E’ un grandissimo risultato quello che oggi ha raggiunto la Società Ginnastica Virtus Gallarate, con il CONI che ha conferito alla realtà gallaratese il Collare d’Oro al Merito Sportivo. Un’onorificenza che sarà consegnata dallo stesso Comitato alla cerimonia del 20 dicembre 2021 a Roma e che riempie di orgoglio e felicità chi ogni giorno lavora con professionalità e passione in questa storica società.

Il riconoscimento, che premia l’impegno e la dedizione allo sviluppo dello sport espresso dalla Ginnastica Virtus nella sua storia, arriva nel 119esimo anno di età della società e porta con sé ancora maggior peso ed importanza perché riconosciuto dopo due annate in cui il covid-19 ha colpito in maniera pesante la vita del movimento e soprattutto della realtà della città dei due galli che sta cercando di ripartire in mezzo a tante difficoltà.

Questo, ed altri punti, fanno parte delle parole della Dirigente societaria Marisa Verotta che, con la voce rotta dall’emozione, racconta le sue sensazioni: “Parlo anche un po’ anche per me stessa visto che da 55 anni sono in questa società. Questo riconoscimento è il premio di anni e anni di lavoro nei quali abbiamo creduto fino in fondo in questa realtà. Mio padre fu uno dei soci fondatori ed io ho deciso di seguire i suoi passi. Lo sport è diventato una malattia ed una passione irrefrenabile, trasformando la Virtus in casa mia. Mai avrei pensato di ricevere il Collare d’Oro che è l’onorificenza più importante a cui una società possa aspirare e che mai possa ricevere. Sono rimasta sorpresa e felicissima per noi che abbiamo ottenuto sempre grandi risultati. Il tutto assume ancora maggior valore perché arriva dopo due anni tragici, che sono stati difficilissimi da affrontare e che ancora oggi facciamo fatica a fronteggiare. Pensavamo che la ripartenza potesse essere rapida e cospicua, invece ancora ad oggi siamo alla metà dei numeri, a livello di iscrizioni, rispetto al pre covid. In questo ha influito anche la questione del vaccino obbligatorio, che è giusto e sacrosanto, ma che non incontra le idee di alcune famiglie che decidono di non farlo fare alle proprie figlie o figli sopra i 12 anni, non permettendo loro così di tornare in palestra. Nonostante tutto, noi cerchiamo di andare avanti con il grande lavoro degli allenatori e di tutti coloro che lavorano in società. Io e mio marito, che è il presidente, altro non possiamo dire che siamo orgogliosi al massimo di questo premio e che ci lascia la gratificazione per tanti sforzi e per tanta passione che ogni giorno viene impiegata. E’ una bella spinta morale che ci aiuterà per il futuro”.

Alessandro Burin

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