Non è stata la stagione che ci si aspettava in casa Azalee, ma il tempo dei bilanci arriverà fra un paio di settimane, a bocce ferme, quando il campionato sarà definitivamente concluso. Nel frattempo c’è chi prova comunque a guardarsi indietro senza perdere la bussola per “Quello che sarà”.
È il caso di Caterina Magatti, attaccante classe ’97 che da due anni veste questa maglia.
Sperando di poterla vestire ancora a lungo. Sono nella società ideale, dove contano gli affetti e non solo i risultati, dove i rapporti sono solidi e gli obiettivi lungimiranti e per me sono questioni super importanti, che mi fanno stare bene e rendere al meglio”.

Il calcio, però, è anche risultati. Che stagione vi state lasciando alle spalle?
Purtroppo non la stagione che avremmo voluto, siamo state altalenanti, proprio come lo scorso anno, ed è una caratteristica negativa di questa squadra perché ci sono tante potenzialità che non vengono sfruttate a dovere”.

Qual è secondo te il problema di questa discontinuità?
È un problema mentale a mio avviso, spesso, troppo spesso, regaliamo un tempo e non possiamo permettercelo, perché poi magari siamo costrette a recuperare e non è sempre facile, o perché succede che nella foga pecchiamo di lucidità, e alla fine paghiamo dazio, quest’aspetto è proprio il primo aspetto su cui lavorare e che dobbiamo necessariamente migliorare”.

È andata più o meno così anche in casa del Torino nell’ultimo match giusto?
Sì esatto, è stata proprio la partita che ha rispecchiato la nostra stagione; nel primo tempo abbiamo fatto fatica ad adeguarci al campo, misure troppo piccole per il nostro gioco e abbiamo subito due gol in dieci minuti, poi però nel secondo tempo le abbiamo messe lì ma non è bastato (3-2 il finale ndr)”.

È stata una stagione tormentata causa covid, con tanti infortuni e anche con il cambio mister, qual è il tuo punto di vista?
Il covid ovviamente ha penalizzato noi come tutti gli altri, fermarci e ripartire è stato difficile, sugli infortuni che dire, tanti, troppi, spesso hanno colpito i nostri pilastri ed a maggior ragione la loro assenza si è sentita, tanto a livello di gioco quanto psicologicamente, ci sono giocatrici difficili da sostituire a livello di carisma e ne abbiamo pagato le conseguenze. Il cambio del tecnico, invece, si è reso necessario quando ad un certo punto bisognava dare una svolta alla squadra e nuovi stimoli, credo che mister Colombo rispetto a mister Prestifilippo abbia una personalità più spiccata, è una persona che non si fa problemi ad usare né bastone né carota quando necessario, personalmente sono più affine al suo modo”.

Caterina Magatti è soddisfatta della sua stagione?
Relativamente… nella prima parte non ho trovato molto spazio e ho fatto un po’ fatica ad ingranare, adesso mi sento molto più in forma e più utile alla squadra, giocare con continuità mi ha dato più fiducia, mi sento migliorata, con una visione più ampia, e per questo devo dire che mister Colombo mi sta aiutando tanto”.

Domenica arriva il Campomorone e tornerete a giocare al Chinetti di Solbiate Arno come successo contro il Genoa. Che gara ti aspetti?
Come tutte le altre una gara tosta, difficile, oggi il Campomorone è davanti a noi, dobbiamo pensare ai tre punti anche e soprattutto perché se è vero che non abbiamo più obiettivi di classifica, l’obiettivo deve essere quello di chiudere in bellezza per ripartire più forti il prossimo anno”.

Ripartire da Solbiate?
So che ci potrebbe essere questa bella opportunità, un’opportunità decisamente da cogliere, la Solbiatese è una società di spessore con delle strutture fantastiche che stiamo utilizzando anche in allenamento, non spetta a me prendere queste decisioni, se ne occupa la società ma so che farà la scelta migliore”.

Dove vedi il tuo futuro? Hai un sogno nel cassetto?
Io mi vedo qui, penso di avere ancora tanto da dare a questa società ed ho tanto da ricevere, non ho sogni a lungo termine, ma lavoro sodo per migliorare allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, voglio essere il più utile possibile a questa squadra e dimostrare insieme alle mie compagne che quando siamo in giornata siamo difficili da battere”.

Mariella Lamonica

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