A breve sugli “schermi” della serie CSilver una grande novità: la partecipazione del Campus Robur Varese. La società di via Marzorati sarà infatti al via del secondo campionato regionale completando così tutto il circuito delle serie minori che negli anni scorsi ha visto il club gialloblù presente a più riprese in serie C1 (ora serie CGold) e in stagioni recenti in serie D.

Per il ruolo di allenatore della neonata squadra i dirigenti roburini hanno puntato su coach Mattia Botti il quale, in uscita dalla appagante esperienza tecnica e umana vissuta a Cerro Maggiore – sei stagioni da capo-allenatore con playoff sempre giocati da protagonista conquistando due finalissime per la CGold -, ha messo da parte l’idea di prendersi un anno sabbatico per sposare immediatamente il progetto Robur et Fides.
“La richiesta di partecipare alla serie CSilver – spiega Mattia Botti, neo-coach della formazione Campus -, è arrivata direttamente dalla FIP-CRL ed è stata valutata con attenzione dal presidente Dal Ben e da Romano Pagani, responsabile del nostro settore giovanile. Insieme hanno deciso di accettare la proposta e in seguito mi hanno proposto di assumere la guida della squadra. Incarico che, nemmeno il caso di dirlo, ho accettato al volo perchè sono assolutamente onorato di far parte dei quadri tecnici della società in cui sono cresciuto come giocatore e nella quale ho mosso i primi passi come allenatore”.

Poco fa hai fatto accenno al “progetto”: di cosa si tratta in particolare?
“Il club affronta questa nuova esperienza in CSilver ponendosi un traguardo ambizioso: usare questa categoria per cercare di allevare, far crescere e in definitiva sviluppare giocatori che, in futuro, potranno essere pronti per il livello senior. Però, noi vorremmo raggiungere questo obiettivo proponendo da subito un lavoro in palestra che sia di alto profilo tecnico-tattico. Quindi, non solo e soltanto sviluppo dei fondamentali individuali, ma anche allenamenti mirati ad un approfondimento e continuo perfezionamento delle situazioni tattiche cercando allo stesso tempo di alzare anche l’asticella alla voce mentalità facendo capire ai ragazzi che tra i senior si gioca una pallacanestro diversa anche dal punto di vista emotivo. In sintesi ci piacerebbe cominciare a insegnare ai nostri giocatori regole tecniche, tattiche e “di vita” sui due lati del campo in modo che possano arrivare al livello senior più pronti, più preparati, più consapevoli di quello che li aspetta. Va da sé che il traguardo finale è ben definito e dovrà essere chiaro per tutti i giocatori: la CSilver rappresenta solo il primo gradino di una scala che, come minimo, dovrà condurre i ragazzi verso la nostra squadra di DNB”.

Che tipo di roster allestirai per centrare questo obiettivo?
“L’idea, che speriamo di concretizzare, è quella di mettere insieme un gruppo di Under che a breve sceglieremo nelle annate che vanno dal 2002 al 2006. Questo nucleo, che giocherà solo in CSilver e proprio per evitare inutili e dannose sovrapposizioni non avrà nulla a che a fare con la squadra Under 19 di Eccellenza guidata da coach Andrea Manetta, sarà guidato sul parquet da alcuni senior: 2, 3 al massimo, tutti parametrati Robur. Senior che, al di là della bravura, delle qualità e del talento, dovranno avere due requisiti specifici: essere funzionali al progetto ed essere disponibili a mettere la loro esperienza a favore dei giovani garantendo una presenza costante e positiva in allenamento, in partita e in spogliatoio. Insomma: vorremmo avere con noi dei veri e propri “tutor” che ci diano una mano a realizzare il progetto che abbiamo in testa. Il primo “maestro” che ha aderito al nostro progetto è Marco Remonti, ma nelle prossime settimane contiamo di recuperarne altri, magari in ruoli diversi. In tutto sapendo che accanto a me in panchina avrò un assistente “lussuoso” come Marco Allegretti il quale, proprio da questo gruppo, ha deciso di iniziare il suo apprendistato come allenatore”.

Massimo Turconi

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