“La vita è brivido che vola via. È tutto un equilibrio sopra la follia” per Vasco, sopra i reparti neroverdi per Mattia Negri. Perché anche quando provi con un modulo conservativo nel derby, per preservare i diffidati, e nel riscaldamento si fa male un difensore, basta arretrare il numero 8 e il punto al “Mari” di Legnano è servito. Il centrocampista classe ‘94, arrivato in estate dall’Inveruno, reinventato terzo di difesa da Mister Mazzoleni, è il vero factotum della Castellanzese. L’arma in più con cui “fare di necessità virtù” sembra quasi un assunto scontato.

Mattia, stavi già pregustando il ritorno in mediana e poi c’è stato l’infortunio di Concina. Come si fa a fare così in fretta lo switch per tornare dietro?
“È stata una cosa inaspettata. Jacopo ha sentito male durante il riscaldamento e il Mister ha dovuto cambiare formazione rapidamente. Mi ha rimesso nei tre di difesa, a sinistra. Perciò ho dovuto resettare tutto quello che avevo fatto per una settimana intera, cercando di non perdere la concentrazione che serve nel pre-gara. Per fortuna è un ruolo che ho già fatto spesso e me la sono cavata”. 

A questo punto ti manca solo l’attacco anche se poi là davanti ci vai spesso. Credi di avere le caratteristiche anche per un ruolo più avanzato?
“Non ci crederai, ma qualche anno fa ho vinto una finale playoff con il Ponsacco e sulle spalle portavo il numero 9 del centravanti. Uso molto il fisico, gioco ma riesco a buttarmi negli spazi. E dovunque gioco cerco di far valere queste caratteristiche. Ora nella Castellanzese, con così tanti bravi attaccanti rapidi e di qualità, credo di essere più utile in contenimento”.

Raccontaci i novanta minuti del “Mari”, che sensazioni avete avuto dal campo nell’ottenere un pari su un terreno di gioco così proibitivo per voi?
“Bisogna sempre cercare di sfruttare le situazioni a proprio vantaggio anche su un campo così. Domenica, infatti, abbiamo cercato meno il fraseggio dal basso perché il terreno era imprevedibile, abbiamo avuto la licenza della palla lunga. Con il Gozzano saremo sul nostro campo perfetto e potremo giocare come sappiamo, palla a terra fin dall’inizio dell’azione”.

E su un campo come quello del “Mari” è stata ancora più importante la tua capacità di anticipo…
“Devo dire che l’esperienza da centrocampista mi aiuta molto ad essere più veloce nel momento in cui devo disimpegnarmi del pallone anche quando gioco in difesa, dove c’è più tempo per ragionare in fase di impostazione. È sempre stata una mia caratteristica, leggere il gioco avversario e cercare di arrivare prima sul pallone. Certo in situazioni complesse torna molto utile”.

Testa al Gozzano, quali sono i punti forti della Castellanzese per il big match?
“Il ritmo sarà fondamentale, la domenica dobbiamo essere veloci per avere qualcosa in più. E soprattutto durare nel tempo, perché se riusciamo a tenere l’intensità alta fino alla fine, negli ultimi venti minuti quando gli altri magari calano possiamo colpire. Loro hanno dimostrato di sapersi chiudere molto bene, ma noi con giocate veloci possiamo scardinare la difesa avversaria. Poi la nostra forza è anche l’incoscienza. Siamo un gruppo giovane e vogliamo fare tutti un grande anno, che comunque andrà rimarrà nella storia del club. Abbiamo sempre viaggiato sulle ali di un grande entusiasmo e non dobbiamo pensare alla classifica. Se ci fermiamo a guardare quello che abbiamo fatto poi rischiamo di perdere”.

Cosa temete di più della capolista?
“Ci ha colpito la solidità del Gozzano all’andata. Hanno degli ottimi giocatori, perciò direi la quadratura della squadra e perciò dovremo stare attenti. Loro sanno fare gol al momento giusto e noi abbiamo sempre accettato il rischio di subire perché conosciamo le nostre doti offensive. Ma sappiamo anche che se domenica non prendiamo gol abbiamo grandi chance di vincerla”. 

Alessio Colombo

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