Domenica 30 maggio è calato il sipario sulla stagione dei Blue Storms Busto Arsizio, un campionato amaro dal punto di vista dei risultati (tre sconfitte e una sola vittoria) ma che è stato importante per dare un segnale forte al football bustocco.

L’head coach Marco Ferrari condivide appieno quest’analisi: “Il bilancio è sicuramente positivo perché abbiamo fatto una bella esperienza che ha dato la possibilità a tanti ragazzi di giocare e di arricchire il proprio curriculum. I risultati, al contrario, non sono stati positivi ma l’importante è aver creato un bel gruppo che l’anno prossimo potrà solo migliorare”.

La sensazione è che si debba lavorare più che altro sull’attacco, un reparto apparso un po’ in difficoltà; è così?
“Corretto. Va comunque detto che in attacco c’erano tanti giocatori nuovi, qualcuno alla prima esperienza, e questo ha inevitabilmente rappresentato un problema. Inoltre, laddove la difesa distrugge, l’attacco ha il compito di costruire il gioco ed è senz’altro più difficile strutturare un reparto offensivo efficiente. In ogni caso, il margine per migliorare c’è”.

Dopo la sconfitta all’esordio è arrivata la reazione contro gli Hammers; cosa non ha funzionato al ritorno?
“La reazione è arrivata anche perché, inutile nasconderlo, gli Hammers sono una squadra più alla nostra portata rispetto ai Blitz. A Monza stanno attraversando come noi una fase di rinascita e ricostruzione: hanno tanti giovani, bene o male si trovano nella nostra stessa situazione, e questo ci ha aiutato a reagire dopo la pesante sconfitta contro i Blitz. Nella partita di ritorno c’è stata solo una differenza che però pesa tantissimo: nel football vince chi fa meno errori, noi ne abbiamo commessi troppi”.

Capitolo Blitz. Sono arrivate due sconfitte pesanti simili nel risultato ma diverse nella prestazione perché i passi in avanti ci sono stati; cosa vi manca per raggiungere il loro livello?
“All’esordio eravamo scesi in campo senza l’atteggiamento giusto e loro hanno ammazzato la partita già nel primo quarto portandosi sul 21-0. Al ritorno, invece, abbiamo battagliato fino all’intervallo e siamo andati vicini a segnare più di una volta; è stata una partita più combattuta anche se, alla lunga, la loro esperienza e la possibilità di fare più rotazioni ha fatto la differenza. In questo dobbiamo sicuramente migliorare, ma l’esperienza si acquisisce giocando”.

Cosa ti ha fatto più piacere in queste quattro partite?
“Sicuramente l’aver creato un bel gruppo e una bella alchimia tra ragazzi molto giovani e qualche veterano. Quest’anno abbiamo posto una base per le prossime stagioni e mi ha fatto davvero tanto piacere vedere il percorso di crescita, dalla prima all’ultima partita, di alcuni ragazzi che non avevano praticamente mai giocato”.

Viceversa, cosa ti ha fatto più arrabbiare?
“Purtroppo non sempre siamo riusciti a prestare la giusta attenzione agli allenamenti e, di conseguenza, alla preparazione delle partite. Non sempre riuscivamo ad essere presenti e questo ha rappresentato un limite non da poco”.

Alla luce di questo, come si può migliorare l’anno prossimo?
“Partiamo dal presupposto che per la prossima stagione recupereremo altri giocatori che quest’anno, causa Covid, non se la sono sentita di giocare nonostante tutti i protocolli sanitari. A loro, poi, speriamo di aggiungere altri ragazzi attraverso uno scouting importante che stiamo già organizzando. Con più giocatori a disposizione si ampliano i margini di progresso”.

Come vi state organizzando per la fase di scouting?
“Per il momento abbiamo in programma due Camp: il primo a Marnate dal 14 al 30 luglio con una squadra di basket locale, il secondo con una squadra di basket di Milano. In queste occasioni presenteremo il nostro sport sperando di far innamorare tanti ragazzi e ci concentreremo soprattutto sul Flag”.

Al netto di tutto, comunque, quanto è stato importante riprendere a giocare in questa stagione?
“È stato fondamentale soprattutto per noi perché arrivavamo da un 2019 abbastanza deludente: tra le zero vittorie, la diaspora degli allenatori e tanti giocatori andati via, il non iscriversi a un campionato per il secondo anno consecutivo avrebbe quasi voluto dire chiudere. Abbiamo quindi voluto dare un segnale importante: i Blue Storms ci sono e ci saranno. Siamo contenti perché, nonostante tutto, siamo riusciti ad avvicinare tante persone alla squadra attraverso i nostri streaming e questa passione sarà determinante per il futuro”.

Per questo ti chiedo: cosa dobbiamo aspettarci dalla prossima stagione?
“Sarà ancora più importante di questa. Ovviamente parteciperemo ancora al CIF9 che è più adatto a noi: recupereremo qualcuno, ci auguriamo di portare con noi nuovi ragazzi e, in generale, vogliamo migliorare quanto fatto quest’anno. Per molti, incluso me a livello di head coach, era la prima esperienza, e quindi vogliamo fare meglio e farci conoscere. Verso ottobre ripartiremo con tanta voglia ed entusiasmo”.

Il CIF9 non è ancora finito per cui, in conclusione, ti chiedo un pronostico secco: chi vincerà il Nine Bowl?
“Ci sono parecchie squadre davvero forti ma ti faccio due nomi: Giants Bolzano e Mad Bulls Barletta. I Giants sono scesi dalla Prima Divisone e credo siano i favoriti numero uno per la vittoria finale, ma occhio anche a Barletta: hanno tenuto quasi tutta la squadra della Seconda Divisione e si è unito a loro Danilo Bonaparte, storico running back dei Saemen Milano. Credo che vincerà una tra le due”.

Matteo Carraro
(Foto Stefano Scaccia)

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