La stagione sul campo della Pallacanestro Varese partirà tra circa un mese, con il raduno all’Enerxenia Arena programmato attorno al 16 di agosto, ma dietro le scrivanie si lavora a pieno ritmo e regime per programmare e ripartire dopo un’annata e mezza da incubo a livello economico.
E’ ormai conclarato il fatto che la pandemia abbia messo in ginocchio tutto il movimento cestistico a livello di entrate, soprattutto per quanto riguarda il botteghino degli ingressi al palazzetto e degli abbonamenti. Una situazione che ha generato gravi difficoltà in termini di sostentamento e di programmazione, ma che in casa biancorossa si sistemato grazie all’aiuto di tante parti in causa, tra cui il Consorzio Varese nel Cuore, l’anima pulsante di Pallacanestro Varese.
Il cuore ha battuto molto di più durante questo periodo nero per garantire stabilità e futuro alla pallacanestro della Città Giardino e che, ora tracciando un bilancio di quest’annata, si proietta verso il futuro con un po’ più di speranza, come racconta il Presidente del Consorzio, Alberto Castelli.
Tracciando un bilancio economico dell’ultimo anno, qual è il risultato finale?
“Il bilancio che possiamo tirare è quello di un’azienda che, a fronte di ciò che è successo con la pandemia, ha perso qualcosa come 700.000 € di incassi preventivati, circa il 25% in meno di una stagione normale dove solitamente si arriva a 900.000/950.000€. E su questo pesa come un macigno la voce zero agli ingressi del botteghino. Per superare questa crisi ci sono stati degli aiuti a livello di ristori dal Governo e degli aiuti per le spese sanitarie. Questo ha bilanciato la perdita che in parte è stata coperta da una ricerca di aiuti durante l’anno che ci permettesse di combattere e limitare il rosso devastante che ci saremmo trovati davanti. Fare tutto questo è stato un piccolo miracolo, in un quadro che non riguarda solo Pallacanestro Varese ma la maggioranza delle società italiane di basket”.
In questa situazione però nessuno sponsor ha abbandonato la nave e, anzi, nell’ultimo periodo stanno anche arrivando nuovi ingressi importanti.
“Questo è ciò che ci fa ben pensare per la stagione che tecnicamente abbiamo già iniziato il primo di luglio. Quest’anno siamo stati costretti ad affrettare i tempi per la sottoscrizione dei contratti come ci veniva chiesto da FIP e Lega a livello di documenti per l’iscrizione al campionato. Quindi ad oggi sappiamo da dove siamo partiti, non ancora dove arriveremo, però le certezze che abbiamo oggi, a meta luglio del 2021, sono sicuramente maggiori rispetto a quelle che avevamo un anno fa in questo periodo. In questo momento poi abbiamo ipotizzato che ci sia la possibilità di un ritorno dei tifosi al palazzetto e di conseguenza nuova linfa economica dagli incassi da botteghino. Se questi poi, invece, non dovessero esserci, il quadro diventerebbe assolutamente drammatico. Ad oggi tutto porta a pensare che però ci saranno e quindi la previsione è stata fatta anche con questo dato. Abbiamo comunque ridotto quelli che possano essere gli incassi 2021-2022 rispetto ad un anno normale non sapendo cosa succederà, ma non li abbiamo azzerati”.
A livello di Consorzio Varese Nel Cuore la prospettiva qual è per quest’anno e per il breve periodo prossimo?
“Un dato positivo ad oggi è che sostanzialmente nessuno si è tirato indietro. I consorziati hanno risposto ancora una volta rinnovando le proprie adesioni. Dopo l’annata passata mi permetto di dire che questo è un altro piccolo miracolo, un segno grande di attaccamento, perché quando si passa un anno dove il consorziato non può venire al palazzetto per venire a vedere la partita, annullando quindi non solo il lato d’immagine pubblicitario, quanto proprio il principale benefit dell’adesione, non è assolutamente scontato che rinnovi il suo aiuto. E’ ovvio che questo ci lascia ben presupporre per quello che sarà il futuro, dopo di che è chiaro che con l’annata passata non potevamo pensare di imbarcare chissà chi di nuovo nel Consorzio perché in un momento come questo vengono a mancare un po’ tutti i vantaggi dell’entrare nella nostra squadra. Il fatto però che ci siano stati tutti questi rinnovi permette di essere davvero fiduciosi sul futuro”.
Per quanto riguarda invece la campagna abbonamenti, c’è stato l’appello del trust a non richiedere lo sconto da Fan Kit sulle prime 1000 sottoscrizioni per aiutare la società e non farle perdere circa 80.000€. Lei cosa si sente di dire ai tifosi?
“Premesso che non è mai bello parlare dei soldi degli altri e premesso che la Pallacanestro Varese ha bisogno dei suoi tifosi e vive grazie a loro a 360 gradi sia come incassi sia come presenza durante le partite, è chiaro che la situazione della Pallacanestro Varese, come la maggioranza delle società di basket in Italia, è sempre in bilico. La maggior parte delle nostre spese sono quelle legate alla costruzione della prima squadra ed ogni anno si fanno i conti per vedere che risorse abbiamo per costruire il roster. Più soldi abbiamo più possibilità di comprare giocatori forti ci sono. Se non sbaglio comunque la società ha messo a disposizione dei supporters la possibilità di convertire lo sconto in qualche biglietto gratuito, quindi questo per noi sarebbe un gesto di affetto davvero enorme”.
Alessandro Burin