In attesa di quello che sarà l’asse portante della Openjobmetis dell’immediato presente, con le caselle di playmaker e pivot titolari ancora da riempire e tenuto conto che buona parte delle sorti della squadra passeranno anche e soprattutto dalle mani di Alessandro Gentile, in casa biancorossa si costruisce in maniera silenziosa e ragionata la possibile coppia centrale dell’immediato futuro, quella formata dal duo De Nicolao-Caruso.

L’acquisto del centro campano classe 1999, ufficializzato sabato in mattinata, è forse passato un può sotto traccia per l’importanza in termini di programmazione e lungimiranza da parte della società con sede all’Enerxenia Arena. Caruso arriva a Varese seguendo le orme del suo compagno De Nicolao che come lui lo scorso anno arrivò un po’ in sordina per poi dimostrare in campo tutta la bontà del suo acquisto.

Il percorso dei due biancorossi è simile: De Nick si è formato come giocatore e come uomo in America, facendo tre anni in NCAA con Texas – San Antonio che gli hanno permesso di tornare poi in Italia ed intraprendere l’avventura in A2 con Agrigento, prima di sbarcare a Varese per il salto definitivo.
Caruso ha invertito i fattori ma non ha cambiato il risultato. Giovanissimo si è trovato a vivere l’esperienza in prima squadra in A2 con la Cuore Napoli, chiusa con 8 punti e 5 rimbalzi di media in 15 partite, prima di volare in America e vivere tre anni alla Santa Clara University con cui ha giocato con la maglia di Broncos.

Un’esperienza che, come per De Nicolao, è stata fondamentale a livello di formazione professionale ed umana, in termini soprattutto di dedizione al lavoro e di vivere lo sport e lo studio in una comunione quasi totalizzante, dove una parte arricchisce l’altra. Il percorso lo ha portato a crescere molto come centro, non solo fisicamente sotto canestro quanto anche a livello di skills individuali che lo rendono pericoloso anche con il tiro dalla lunga distanza. 
Un’esperienza, quella a stelle strisce, che ha consentito a Caruso di vivere quest’estate parte del ritiro Pre Olimpico della Nazionale maggiore, partecipando anche alla VTG Supercup di Amburgo dove ha ben figurato nel suo esordio contro la Tunisia, mettendo a referto 4 punti 2 rimbalzi 1 stoppata e 2 assist.

I due giocatori si possono sposare benissimo, uniscono la qualità tecnica all’intensità giovane e green della loro età che, se da un alto può essere un pregio, è anche vero che dall’altro significa dover ancora fare qualche step di maturazione.
De Nicolao lo scorso anno è riuscito a trovare la sua dimensione diventando uomo esiziale della squadra, soprattutto nei momenti chiave della partite più importanti della stagione, in cui ha sempre risposto presente alle responsabilità importanti che coach Bulleri gli affidava, non soffrendo mai più di tanto il peso della maglia e dimostrando grande personalità.
Caruso questo deve ancora farlo vedere, chiaramente, ma sotto le mani di Vertemati l’idea è che Varese abbia in casa un potenziale davvero enorme, con la possibilità di alternare due assi play-pivot durante le partite di ottimo livello, in un quadro di costruzione del roster ben studiato e che per forza di cose deve giovare della crescita a stagione in corso dei giovani terribili.

Il progetto di una Varese biancorossa sempre più azzurra continua spedito e non è rivolto solo al presente ma bensì anche all’immediato futuro, nell’idea di costruirsi in casa quei giocatori di talento e affidamento italiani, tanto difficili da trovare sul mercato.

Alessandro Burin

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