima.

Ed è proprio Artiglio il vero trionfatore di una serata iniziata rifiutandosi di andare a salutare la squadra avversaria, come ci si poteva aspettare ma come non dovrebbe mai essere nello sport, proseguita vivendo una gara carica di tensione e fame trasmessa ai suoi ragazzi che hanno interpretato al meglio questo sentimento del loro coach e conclusa nel proprio tripudio personale, in una vendetta fredda ma quanto mai desiderata.

La Openjobmetis ora deve leccarsi le ferite, recuperare qualche energia fisica, ma soprattutto mentale, per una squadra forse un po’ scarica dopo il ciclo di quattro vittorie consecutive, ma che non può permettersi di alzare il piede dall’accelleratore a pochi tornanti ormai da una salita sfiancante, come quella per la salvezza e che vede Venezia nell’immediato futuro (mercoledì in casa alle 18.30) in un altro match ad altissimo coefficiente di difficoltà.

Alessandro Burin

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