Saltare una categoria è difficile ma non così tanto inusuale nel calcio dilettanti; fare un doppio salto di categoria in avanti è qualcosa di molto difficile, per non dire quasi impossibile. Invece ad Andrea Campagnolo, difensore centrale classe ’97, questo balzo sta riuscendo molto bene e, svestita in estate la maglia del San Luigi Albizzate in Seconda Categoria, ora indossa quella dell’Olimpia in Promozione.

Il tuo è un percorso non comune. Come sei arrivato all’Olimpia?
“In un certo senso è merito di Giuseppe Birtoli, capitano del San Luigi Albizzate e mio ex compagno di squadra negli ultimi tre anni. Ha giocato per tantissime stagioni al Morazzone e, vedendo quello che so fare in campo, quest’estate mi ha consigliato ad un suo amico del Morazzone. I rossoblù, però, erano già coperti nel mio ruolo e quando Rinaldi ha saputo che ero libero ha voluto parlarmi e mi ha dato fiducia. Eccomi, dunque, all’Olimpia dove cerco di ritagliarmi il mio spazio”.

Per te, quindi, è la prima stagione in Promozione. Come ti stai trovando?
“Avevo assaggiato questa categoria soltanto di striscio quando giocavo nella Juniores del Gavirate e mi hanno convocato un paio di volte con la prima squadra che militava in Promozione, senza mai esordire. C’è davvero molta ma molta differenza con la Seconda Categoria. L’impatto iniziale, infatti, non è stato dei più semplici per il ritmo, l’intensità e anche la fisicità che sono tanto diversi; ora mi sto abituando e ho preso il giusto passo”.

Stai via via conquistando la fiducia dei mister Albertoli e Rinaldi.
“Sì, e ne sono contento. Ho giocato le due partite di Coppa Italia mentre le prime due di campionato sono sono stato chiamato in causa. Domenica contro la Lentatese, invece, sono partito titolare e ne sono stato felice. Sono un giocatore che in campo mette molta grinta, sono un marcatore, anche se devo dire che anche con i piedi me la cavo; ho fame, voglia di impegnarmi e raggiungere buoni risultati di squadra e personali”.

Com’è stato l’impatto con l’Olimpia?
“Sto bene e sono contento della scelta fatta. Siamo un bel gruppo e una buona squadra. Siamo molto giovani e abbiamo entusiasmo e voglia di fare. Dopo le prime due amichevoli di precampionato, abbiamo cambiato marcia e siamo migliorati uscita dopo uscita. Dobbiamo riuscire a dare continuità ai risultati, usare la testa e giocare alla domenica come ci alleniamo in settimana, ossia molto bene”.

Per ora sembra che non abbiate mezze misure: o vittorie per 3-0 o avete perso (contro il Meda) per 3-0.
“Sì, e questa è una caratteristica tipica di squadre giovani. Devo dire, però, che Gallarate, Meda e Lentatese sono state tutte e tre squadre che si sono rivelate alla nostra portata, Meda compreso. Contro il Meda l’abbiamo persa in modo stupido perchè abbiamo mollato di testa dopo aver subito il primo gol. Fino al 70′, infatti, è stato un match molto tirato, li abbiamo fatti sudare. Dopo lo 0-1 hanno dilagato e abbiamo preso il terzo in contropiede”.

Dove può arrivare l’Olimpia?
“Siamo una mina vagante. Credo che in queste prime giornate stiamo dimostrando di poterci salvare tranquillamente e di mettere in difficoltà chiunque. Il sogno sono i playoff, ma voliamo basso e pensiamo di giornata in giornata”.

Quanto a te, qual è il tuo obiettivo?
“Voglio confermarmi in questa categoria che non avevo mai assaggiato prima e spero di essere il più utile possibile per la squadra. Naturalmente mi auguro di giocare e di avere spazio per migliorarmi e crescere”.

Chi è stato importante per te fino a questo momento nel tuo percorso calcistico?
“Ho iniziato alla Vergiatese e in maglia granata ricordo che siamo arrivati secondi nel campionato Allievi Regionali; abbiamo perso 2-1 in finale contro il Torino Club ed è stato un anno molto positivo. Poi ho giocato nella Sestese, nel Bosto e nella Juniores del Gavirate, ma al mio secondo anno di Juniores in rossoblù ho subìto un grave infortunio al ginocchio che mi ha costretto a fermarmi praticamente per un anno. Ho trovato nel San Luigi Albizzate una società ideale per ripartire e per questo dovrò sempre ringraziare mister Di Lascio, tecnico molto preparato nonché mio attuale amico. Mi ha aiutato a farmi le ossa, mi ha dato ottimi consigli dopo il lungo stop e mi dice sempre che la porta dell’Albizzate per me sarà sempre aperta. Un’altra figura importante per me è stata mister Genco, il mio allenatore nella Juniores del Gavirate con cui sono migliorato per aggressività e cattiveria agonistica, mi ha fatto uscire il carattere”.

E ora c’è un big match alle porte, la capolista Solbiatese che, per altro, ha un attacco di tutto rispetto.
“Dobbiamo mettere il massimo impegno e giocare da squadra seguendo i consigli dei mister. Gli attaccanti nerazzurri sono forti e io sono entusiasta di potermi confrontare con loro. Sono queste le partite più belle perchè affrontare i più forti dà una spinta in più. La Solbiatese è una corazzata, non sarà facile ma credo che possiamo giocarcela e magari strappare qualche punto prezioso”.

Laura Paganini

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