Tra le tante società che si sono attivate per far riprendere ai propri tesserati gli allenamenti c’è l’Arnate e con il suo responsabile del settore giovanile, Alessandro Lugliola, abbiamo parlato di come sono arrivati a questa decisione e come si sono preparati a riguardo: “La decisione arriva innanzitutto dalla voglia di iniziare, poi vedevo tutti i nostri ragazzi e ogni volta mi dicevano ‘ma quando riprendiamo?’. Guardavo anche mio figlio che, oltre a scuola e playstation, non faceva molto e così abbiamo fatto una riunione e si è deciso di ripartire”.
Ottimo riscontro da parte dei bambini che con entusiasmo hanno cominciato a ritornare sui campi: “I ragazzini sono stati contentissimi – racconta Lugliola -. Certo, magari sono un po’ tristi perché non possono fare la partitella però c’è stato un grande afflusso”.
Molte società preferiscono aspettare, complice il fatto che da regolamento gli spogliatoi e, quindi, le docce, non si possono ancora utilizzare ma per il momento questo per l’Arnate non rappresenta un problema: “I genitori sanno le regole, abbiamo mandato loro un comunicato con il protocollo da seguire e, inoltre, c’è da aggiungere che gli allenamenti sono individuali quindi non è un grande sforzo che richiede subito dopo la doccia e i ragazzi sono tutti del quartiere”.
“Ogni giorno c’è una categoria – spiega Alessandro in merito all’organizzazione delle sedute di allenamento -. Iniziano i 2013-2014, suddivisi in due gruppi da 7. Entrambi i gruppi arrivano ad orari scaglionati, il primo alle 17.30 e il secondo alle 18.45. Abbiamo iniziato con un’ora a settimana per i bambini più piccoli e due ore per i più grandi. Fanno solo esercizi di palestra ed ognuno ha il proprio pallone personale che si portano da casa. All’ingresso ci sono dei responsabili che misurano la temperatura e lasciano il foglio di autodichiarazione Covid firmata dai genitori”.
Restando in tema allenamenti, Alessandro commenta come abbiano preferito non organizzare sedute online nei mesi passati: “Durante la prima ondata abbiamo provato ma vedevamo che i ragazzi si annoiavano, già facevano la DAD per la scuola e passavano tantissimo tempo al pc e poi, a mio avviso, non si riusciva a fare molto, quindi abbiamo deciso di non farli. Il contatto però c’è stato sempre con saluti e auguri durante le feste”.
La voglia di tornare ad una normalità è tanta e naturalmente si inizia a pensare ai prossimi mesi, tra tornei e campus estivi: “Aspettiamo il nuovo dpcm e ci muoveremo di conseguenza. Il torneo è una cosa che facciamo sempre e anche in grande e pure quest’anno vorremmo farlo, ovviamente con tutte le dovute precauzioni. A settembre la situazione si era appianata, era andato tutto bene fino al 15 ottobre, poi abbiamo avuto alcuni ragazzi positivi e lì abbiamo deciso di fermarci. E’ stata una grossa illusione, anche se siamo una società solida le spese ci sono e sono tante. E’ già la seconda annata così, dobbiamo ripartire tutti da zero”.
Subito dopo la scorsa estate è iniziata l’affiliazione col Chievo Verona ma, data la pandemia, l’Arnate non ha potuto fare molto finora: “Ci dispiace, il Chievo Verona è una società molto ben organizzata, programma molti corsi online, l’ultimo è stato un webinar con tutti i mister e, anche se non è lo stesso di farli al vivo, ci seguono, ci informano. Purtroppo non siamo ancora riusciti ad andare al loro centro ma speriamo che più avanti riusciremo a farlo. Il desiderio è continuare perchè pure per noi è dura, ci manca la vecchia quotidianità”.
Roberta Sgarriglia