Quella scorsa è stata una settimana cruciale in casa Pallacanestro Varese, a partire dall’uscita dell’accordo con Academy con un anno d’anticipo dalla fine naturale del contratto per quanto riguarda la gestione del settore giovanile biancorosso, passando dall’ufficialità di Alessandro Gentile come nuova ala varesina, primo colpo da 90 del mercato giocatori.
Due mosse che hanno accesso i fari sulla situazione apparentemente calma in casa Varese ma che, in realtà, nelle retrovie è più attiva che mai, con il 30 giugno data cruciale per il mercato giocatori biancorosso, tra opzioni di uscita e scelte a livello di roster ormai giunte a maturazione.
Un quadro, societario e di campo, che vede al centro di tutto il GM biancorosso Andrea Conti che racconta a 360 gradi questi giorni caldissimi e non solo per il clima, all’ombra del Sacro Monte.

Settimana scorsa c’è stata l’ufficialità della scelta di Pallacanestro Varese di esercitare la clausola d’uscita dal contratto di collaborazione con Academy con un anno d’anticipo sulla scadenza. Adesso qual è la situazione e cosa succederà a livello di settore giovanile?
“Avevamo l’opportunità di uscire dal contratto con un anno d’anticipo e l’abbiamo esercitata. Nulla poi vieta eventualmente di trovare strada facendo un nuovo accordo. E’ stato un modo anche per rivedere diversi aspetti in essere fino ad oggi. Noi come Pallacanestro Varese non vogliamo abbandonare il settore giovanile, Ponti va ringraziato per quanto speso in termini economici, di risorse, di idee in questi anni e lo farà ancora almeno per tutto l’anno prossimo e sotto questo punto di vista lo seguiremo. Logicamente il settore giovanile per Pallacanestro Varese è un asset fondamentale non solo in termini di risultati sportivi, quanto anche per il territorio, per la città, per tutto quello che va oltre l’aspetto meramente sportivo dei talenti da crescere o del raggiungimento degli obiettivi sportivi. Non so dire se andremo avanti con Ponti tra un anno o faremo il nostro settore giovanile, ma la cosa certa è che la Pallacanestro Varese continuerà ad avere un settore giovanile”.

La notizia è uscita qualche giorno dopo la conferma della volontà di Ponti di non acquisire quote societarie ed alcuni hanno visto dietro la scelta poi di Varese di uscire dal contratto una sorta di ripicca legata a questa situazione. Lei può smentire la cosa?
“Assolutamente smentisco, le due cose non sono per niente legate. Avevamo l’opportunità di esercitare questa uscita, anche perché se no ci sarebbe stato il rinnovo automatico degli accordi per i prossimi tre anni e quindi abbiamo deciso di uscire dall’accordo per sederci intorno ad un tavolo tra persone di sport e d’azienda e parlarci a quattr’occhi a 360 gradi”.

Andando sul mercato, non posso non chiederle un commento sull’arrivo di Alessandro Gentile, legato anche al viaggio presunto suo e di coach Vertemati a Caserta dal ragazzo. Com’è nata e che trattativa è stata?
“Il nome di Alessandro Gentile è nato con il suo nuovo agente circa un mese fa. C’era questa possibilità di tornare in Italia e abbiamo valutato la cosa. Il suo è un nome sicuramente importante che a volte divide anche, perché quando si è sugli spalti un giocatore può esserti più o meno simpatico, ma le persone bisogna conoscerle. Il discorso si è approfondito poi con l’arrivo di Vertemati che sicuramente ha un legame importante con Alessandro dai tempi delle giovanili di Treviso, passando per quella parentesi dove lo aiutò a rimanere in allenamento a Treviglio in previsione della sua esperienza in NBA con Houston, situazioni nelle quali i due hanno instaurato un rapporto di reciproca fiducia e stima. Nel momento in cui il suo agente ci ha ricontattato, ho deciso di prendere il treno ed andare con Adriano a conoscere il ragazzo perché penso sia fondamentale parlarsi a quattr’occhi con le persone e lasciare da parte le videocall o le mail. Questo incontro ha aiutato molto entrambe le parti per poi trovare l’accordo. Gentile è un ottimo ragazzo, disponibile, molto generoso e buono, forse anche un filo timido e ciò lo può portare a sembrare uno che sta sulle sue. L’accordo lo abbiamo trovato subito in 48 ore. Io penso che per Varese sia un acquisto importante, perché considero Gentile uno dei migliori giocatori italiani in circolazione e mi auguro che possa confermare questo con noi”.

Oggi è il 30 giugno, una data decisiva per risolvere alcune questione di mercato, partendo da Ruzzier e Strautins che hanno la possibilità di uscita dal contratto, qual è la situazione?
“Per quanto riguarda Ruzzier, non ho ricevuto alcuna telefonata o chiamata e quindi mi sento di dire che rimarrà. Su Strautins è tutto un gioco d’incastri. Noi abbiamo ben chiaro in testa che con il 5+5 non possiamo tenere giocatori controvoglia e che non siano motivati. E’ chiaro che con l’arrivo di Gentile, Ruzzier, De Nicolao, Ferrero ed eventualmente Caruso, non possiamo tenere altri italiani. Valuteremo il miglior discorso per tutti, però alla fine se vogliamo avere una squadra competitiva, giocando una volta alla settimana, non possiamo avere rotazioni a 12 giocatori.”

Quindi con Caruso la trattativa è viva?
“Sì, assolutamente. E’ un ragazzo di prospettiva, magari sarà pronto subito oppure ci dovremo lavorare un po’, essendo un classe 1999 ma è un profilo di giocatore secondo me che per noi può essere davvero utile”.

Dal lato stranieri, invece, qual è la situazione di Beane? Su Jones siete arrivati ad una valutazione definitiva?
“Beane anche lui ha l’uscita possibile ad oggi ma non ho ricevuto nulla a livello di comunicazione e quindi la nostra volontà è quella di tenerlo. E’ un giocatore importante, che può darci un grande apporto a livello di atletismo e talento individuale. Va inserito in un contesto tattico preciso ed ideale per esprimersi al meglio, ma sicuramente ci può dare una grossa mano. Per quanto riguarda Jones, ci prendiamo ancora un po’ di tempo per valutare, non abbiamo fretta. E’ sicuramente un giocatore che ci farebbe comodo ma che arriva da un anno e mezzo d’inattività. Dobbiamo essere attenti ed allo stesso tempo, nel caso in cui scegliessimo di tenerlo, essere consapevoli di avere il tempo per aspettarlo e avere delle assicurazioni tecniche da parte degli altri giocatori che andremo ad inserire”.

Alessandro Burin

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