Non si può certo dire che in casa Openjobmetis Varese si stia vivendo un sereno clima natalizio di pace e serenità. La situazione in casa biancorossa è tra le più delicate in campo, con la squadra ormai ferma all’ultimo posto in classifica, ma anche in spogliatoio dove le prime ruggini di un gruppo non ancora amalgamato iniziano ad attecchire.
Ieri in allenamento Egbunu avrebbe litigato con il nuovo arrivato Keene, lasciando i compagni di squadra e mettendo la società in una difficile situazione. Questa è solo l’ultima goccia di un vaso che probabilmente da diverso tempo sta toccando l’orlo di fuoriuscita.

Rimanendo per un attimo ancora sul centro nigeriano, la parabola della sua annata finora è particolare. Ha iniziato come uno dei baluardi del nuovo corso e ha fatto registrare numeri importanti, come quelli dei rimbalzi, che lo hanno portato ad essere primo in questa statistica in LBA. Poi il covid-19, un mese di stop, la squadra che trova una certa fisionomia senza di lui e al rientro il peso di questo si fa sentire sulle sue spalle. Egbunu, dunque, alterna una buona prova, quella con Napoli, con due da dimenticare, Pesaro e Sassari.
Inizia a circolare il suo nome sul mercato e gli addetti ai lavori ripetono più volte come John si potrebbe mostrare più disposto a sacrificarsi per il nuovo assetto di squadra. La tensione aumenta e l’episodio di ieri è un ultimo capitolo. La società per ora non lo ha ancora messo fuori squadra, ma i margini per ricucire la cosa non sono ampi, anzi.

In questo rientra un contesto di spogliatoio non certo idilliaco per la OJM. Se l’anno scorso lo spirito del gruppo e l’unione di squadra giocarono un ruolo fondamentale nella lotta per la salvezza varesina, quest’anno la situazione pare ben diversa. C’è Alessandro Gentile che, al di là delle dichiarazioni di facciata, nell’ultimo periodo, vuoi anche l’addio di Amato, suo fido scudiero, si è sempre più isolato dal resto della squadra; gli americani hanno creato un blocco compatto e coeso, in mezzo al quale il duo azzurro De Nicolao – Ferrero cerca di fungere da anello di unione per il bene della squadra e di Varese.

Il 6+6 obbligato di quest’estate non ha portato i frutti sperati e le varie vicende accorse finora, dalle dimissioni di Conti al riassetto societario, unito ai brutti risultati di campo, non hanno aiutato ad unire un gruppo ancora troppo diviso. Un momento di difficilissima gestione per Vertemati, ma che ben spiega quello slegamento che in campo spesso e volentieri viene a verificarsi. La situazione è resa ancor più pesante dall’assenza degli uomini forti societari in questo momento, con El General Luis Scola in vacanza in argentina, Max Ferraiuolo ancora in isolamento fiduciario ed il solo Mario Oioli a cercare di tenere le redini di un cavallo imbizzarrito.

Alessandro Burin

1 commento

  1. Tutti segnali che portano dritti alla retrocessione….
    P.s. Scola che ci sta a fare a Varese ??? Una presenza del tutto inutile! E ricordiamoci che dobbiamo ringraziare lui se l’anno scorso Caja è stato scelleratamente allontanato …

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