L’amichevole di sabato pomeriggio giocata a Gressoney Saint – Jean dalla Openjobemtis Varese contro Friburgo (qui la fotogallery) e vinta dai biancorossi per 90-67 ha lasciato le prime indicazioni, per la maggior parte positive, su quella che sarà la squadra che vedremo in campo in questa stagione, partendo da due concetti base su tutti: una grandissima fisicità e versatilità per un gruppo capace di cambiare più interpreti nel corso della gara senza subire il contraccolpo del cambio.

Qualità che si sono subito viste nella partita contro l’Olympic, squadra che farà i preliminari di Champions League e quindi di caratura europea, dotata di un’ottima fisicità anch’essa, che Varese, nonostante fosse orfana di Jalen Jones, fermo ai box per un problema muscolare e con un Egbunu a mezzo servizio, è riuscita a contrastare alla grande.
Proprio il centro nigeriano, nonostante non sia ancora minimamente vicino ad una condizione ottimale come confermato anche dallo stesso Vertemati nelle interviste post partita, ha messo in mostra quanto sia determinante per l’equilibrio tattico di squadra, soprattutto nella sua funzione di baluardo difensivo, e devastante in attacco. E’ il riferimento centrale dei compagni nel pitturato e abilissimo rapinatore di rimbalzi offensivi.

Se dal lato puramente personale di Egbunu le note quindi sono solo liete, non può che esserci, di riflesso, una valutazione più che positiva dell’asse play-pivot titolare, che pare già ben consolidata in squadra, con l’attesissimo debutto di Trey Kell che non ha tradito le attese. Il numero 3 biancorosso ha dato dimostrazione di tutto il suo strapotere fisico. Impressionante vedere un playmaker di 193 cm maneggiare così bene la palla, con tempi di gioco, idee e soprattutto tantissimi punti nelle mani, con un tiro dalla lunga distanza tutt’altro che disdicevole, come le 5 triple della partita messe a segno dimostrano.

Qualità e caratteristiche che hanno permesso e permetteranno a Vertemati di alternarlo spesso anche nel ruolo di guardia, sua posizione prediletta fino a qualche mese fa, in cui può essere ancor più pericoloso, giocando con De Nicolao o Gentile come registi, come già messo in mostra alla Gressoney Sport Haus.
Proprio dai due esterni sono giunte le altre note liete di giornata, con il playmaker veneto che ha mostrato una già ottima condizione atletica e psicologica, pronto ad assumersi i gradi di leader e di cervello della squadra, sia in campo che fuori, mentre Gentile non c’era bisogno di scoprirlo, ma i 18 punti messi a referto e le tante giocate di ottima fattezza messe in campo non fanno che tranquillizzare i tifosi sulla condizione di quello che sarà il vero caposaldo della squadra biancorossa.

Dagli esterni passando alla lotta nel pitturato, sicuramente il più pimpante dopo Egbunu è stato Sorokas, che ha messo in mostra tutte le sue qualità di giocatore poco spumeggiante e molto concreto, freddissimo vicino a canestro e solidissimo difensore, mai banale in nessuna delle sue giocate. Caruso invece è sembrato quello un po’ più indietro a livello di condizione soprattutto.

In generale, la squadra che esce da Gressoney si porta dietro tantissima efficacia non solo offensiva, con un gioco che predilige meno il tiro da tre punti veloce ma più l’azione ragionata alla ricerca della penetrazione, quanto difensiva, con un gruppo che difende tutto all’unisono, partendo da un’altissima pressione sul primo portatore di palla, fino alla lotta nel pitturato, cercando il recupero di palla veloce per lanciare una transizione.

Qualità e concetti che esaltano i tifosi, entusiasti e vogliosi di rivedere presto in campo i loro beniamini, cosa per la quale dovranno aspettare lunedì prossimo nella sfida contro Cremona in Supercoppa, visto che lo scrimmage di mercoledì alle 18.30 contro Tortona sarà a porte chiuse (potrete seguire la diretta testuale su varesesport.com) come fa sapere la società biancorossa.

Alessandro Burin

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