Continua a gonfie vele la favola del BBG Gallarate che, contro ogni tipo di pronostico, batte in casa 62-56 l’Aurora Desio che veniva da 17 vittorie consecutive e porta le semifinali alla bella. Una squadra, Gallarate, che in questi playoff sta trovando tutte quelle certezze forse troppe volte mancate in questa mini stagione, ma soprattutto sta limando quei dettagli che nelle grandi partite fanno la differenza, guidata e sospinta dalla bolgia del Pala Esse Solar che ad oggi è un’arena inespugnabile.

La vittoria di ieri sera non può non lasciare gioia ed entusiasmo in tutta la squadra, a partire dal presidente Thomas Valentino, primo condottiero. Partiamo dalla sua esultanza finale che sta diventando celebre sui social, era più densa di incredulità o di soddisfazione?
“Incredulità no perché sgratificherei i ragazzi di tutto il lavoro che stanno facendo. C’era tanta euforia per aver fatto qualcosa di importante. Quando siamo andati due anni fa a Pizzighettone eravamo un po’ nella stessa situazione di oggi, eravamo consapevoli di essere una buona squadra ma non sapevamo fino a quanto potessimo spingerci e ci siamo fermati ad un millimetro dalla finale. L’anno scorso eravamo sicuri di giocarcela fino in fondo e poi il Covid ha bloccato tutto. La pandemia ha portato tante restrizioni e non abbiamo fatto un grande mercato, tolto Acker che però purtroppo continua ad avere tanti problemi. Abbiamo deciso di intraprendere un percorso diverso, con molti giovani come i nostri due play, con Danelutti al posto di una sicurezza come Moraghi, e Julian che si sta dimostrando l’MVP di questi playoff per noi con Clerici. A questo punto pensi di potertela giocare ma non fino a questo livello con una squadra che viene da 17 vittorie di fila”.

Quando ha iniziato a pensare di poterla vincere davvero?
“Quando Tornari ha fatto tre su tre all’andata fino al -1, allora a quel punto ho pensato che loro siano davvero umani. Quella non è soltanto stata una botta di fortuna. Io faccio sempre il paragone con Rocky quando con Ivan Drago gli tira un pugno e dice “Adesso russo ha paura”. Quando sei più forte, perché loro lo sono avendo battuto Lumezzane e Lissone, e ti trovi di fronte la cenerentola di turno come noi che ti fa male, non ieri ma all’andata, inizi a preoccuparti e questo ti stordisce. A quel punto nonostante Rocky sia 1.60 contro un mostro di due metri se la gioca ed alla fine c’è un bel finale. Speriamo sia lo stesso per noi”.

Possiamo dire anche due parole sul lavoro di coach Baroggi?
“Sta facendo un grandissimo lavoro sotto l’aspetto gestionale a livello umano, con la capacità di iniettare nei giocatori tanta grinta, tanta solidità mentale. E’ un lavoro che sta facendo da inizio stagione cercando di preparare sempre al meglio a livello psicologico tutti i nostri giocatori. Averli resi così forti mentalmente dopo gara 1 secondo me è stato fondamentale. Come lo chiamano gli indomabili, lui è il nostro Rino Gattuso”.

Quale dev’essere l’atteggiamento verso gara 3 ora?
“Mi hanno definito il finto umile. Io dico che non sono finto umile, se mi chiedi se voglio vincere e andare in finale dico ovviamente, poi sono uno che vive di basket e vedo una squadra, Desio, formata da gente come Leone, Gallazzi, Saini, ed una squadra che si presenterà senza capitan Ciardiello, Acker e molti giovani. Noi si va leggeri, chi ha adesso problemi sono loro. Noi abbiamo dimostrato e dobbiamo continuare a dimostrare la nostra pallacanestro, poi se basterà benissimo, altrimenti faremo i complimenti agli avversari. Se adesso ci ritrovassimo come in gara 1 attaccati, secondo me non saranno così tranquilli.”

Dello stesso avviso è anche il centro gallaratese Julian Danelutti, vero uomo in più di questi playoff biancoblu. C’è la consapevolezza di aver battuto i più forti?
“E’ stata sicuramente una bellissima soddisfazione, aver battuto una squadra che veniva da 17 vittorie di fila e formata da professionisti che fanno questo di lavoro, non come noi che possiamo definirci semi professionisti. Sinceramente mi sarei aspettato di vederli arrivare qui con il coltello fra i denti pronti per batterci e chiudere la serie. Non è stato così, e noi non è che abbiamo fatto la serata della vita nel tiro da due o da tre, ma tanto è bastato per batterli. Per loro è stata una serata stortissima mentre noi abbiamo fatto le nostre cose e siamo riusciti a portarla a casa”.

A livello tecnico tattico secondo te dove l’avete vinta?
“L’abbiamo vinta in entrambe le fasi. I rimbalzi sono stati decisivi, la zona ha pagato, ma anche a uomo non ci hanno capito molto loro. Non sono riusciti a trovare la chiave per entrare. Loro poi puntano molto sul tiro da tre perché sono fortissimi su questo fondamentale. Noi abbiamo invece giocato molto su un piano tattico di dentro fuori e questo ha pagato di più”.

Il presidente Valentino ti ha definito uno degli MVP di questi playoff per la tua squadra, ti senti a questo livello?
“Sicuramente sono soddisfatto di quello che sto facendo però non basta, manca ancora la ciliegina, vediamo e speriamo. Io mi sono fatto sempre trovare pronto, che servissero punti, rimbalzi, atteggiamento, in tutto. Gioco in questa categoria da tanto tempo, tranne un anno a Lissone che è stata un’annata storta. Non mi sento MVP, ma dico che la nostra vera forza è il gruppo, siamo riusciti a togliere tante stupidate fatte durante l’anno, quindi non dobbiamo mai dimenticarci cosa abbiamo sbagliato in passato per continuare a fare bene”.

Come si va ora a gara 3?
“Andiamo leggeri, loro sono più forti e devono dimostrarlo. Anche in gara 1 ce la siamo giocata fino alla fine, poi ci sono stati degli episodi che, anche se non mi piace mai parlare di arbitri, però 24-8 ai liberi insomma, ci ha lasciato un po così. Noi abbiamo la leggerezza dalla nostra parte. Loro hanno più pressione e vedrò come andrà”.

Alessandro Burin

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