La miglior Pro Patria. Banale (facciamo pure banalissimo), ma è quello che serve domenica contro il Renate (ore 14.30, stadio “Città di Meda”) per fatturare punti dopo la fregatura del finale con il Fiorenzuola. Insomma, non saranno ammesse controprestazioni, cali di attenzione o spine staccate a match non ancora esaurito. Vale a dire quanto occorso in vista del traguardo delle ultime due uscite stagionali. Di fronte la quarta moneta del Girone. In realtà la seconda (dietro al solo SudTirol), dopo il precocissimo ribaltone tecnico e l’avvento di Cevoli in panca.
Prima dello scivolone di domenica con il Piacenza, i brianzoli avevano sommato 16 punti su 18 nelle precedenti 6 giornate. In forza di uno standing non più derubricabile a semplice outsider. Nell’atmosfera biancoblu i venti del cambiamento societario seguiti al Consiglio Comunale di martedì che ha certificato l’incompatibilità delle cariche (presidente e consigliere) di Patrizia Testa. Imponendo una transizione peraltro già in nuce (o nell’aria) da qualche settimana. Quanto inciderà (o quanto l’ha già fatto) questa fase di passaggio nell’economia della stagione tigrotta? Teoricamente poco. Magari anche pochissimo. Ma il tema è sul tavolo. Inutile ignorarlo.           

Fino alla fine. Qualcuno ne ha fatto un preciso comandamento del club. E vista la fede presidenziale, sarebbe il caso di mutuarlo anche dalle parti dello “Speroni”. Troppo veleno sui titoli di coda: 6 reti subite oltre l’85’ nelle prime 13 giornate, 2 (da 3 punti complessivamente gettati) solo nelle ultime 2 uscite. Giro di vite cui avrà provveduto Prina in vista di una chiusura di andata con 3 delle prime 6 (Renate, Feralpi e Triestina) e altrettante delle seconde 10 (Seregno, Mantova e Pergolettese). Del tipo che ce n’è per tutti i gusti. Sempre fuori Lombardoni e Piu, da valutare Vezzoni. Per il resto tutti (più o meno), a disposizione. Nella rifinitura di domani mattina le prove tecniche di formazione. A naso, pronti almeno un paio di cambi. Uno in mediana (supporto a Bertoni nella gestione della pratica Galuppini?), mentre in avanti Castelli dovrebbe fare ticket con Parker.          

Il Renate si è fermato a Cevoli. 30 agosto, dopo lo stordente 0-3 con il Padova Francesco Parravicini rassegna le dimissioni. Testimone ereditato dal sanmarinese Marco Cevoli, cambio tattico (dal 3-5-2 al 4-3-1-2), robusta sterzata (26 punti su 36 disponibili, 4 clean sheet, 28 reti realizzate, 9 gare su 12 con almeno 2 segnature, 6 con 3 o più) e Renate ora pienamente ingarellato nella corsa promozione. Roba da far venire i sudori freddi. Agli avversari s’intende. Alla 13^ è però arrivata una sconfitta (3-1 a Piacenza, nella foto). Sfida in cui i nerazzurri hanno proposto 4-3-1-2 di cui sopra con Drago in porta; Anghileri, Silva, Ferrini ed Ermacora in difesa; Celeghin, Ranieri e Baldassin in mediana; Galuppini alle spalle della coppia Maistrello/Chakir in attacco. A segno (neanche a dirlo), il babau Francesco Galuppini, 12 reti (una ogni 94’), 5 assist e la responsabilità (diretta o indiretta) di 17 dei 26 punti brianzoli (poco più del 65%). Nei numeri, il giocatore che più determina dell’intera Serie C. Pericolo pubblico. Se ce n’è uno.           

Nel dubbio, rigore. Match affidato al terzo anno Stefano Nicolini di Brescia (Francesco Cortese di Palermo e Rosario Antonio Grasso di Acireale gli assistenti, Daniele Virgilio di Trapani il quarto ufficiale). L’arbitro designato ha alle spalle 23 gare dirette in categoria (3 quest’anno), 8 successi interni, altrettanti esterni, 7 pareggi, 134 gialli, 8 rossi (3 diretti) e 14 rigori (10 in 12 gare l’anno passato con 3 partite con doppio penalty). Curiosamente, nell’1-0 della stagione passata al “Città di Meda” furono proprio decisivi 2 rigori (fischiati da Milone). Uno fallito (da Bertoni) e uno trasformato (da Galuppini).      

Rischio d’impresa. Pronostico chiuso è un eufemismo. Per i bookies infatti la vittoria del Renate è quotata in media 1.75, con pareggio a 3.45 e successo Pro Patria bancato a 4.50. Della serie, sul piano probabilistico una specie di impresa.   

Giovanni Castiglioni

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