Oggi è un giorno davvero strano in casa De Vico. L’ala azzurra compie 27 anni e festeggia il suo compleanno in un momento molto particolare della carriera e della sua avventura varesina, ormai arrivata al capolinea.
Il giocatore classe 1994 era arrivato lo scorso anno come uno dei più importanti colpi del mercato biancorosso, parte integrante di quel nucleo azzurro che avrebbe dovuto rappresentare l’asse portante della squadra per i prossimi anni, in un progetto di italianizzazione del gruppo ed immedesimazione del pubblico con la squadra da rendere più forte e duraturo che mai.
L’annata di Niccolò non è stata certo soddisfacente, in particolare per lui che, tra Supercoppa ed inizio di campionato, aveva fatto vedere cose bellissime giocando un grande basket fatto di intensità e forza sotto il ferro, mostrandosi il miglior rimbalzista della squadra nonché il vero e proprio metronomo dell’equilibrio varesino associando il tutto ad una grandissima prolificità in attacco, in particolare nel tiro dalla lunga distanza.
L’infortunio al braccio nel derby d’andata con Cantù, con la frattura del capitello radiale destro, hanno poi interrotto quel flusso positivo che stava investendo il giocatore e che di conseguenza si riversava poi sui risultati della squadra. Non è un caso che da quella partita in poi per Varese e per De Vico siano iniziati i dolori, per l’una metaforici per l’altro fisici.
Un recupero lungo ed un rientro in campo, reso ancor più lontano dal focolaio di covid-19 che a fine dicembre ha investito la squadra, hanno tenuto lontano dal parquet Niccolò per molto tempo, che però al rientro si è messo subito sotto per recuperare il ritmo partita e l’elasticità al braccio persi a causa dell’infortunio.
Nel momento in cui i tempi erano maturi per il ritorno da protagonista sulla scena, si sono poi inserite le scelte di coach Bulleri che, alla ricerca dell’equilibrio ottimale di squadra con un Egbunu in più, ha accorciato di molto le rotazioni, relegando in maniera molto inaspettata De Vico all’ultimo posto in graduatoria nelle scelte dell’allenatore di Cecina. Una situazione davvero frustante per un giocatore di 26 anni allora, nel pieno della maturazione e che aveva dimostrato sul campo la sua importanza nell’economia di squadra.
Fatto sta che De Vico, invece di creare una guerra con società e staff, in un periodo delicatissimo della stagione in cui Varese si è giocata la salvezza fino all’ultima giornata quasi, ha deciso di mettersi in silenzio al servizio dei suoi compagni e della Openjobmetis, mostrando un atteggiamento professionalmente ed umanamente encomiabili.
Al termine della stagione poi, con l’addio di Bulleri, la sua permanenza sembrava più semplice, ma l’arrivo di coach Vertemati, il cambio radicale di scelte e la nuova impostazione di squadra, basata sul 6+6, hanno allontanato definitivamente il giocatore di Monza dalla Città Giardino.
Scelte legittime della società biancorossa, intenta a cercare il miglior incastro economico sportivo per rendere la squadra il più competitiva possibile ma che portano ad un divorzio ormai annunciato e che si ultimerà nei prossimi giorni, se non già nelle prossime ore, con la rescissione consensuale del contratto che pare la via maestra e De Vico diretto verso altri lidi, con diverse proposte dall’A2, Torino su tutte. Per il giocatore si potrebbero però aprire anche scenari del massimo campionato, per continuare il proprio percorso di crescita.
Il compleanno è reso ancora più nostalgico, probabilmente, dagli auguri social della società biancorossa per la quale lui avrebbe voluto ancora andare avanti a giocare, dimostrando il suo valore e godendosi l’abbraccio e l’affetto di Masnago, in un sodalizio durato troppo poco e che avrebbe meritato un finale sicuramente migliore.
Alessandro Burin