Tra i meriti di questa prima parte di stagione, che hanno visto le squadre femminili di A1 ed A2 spiccare nei rispettivi campionati rispetto alle aspettative iniziali, ci sono sicuramente quelli di Salvatore Onelli. Il tecnico amaranto, nonostante sia alla prima esperienza in ambito femminile, ha dimostrato da subito di saper adattare i suoi concetti ad una pallamano differente, intraprendendo un percorso di crescita importante con le formazioni da lui allenate.

Prima di arrivare a Cassano allenava Molteno, cosa le ha fatto decidere di venire a Cassano?
“Sono di Gaeta ed ho allenato la squadra di Gaeta in A1 ed A2 per diversi anni; poi mi sono trasferito qui per motivi di lavoro e perché la società ha avuto problemi dopo il periodo del Covid e sono dovuti retrocedere in serie B. A novembre mi ha chiamato Molteno e sono andato da loro in A1. Successivamente ho sentito il presidente Petazzi che mi ha proposto di venire ad allenare la femminile. Essendo un esperienza che non avevo mai fatto, ho deciso di accettare perché ero curioso e inoltre conoscevo già la squadra”.

Prima avventura in ambito femminile di pallamano, come si sta trovando?
“Mi sto trovando molto bene, ma me lo immaginavo perché il mio rapporto con i giocatori è sempre stato molto buono, anche a livello umano non ho mai avuto problemi, quindi sapevo che non sarebbe stato molto diverso; le ragazze sono molto disponibili e mi hanno accolto bene. A livello tecnico tattico, invece è molto diverso: preparare le partite è più semplice, non perché il livello sia basso, ma in questa A1, le tendenze delle giocatrici sono più prevedibili, mentre nel maschile i giocatori hanno più varietà offensive; di conseguenza diventa più facile individuare il modo di bloccare i punti forti”.

La A2 è una squadra che ha come obiettivo la crescita delle ragazze. Come cerca di aiutarle nel loro percorso sportivo?
“In questo campionato c’è una divisione, ci sono 3 squadre sarde di livello più basso e poi le lombarde in cui si alza un po’ l’asticella. Contro le seconde cerchiamo di dare minutaggio alle ragazze dell’under 20, che hanno poche partite di campionato e, di conseguenza, giocano di più in A2. Contro le squadre sarde, invece, facciamo crescere tante ragazze dell’under 17 e, con loro, si fa un lavoro prettamente di tecnica individuale; di conseguenza il lavoro è diverso”.

Con la A2 possiamo dire che si stia andando ben oltre le aspettative?
“Noi siamo fuori classifica, di conseguenza ci interessa molto poco la graduatoria. Mettendo in campo anche ragazze di A1, la Federazione ha deciso di farci giocare fuori classifica, nel senso che, se arrivassimo prime, verrebbe promossa la seconda. Sono molto soddisfatto del lavoro che stanno facendo, soprattutto delle ragazze dell’under 17 che hanno fatto già delle partite importanti, penso a quella con Brescia dove hanno vinto, e stanno crescendo tanto, che è ciò che ci interessa”.

Una partenza difficile invece quella di A1, cosa non ha funzionato nelle prime uscite?
“Semplicemente il calendario, non penso che ci siano altri fattori: nelle prime quattro partite, tolta Casalgrande che è a pari punti con noi, abbiamo affrontato le prime in classifica e quindi era difficile fare risultato. Quando il calendario si è alleggerito un po’, siamo riusciti ad inanellare quattro vittorie consecutive che ci hanno portato alla quinta posizione, un risultato insperato. Stiamo costruendo qualcosa di buono e di questo sono molto felice”.

Siete stati sorprendenti in queste ultime partite e vi state candidando ad un ruolo da protagonisti per la parte alta della classifica, qual è la chiave di questi successi?
“La chiave è il fatto che la squadra si stia amalgamando, sia dentro che fuori dal campo; stiamo crescendo come gruppo, ma anche a livello tecnico c’è stata una crescita evidente da parte di tutte le ragazze. Come all’inizio di ogni percorso è normale che serva un attimo di ambientamento per cercare di capire cosa si vuole portare in campo, ma una volta che le ragazze lo hanno capito hanno fatto un grande step. Penso che ora come ora potremmo giocarcela ad armi pari con chiunque”.

La prima delle quattro vittorie consecutive è arrivata con Pontinia. Pensa che sia stata una chiave di volta per la stagione?
“Assolutamente sì, perché tutte le squadre che stiamo affrontando presentano, almeno sulla carta, un livello tecnico superiore; inoltre, tante si sono rinforzate durante l’estate, mentre noi abbiamo perso due giocatrici importanti. Rispetto all’anno scorso, quando la squadra si è salvata con due giornate d’anticipo, quest’anno stiamo facendo decisamente meglio. Questo si riflette anche sulle ragazze, le vedo determinate e cariche ogni volta che c’è una partita, quindi anche in chiave di Coppa Italia può essere un bello stimolo”.

Pensa che questa squadra possa ambire a restare in lotta per entrare nei playoff fino alla fine?
“Adesso dobbiamo vedere anche quello che succederà sul mercato, vedo che ci sono movimenti rivolti a rinforzare alcune squadre già molto forti. Noi puntiamo a rimanere dove siamo, sul finale di campionato capiremo se si potrà ambire a qualcosa in più rispetto a ciò che ci eravamo prefissati. Non sarà semplice perché affronteremo fuori casa Pontinia, la quarta in classifica; oltre a ciò avremo un inizio di ritorno molto complicato, al pari dell’avvio di stagione. Dovremo essere bravi a non abbatterci nel caso in cui le cose non andassero da subito nel verso giusto”.

Andrea Vincenzi

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