Dopo la conferma di Piroso, ecco i primi due nomi nuovi dei Mastini Varese. Si tratta di Andrea Basraoui (in foto in alto) e Carlo Muraro, entrambi giovanissimi ed entrambi portieri.
Andrea Basraoui è un portiere classe 2000 e arriva dalla Valpellice Bulldogs. La stagione scorsa il suo team ha disputato il campionato di IHL Division 1 e ha raggiunto la finale. Il ragazzo ha qualche presenza anche in IHL con la ValpEagle.
Carlo Muraro, invece, è un classe 2002 e ha seguito l’intero percorso giovanile nelle file dell’Asiago. Negli ultimi tempi ha scelto la via del Canada per fare esperienza nelle leghe giovanili canadesi, dimostrando buone percentuali di parate.

La società giallonera scommette dunque sul loro talento, grazie anche ad una scelta condivisa con il nuovo allenatore Tom Barrasso. La sua esperienza tra i pali potrebbe davvero rappresentare quel “quid” in più per accelerare la crescita di due giovani che potrebbero rappresentare il futuro in questo delicato ruolo.
Per il ruolo di terzo portiere la società ha deciso di premiare Leo Mordenti, un ragazzo che proviene dalle giovanili giallonere e che ha dimostrato di saperci fare durante le partite delle serie juniores. Per lui sarà più che altro una ghiotta occasione per stare accanto ad un allenatore top e per capire i “meccanismi” della prima squadra.

Davide Bertin e Alessandro Tura hanno seguito strade diverse, dirigendosi altrove. Entrambi hanno deciso di lasciare Varese. Il primo si è insediato ad Ascona, in Svizzera, propendendo in maniera definitiva per la parte di insegnamento hockeystico ai bambini, mentre il secondo ha scelto di dire sì ad una proposta lavorativa che lo porta in centro Italia.
“A Varese sono stato benissimo ed era diventata casa mia, dopo sei stagioni – spiega Bertin -. Qui sono cresciuto molto e avrei firmato a vita per questa società e per questi colori, ma, viste anche le condizioni di incertezza della stagione scorsa e di quelle di quest’anno in merito al Palalbani, lavorare non è certo facile. Avevo quindi bisogno di cambiare perché ho deciso di smettere con l’hockey giocato e di dedicarmi al 100% ai ragazzi. Ho scelto di provare l’esperienza della Svizzera anche per capire l’organizzazione di un hockey diverso come mentalità e cultura e penso che questa esperienza possa accrescermi professionalmente per il mio futuro. Chissà che con Varese non sia un arrivederci”.

L.P.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui