Si avvicina a grandi passi la penultima e probabilmente decisiva giornata di questo pazzo campionato di basket, che deve ancora decretare diversi verdetti della stagione, in particolare per quanto riguarda il discorso playoff e la lotta salvezza. In quest’ottica un match spartiacque è la sfida di domenica sera con palla a due alle ore 20:30 sul parquet dell’Enerxenia Arena, tra la Openjobmetis Varese e l’Allianz Trieste.
Una partita che vede di fronte due tra le squadre più in forma del torneo e che si preannuncia pronta a regalare spettacolo, visto quanto sono calde le due compagini offensivamente parlando, come testimoniano i 204 punti totali messi a segno nell’ultima giornata: 103 per Varese contro Treviso e 101 di Trieste contro Pesaro.
La gara può regalare all’Openjobmetis la tanto agognata salvezza, mettendo fine a questa stagione per certi versi molto travagliata ma che nell’ultimo periodo, con sette vittorie nelle ultime 10 uscite, sta facendo togliere grandi soddisfazioni ai tifosi e forse lascia anche qualche rimpianto. La squadra è cresciuta esponenzialmente nei singoli e nella coralità. Il merito è tutto del duro lavoro impostato da coach Bulleri durante l’anno; il tecnico non si è mai dato per vinto nemmeno nei mesi più bui e ora è concentrato sul presente per scrivere un nuovo roseo futuro in casa biancorossa, su quella panchina che non vuole mollare.
Domenica avete vinto su un campo difficilissimo come quello del Palaverde. Che emozione è stata per lei tornare in quella che chiama “casa”, farlo da allenatore e vincere così?
“Quella di domenica è stata una partita eccellente che ci ha dato due punti preziosissimi per il nostro percorso. Per quello che riguarda il mio passato a Treviso, sono stati momenti bellissimi ed indimenticabili, ma ciò che mi interessa oggi ed a cui tengo è la Pallacanestro Varese. Vincere con Treviso era importante, indipendentemente dalle circostanze o dal contesto, quindi va benissimo che l’abbiamo fatto e tutto il resto è secondario”.
Era studiato il piano partita poi sviluppatosi, ovvero quello di giocare a viso aperto punto a punto, oppure avevate preparato la partita diversamente e la squadra ha saputo adattarsi benissimo alla situazione?
“Penso che siamo tutti molto più contenti di aver vinto 94-103, piuttosto di aver perso in settimana contro Venezia 75-77. All’interno della gara di domenica penso che a livello difensivo nel primo tempo non abbiamo fatto bene, subendo 52 punti, ma nel secondo tempo abbiamo subito solo 41 punti, di cui 2 di questi a pochi secondi dal termine del match e quindi sarebbero stati 39. Rispetto ai nostri standard individuali, abbiamo sforato un po’ nel primo tempo, ma nel secondo abbiamo fatto una prestazione molto importante a livello difensivo. Abbiamo giovato di una grande prova offensiva: i ragazzi hanno fatto molto bene, girando la palla con efficacia, avendo piacere nel giocare insieme”.
Facendo un passo indietro alla sfida con Venezia e vedendo le percentuali ai liberi ottenuto con Treviso con soli due errori, ha qualche rimpianto pensando che sarebbero bastati tre tiri liberi in più per vincere il match?
“Onestamente no. Sbagliare fa parte della partita, alcuni passano sotto traccia, altri si notano di più, ma i match sono pieni di errori e non ho fatto questa riflessione. Sicuramente la riflessione che ho fatto è domenica abbiamo giocato in modo eccellente a livello fisico e mentale. Francamente non ho rimpianti per mercoledì e guardiamo con grande fiducia alla partita di domenica. Pensiamo ad una gara alla volta come abbiamo fatto fino ad oggi, senza guardarci troppo alle spalle sia nel bene che nel male”.
Andando proprio sulla gara contro Trieste, come si approccia e si prepara un match nel quale la testa rischia di andare un po’ anche sul risultato che maturerà in contemporanea tra Cantù e Fortitudo. È questo il pericolo principale da evitare?
“Sono preoccupato perché quella contro Trieste si prospetta una partita difficile, resa tale dalla forza dell’avversario. Questo è l’unico vero pensiero che mi accompagna e assilla da lunedì mattina. Sfidiamo una squadra che ha saputo vincere a Milano, che ha fatto le Final Eight di Coppa Italia, che è stata tra le prime otto per tutto il campionato, nonostante sia stata ferma per 25 giorni a causa del covid. Un gruppo che domenica scosa ha fatto una partita importante, che ha tanta esperienza, fisicità ed è lunga nelle rotazioni. Queste sono le mie considerazioni, il resto non conta assolutamente niente. Dovremo essere bravi ad approcciare bene il match per vincere, facendo una difesa costante e aggressiva e in attacco continuare a passarci così bene la palla. Niente di più niente di meno”.
Il GM Conti in settimana ha detto che è un peccato che finisca ora il campionato, visto il trend che state avendo, giocando per altro una bella pallacanestro. Questa chimica trovata apre le porte alla sua Pallacanestro Varese del futuro?
“Difficile in questo momento parlare di quello che potrà essere un futuro incerto e lo è anche per me visto che la società con me non ha nessun obbligo bensì un’opzione per il prossimo anno. Non ho la certezza e non so quello che sarà il mio futuro ad oggi, parlo del presente in maniera più concreta e dico che la squadra in questo ultimo periodo ha trovato grande armonia che c’è sempre stata fuori dal campo e che piano piano è arrivata sul parquet. Con questo spirito i ragazzi giocano con molto ardore, sacrificio, comunione d’intenti e questo mi fa molto piacere. Sono felice che i ragazzi siano riusciti a trasformare tutte le difficoltà incontrate in energia positiva e che si stiano togliendo grandi soddisfazioni. Il percorso non è ancora finito, ci sono due partite e vogliamo giocarle al meglio. Al termine della stagione faremo sicuramente un bilancio e si valuterà il futuro, ma questo non spetta a me. Ora dobbiamo pensare a concludere bene il campionato”.
Alessandro Burin