La notizia ha sorpreso un po’ tutti nell’ambiente calcio nostrano: Mister Ambrogio Baj non è più l’allenatore dell’Aurora Induno. Abbiamo chiesto al diretto interessato il perchè di questa scelta. “È stata una decisione dolorosa che ha due aspetti ben distinti che riguardano la mia figura di allenatore e quella inerente la responsabilità su tutta l’attività sportiva della Società, sia agonistica che di base. Il primo, quello che più mi tocca, riguarda la conduzione tecnica della prima squadra”.
Partiamo da quest’ultima, com’è stato lasciare la panchina?
“Sono veramente triste nel dover abbandonare un gruppo di ragazzi semplicemente meravigliosi. Sono state stagioni caratterizzate dalla loro voglia di stare insieme e di mettersi al servizio del collettivo. Ci sono stati tanti momenti difficili, superati con quella fiducia reciproca che ha sempre contraddistinto il nostro rapporto. Li ricordo e li ricorderò uno per uno, citando per tutti il loro capitano, Andrea Zampieri. È stato un vero esempio di come si è leader con la forza del sorriso e delle idee”.
Torniamo a monte, perchè questa decisione?
“Ho dovuto prendere questa decisione per coerenza nei confronti di coloro i quali ho coinvolto nel progetto legato ad un ‘”nuovo corso’ della Società”.
Hai parlato di nuovo corso della società: cosa c’era alla base di questo progetto?
“Dal febbraio dello scorso 2020 ho assunto l’incarico di responsabile tecnico dell’intera area sportiva, sia agonistica che di base, con il preciso obiettivo di rilanciare l’attività del settore giovanile, in termini soprattutto di qualità delle strutture e del livello dell’offerta tecnica degli allenatori, con il fine ultimo di avere una prima squadra formata da elementi provenienti dal proprio settore giovanile. Per far ciò ho chiesto l’aiuto dei genitori, ricevendo da molti un convinto aiuto e a loro va il mio più profondo ringraziamento per le ore spese nei faticosi lavori di pulizia e di ripristino che hanno coinvolto sia le aree comuni, sia quelle destinate alla ristorazione che il campo polivalente, lasciato in uno stato di totale abbandono (le strutture sono di proprietà del Comune di Induno Olona che stipula una convenzione con la Società Aurora Induno che le gestisce, ndr). Questa stupenda esperienza di coinvolgimento dei genitori mi aveva spinto a credere che la stessa potesse avere una continuità, coinvolgendo alcuni di essi ed altre figure di Induno molto conosciute in ambito sportivo non solo locale ma anche nazionale, dando vita ad un gruppo di lavoro che a mio modo di vedere avrebbe potuto portare la Società ad occupare quel posto di rilievo e di rispetto che merita di avere nel panorama calcistico della nostra provincia.
Poi, cosa è successo? Cosa ha fermato questa rinascita?
“Tutto è stato bloccato da una regola statutaria che dà la facoltà al consiglio direttivo di rifiutare la richiesta di affiliazione in qualità di Socio e di conseguenza nega il diritto di partecipare quale candidato alla Assemblea (che si terrà a giorni) dei tesserati aventi diritto al voto che sceglie i membri del consiglio direttivo proprio tra quei Soci che hanno avanzato la loro candidatura. Tengo a specificare che al sottoscritto è stata riconosciuta la qualità di Socio (essendo tesserato come tecnico, ndr) e in quanto tale possibile candidato, escludendo però altre figure che ho citato e che avevano le capacità e le competenze per ricoprire non solo posizioni decisionali ma anche operative”.
Non c’erano quindi gli estremi per proseguire?
“Per il mio carattere ma soprattutto per coerenza nei confronti di coloro i quali avevano così convintamente aderito al mio progetto, non posso evidentemente accettare un simile comportamento dell’attuale consiglio, che di fatto ha spaccato la squadra che avevo costituito, portandomi inevitabilmente a rifiutare di collaborare con una dirigenza che per altro fino ad ora è ancora insolvente rispetto a degli impegni presi nei miei confronti e della quale non condivido alcuna decisione, ma che paradossalmente ha la possibilità, se non la probabilità, di essere riconfermata alla guida dell’Aurora Induno”.
Finisce dunque qui in ogni caso?
“Se qualcuno, in merito a quanto ho affermato, sosterrà che in sede di Assemblea si sarebbero potute riprendere in considerazione le richieste di affiliazione rifiutate, portandole all’approvazione dall’Assemblea stessa, rispondo che personalmente riterrei umiliante mendicare l’ingresso dalla finestra quando prima è stata chiusa la classica porta in faccia, da parte di un consiglio ampiamente decimato che per questa ed altre ragioni, avrebbe dovuto dimettersi molto tempo fa. In quaranta e passa anni di carriera pensavo di aver visto di tutto ma una situazione così deludente a livello umano non mi è mai capitata”.
Roberto Masini, proprio a VareseSport, nel corso della settimana ha voluto ribadire che la Prima Squadra dell’Induno sarà regolarmente ai nastri di partenza della prossima stagione e che la società sta lavorando per rinforzare il Settore Giovanile.
Dopo le parole di Ambrogio Baj, se il sodalizio biancoazzurro ha qualcosa da aggiungere…
Michele Marocco