Chi allenerà l’anno prossimo la Pro Patria? La domanda se la fanno tutti. La risposta (a occhio e croce) non ce l’ha nessuno. Probabilmente, neppure i protagonisti coinvolti. In una fase in cui molte squadre sono ancora in ballo e tutti i campionati (regular o post season) tuttora in corso. Sia come sia, il trending topic tigrotto è certamente quello. Javorcic V o nuovo inquilino in panca? Due opzioni va da sé sillogiche perché il Piano B passa dal tramonto del Piano A.

La T&T (Testa/Turotti) gradirebbe l’ulteriore prolungamento del rapporto. Ma un paio di alternative sono già comunque in caldo. E anche se la curiosità è femmina, l’uzzolo di sapere su chi andrebbe il biellese c’è. Eccome. Sia come sia, lo spalatino si è preso il tempo necessario per riflettere (in fondo, il 2020/21 biancoblu deve ancora formalmente esaurirsi con la chiusura degli allenamenti). Sul piatto, alcuni scenari in divenire. Consistenti di parecchi sondaggi e di un paio di concrete richieste di disponibilità.
La prima (non è un segreto), è quella che ha fatto di Ivan Drago uno dei 2/3 nomi sulla short list dei potenziali successori di Alberto De Rossi alla Primavera della Roma. Un incarico che rappresenterebbe al tempo stesso un preciso riconoscimento alla qualità del lavoro fatto allo “Speroni” e una chiara svolta professionale. Con virata sull’intrigante universo del calcio giovanile e di prospettiva. Contesto già battuto in avvio di carriera.
La seconda richiesta di disponibilità porterebbe invece ad un campionato estero. Quanto ai sondaggi, il più recente riguarda l’amarcord al Brescia dove la sua candidatura sarebbe in valutazione con quelle di Zanetti e Caserta. Prima però, Cellino deve perfezionare il cambio di DS da Perinetti a Botturi. Circostanza che potrebbe incidere sulle scelte successive. Insomma, tutto ancora molto fluido ma lo smartphone del croato squilla e continuerà a squillare.                                                     

Resto o me ne vado? Titolo di un libro di Jim Bright che fa da guida al cambio di lavoro proponendo i consueti interrogativi catartici. Quando è il momento di andarsene? Come distinguere una buona offerta da una migliore sul lungo periodo? Sarò più felice e gratificato andando o rimanendo? A Javorcic le risposte. Consapevole del fatto che a Busto il credito è illimitato. Con tutti i pro e i contro professionali del caso. Perché (sarà banale), ma si è sempre portati a pensare che sia più facile trovare stimoli nella novità che non nella continuità. Cosa non sempre vera. In ogni caso la tempistica potrebbe essere più compressa degli anni passati. Nel 2019 l’annuncio del rinnovo giunse il 6 giugno (avvio del campionato il 24 agosto, 80 giorni dopo), nel 2020 il 18 luglio (prima giornata il 26 settembre, 70 giorni). In assenza di una data certa di ripartenza della C (fine agosto?), ipotizzare lo scioglimento del nodo tecnico entro la metà di giugno dovrebbe essere plausibile.  

Aricadabra. Per un 50 e 50 (tanto per stare schisci) sulla permanenza dell’allenatore, percentuali molto più sbilanciate sul futuro di Aristidi Kolaj, under 21 albanese di proprietà del Sassuolo con interessi concupiscenti (secondo Tuttomercatoweb) di Reggina, Vicenza e del neopromosso Como. Dopo un finale di stagione lisergico con crisi maniaco depressive imposte a parecchie difese avversarie, per Aricadabra è forse arrivato il momento di misurarsi al piano di sopra. Nell’eventuale amarezza della perdita, per la Pro Patria il conforto della valorizzazione garantita ad un ragazzo arrivato diamante grezzo e trasformato in potenziale crack.         

Giovanni Castiglioni  

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui