L’Aurora Induno, dopo un avvio complicato, è riuscita a trovare i primi tre punti di questa stagione. Il classe ’96 Manuel Ventura, a Induno da ormai tre anni, domenica è andato a segno e si augura che la vittoria contro la Malnatese sia abbia dato la carica a tutto il gruppo per proseguire al meglio il campionato.

Possiamo considerarti un veterano della squadra, come è stato questo avvio di torneo?
“È vero, sono a Induno da tre anni, però, a causa del covid è la mia prima vera stagione. Il campionato sembra molto equilibrato e tutti gli incontri che abbiamo giocato sono stati molto combattuti, compreso quello contro il Marnate, una delle squadre più forti”.

Qual è il vostro obiettivo? Dove potete spingervi secondo te?
“Per come sono fatto, e per quello che ho visto dalla squadra, giochiamo per vincere il campionato. La dirigenza a inizio anno ci ha detto di divertirci e di mettere in campo un buon gioco. L’obiettivo minimo è arrivare a metà classifica, ma io non vorrei accontentarmi e vorrei puntare ai playoff”.

Avete avuto un avvio difficoltoso, è dovuto a una condizione non ottimale o, magari, al cambio di allenatore?
“A mio parere, a livello fisico siamo sempre stati a livello delle altre squadre, anzi, a volte siamo stati anche più pronti perché spesso veniamo fuori nel secondo tempo. Penso che più che altro abbiano pesato alcuni nostri errori, abbiamo pagato tanto le nostre disattenzioni e abbiamo fatto fatica a reagire quando siamo andati in svantaggio. Nelle ultime partite, invece, c’è più convinzione, basti guardare la settimana scorsa quando eravamo sotto 2-0 contro la Malnatese e poi abbiamo vinto giocando bene”.

Come vi state trovando con mister Palombella?
“Il nuovo mister ha cercato di farci capire da subito la sua idea di un calcio molto intenso. Cerca di ricreare le situazioni della partita in allenamento, pause brevi, stacchi e momenti di alta intensità; inoltre, vuole fraseggiare anche in difesa e avere il pallino del gioco. Penso che tutti si stiano trovando bene e anche io personalmente penso che sia un buonissimo allenatore. È molto bravo a rapportarsi con noi, non ci parla troppo ma non è distaccato; oltre a questo, ci sprona e rimane sempre un incitamento positivo, il che non è facile da trovare negli allenatori”.

Domenica avete battuto la Malnatese. Può essere un punto di svolta del vostro campionato?
“Non lo ritengo un punto di svolta, noi giochiamo partita dopo partita. Si poteva pensare che la gara con la Malnatese fosse un dentro o fuori da vincere assolutamente, invece siamo stati calmi, abbiamo puntato sul nostro gioco e sui nostri punti di forza. Non è stata una battaglia fisica giocata con rabbia; è stata una vittoria importante anche a livello di morale, perché anche solo un pareggio sarebbe stato pesante da gestire dal punto di vista mentale. Ora che abbiamo più leggerezza dobbiamo essere bravi a dare continuità”.

Come state preparando la partita col San Luigi?
“Esattamente come tutte le altre partite, non prepariamo gli incontri sulla base di chi dovremo affrontare. Il mister varia molto gli allenamenti, ci fa fare sfide a tema, proviamo un po’ di tattica ed esercizi nuovi ogni volta. Quando lavoriamo non ci interessa chi affronteremo”.

Nell’ultima partita hai anche segnato un gol, quanta fiducia ti ha dato contribuire alla prima vittoria?
“Lo dico da allenatore di bambini e ragazzi, da persona consapevole che non bisogna farsi trasportare, però segnare fa tanto. Soprattutto a me, personalmente, pesava non fare gol perché negli ultimi anni sto facendo più fatica in fase realizzativa. Non voglio essere egoista, ma, oltre ad essere contento per la squadra, sono felice per me. Questa rete mi dà fiducia, mi dà morale e mi fa scendere in campo con più tranquillità; quindi, posso giocare ancora meglio di come ho fatto finora e di aiutare la squadra”.

Nonostante i primi risultati, ora siete a metà classifica.
“È tutta una questione psicologica: un po’ come per il goal, è facile dire che la classifica non conta. Tuttavia, vederci lì ci fa bene, ci dà fiducia, entusiasmo ed energia, ci dà più leggerezza, che non vuol dire superficialità, ma vuol dire essere più tranquilli”. 

      Andrea Vincenzi

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