Con la Carrarese a pranzo, con la Pro Vercelli di sabato. Il successivo infrasettimanale con l’Olbia (atro matinèe, mercoledì 3 febbraio, ore 12.30, stadio “Speroni”), suggerisce l‘anticipo con le Bianche Casacche. Ora in agenda per sabato 30 (ore 15, stadio “Piola”). Prima però, c’è da sbrigare la pratica apuana (domenica ore 12.30, stadio “Speroni”). Puntello ad alto coefficiente di vischiosità nonostante le recenti nequizie toscane. Una sola vittoria nelle ultime 6 (con 4 sconfitte), dopo aver vinto 4 delle precedenti 5 ed essere rimasta invitta nelle prime 7. Insomma, china chiarissima. Tanto quanto la potenzialità attuale della formazione di Baldini. Capace di mettere insieme un solo punto (con la Pro Patria all’andata), contro le prime 6. Segno di un evidente ridimensionamento seguito alla Final Four (sconfitta all’overtime con il Bari), della stagione passata. Ai biancoblu il compito di far emergere il nuovo (ridotto) corso marmifero.

Si prega di venire già mangiati. Domenica niente gambe sotto il tavolo. Almeno all’orario canonico perché alle 12.30 lo chef ha in carta Pro Patria-Carrarese. Secondo matinèe stagionale dopo quello del 22 novembre con il Pontedera (0-1 siglato Galli). Nell’oroscopo biancoblu, l’ora di pranzo tornerà nel menu dello “Speroni” anche con Olbia (3 febbraio) e Piacenza (7 marzo). Per ritrovare un lunch match casalingo occorre invece risalire al 19 ottobre 2014: 0-0 con la Giana con rosso a D’Errico e undici tigrotto sotto dettatura del Governo Ombra. Da lì a 2 giornate, Lulù Oliveira verrà accompagnato alla porta. Non sono passati neppure 7 anni. In realtà, un’era geologica.          

Ma ‘ndo vai se la parabola non ce l’hai? Seconda uscita bustocca su Sky (Primafila pay per view, canale 252 del decoder satellitare) dopo la première con l’Alessandria. Cronaca affidata ad Andrea Marinozzi, nell’ultimo weekend in combo con Giancarlo Marocchi per Bologna-Verona. Naturalmente sempre attiva l’opzione web su ElevenSports, broadcaster identificativo della categoria uscito ammaccato da un primo trimestre farcito da hackeraggi più o meno presunti e disservizi assortiti.

Orso o Toro? Il dopo Gregucci ad Alessandria si chiama Moreno Longo. Un ex (ha chiuso da calciatore in Grigio nel 2005/06), precettato con l’obiettivo (dichiarato) di riportare l’Orso Mandrogno in B dopo quasi mezzo secolo (1974/75). Sul suo personalissimo cartellino, il Ragazzo del Filadelfia può esibire la salvezza della stagione passata con il Toro (di cui pare abbia rifiutato le avances per un ritorno dopo l’esonero di Giampaolo), e la promozione in A ai playoff con il Frosinone. Di fatto, quanto gli viene richiesto ora. Cioè, vincere la post season. Scadenza contratto giugno 2023. La stessa di Gregucci. Come dire che la pazienza potrebbe esaurirsi prima.

Amaranto per cambiare. Chi troppo e chi niente. Ai due estremi del girone l’Alessandria di cui sopra per i bulimici e il Livorno per quelli a dieta. Impossibilitati ad acquistare (causa fidejussione latitante), all’Ardenza avrebbero stoppato le cessioni. O meglio, gli svincoli. A partire da Morelli e Sosa (nella foto). In predicato di seguire le orme di Murilo, Marsura, Agazzi, Di Gennaro, Porcino e Maiorino. Entro la deadline del mercato del primo febbraio sono comunque destinati a partire. Ma (per il momento) restano al “Picchi”. Salvare la C in queste condizioni (a meno di improbabili ripensamenti spinelliani), resta una missione al limite dell’impossibile.

Giovanni Castiglioni

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